Moi Composites sceglie i riscaldatori Leister per l’additive manufacturing

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Dal 2018 Moi Composites, spin-off del Politecnico di Milano, crea oggetti in materiale composito a fibra continua con materiali innovativi. Un processo proprietario consente all’azienda di realizzare oggetti resistenti e leggeri, ad alte prestazioni, in una varietà pressoché illimitata di geometrie e a un costo competitivo.

Per ottenere questo notevole risultato Moi Composites ha unito alcune delle più interessanti tecnologie sul mercato – robotica e produzione additiva (stampa 3D) – con una selezione di dispositivi di comprovata efficienza e affidabilità, come i riscaldatori “Le Mini” di Leister

La redazione di Plastix ne ha parlato con Tommaso Geri, Materials Engineering Chief dell’azienda, il quale ha descritto quest’innovativa applicazione.

Come funziona il vostro processo produttivo?

Tommaso Geri, Materials Engineering Chief di Moi Composites

Si tratta di un processo proprietario di additive manufacturing, denominato CFM (Continuous Fibre Manufacturing): una tecnologie innovativa che si fonda sull’utilizzo di robot per stampare in 3D oggetti in materiale composito a fibra continua, in un work flow interamente digitale. Il processo CFM permette di produrre componenti e articoli in materiale composito a elevate prestazioni senza che siano necessari modelli, stampi o ulteriori strumenti di lavorazione, senza la necessità di autoclavi o altri processi di consolidamento e post-curing e senza generare scarti di lavorazione.

Quali vantaggi comporta?

Questa tecnologia brevettata permette di produrre oggetti resistenti e leggeri, con geometrie complesse o impossibili da ottenere con i metodi tradizionali di produzione, ottimizzandone la morfologia in funzione dei carichi e delle sollecitazioni previste per il prodotto in fase di esercizio.

I materiali impiegati sono costituiti da resine termoindurenti proprietarie opportunamente rinforzate con fibre continue (per esempio: fibre di carbonio, di vetro, aramidiche, naturali), che permettono di costruire parti in composito con elevate prestazioni meccaniche, termomeccaniche e chimiche.

Come siete arrivati alla partnership con Leister e in quale applicazione avete utilizzato i suoi riscaldatori?

L’innovativa azienda milanese Moi Composites realizza oggetti in composito con un processo che unisce l’utilizzo di un robot e l’additive manufacturing

L’aria calda per trasformare resine e fibre in oggetti in composito ci è sembrata subito un’opzione con numerosi vantaggi: pulita, facile da direzionare e dosare, con bassa inerzia termica e complessivamente conveniente.

Quando si è trattato di scegliere riscaldatori affidabili dalle prestazioni eccellenti, la scelta è stata semplice: pur non avendo mai lavorato con Leister, l’ottima reputazione dell’azienda svizzera l’ha preceduta, e li abbiamo contattati per procurarci i sistemi riscaldanti da inserire nel processo CFM.

Il tecnico che ci ha seguiti nell’acquisto si è reso subito disponibile ad assisterci nella scelta del giusto prodotto per le prime fasi di testing. I riscaldatori Leister hanno trovato impiego nella fase di riscaldamento localizzato di elementi in composito durante la deposizione: questa fase del processo è essenziale per determinare la qualità globale del processo e dei prodotti ottenuti.

Quali aspetti positivi ha avuto la vostra collaborazione con Leister?

Per fornire il calore necessario a trasformare resine e fibre in una vasta gamma di oggetti, Moi Composites ha scelto i riscaldatori Le Mini prodotti da Leister

Oltre all’elevata flessibilità dei riscaldatori adottati abbiamo potuto apprezzare la rapidità nelle consegne degli esemplari necessari per la fase di testing e il costante supporto tecnico e commerciale in tutte le fasi, dalla scelta del prodotto all’inserimento nell’impianto.

Quale fra i numerosi riscaldatori Leister avete deciso di utilizzare?

Guidati dal tecnico Leister, abbiamo scelto “Le Mini”, un riscaldatore piccolo e preciso che permette d’indirizzare con accuratezza millimetrica un getto d’aria calda a una temperatura che può arrivare fino a 750°C. Combinata alle dimensioni veramente ridotte (pesa solo 150 grammi), questa caratteristica lo ha reso ideale per il nostro processo.

Pensate di lavorare ancora con Leister e quali suggerimenti avete perché la partnership prosegua al meglio?

Alimentato esclusivamente con aria compressa fino a un massimo di 2 bar di pressione, il riscaldatore Le Mini, con sonda di temperatura integrata, eroga un getto d’aria calda che può arrivare a 750°C

Abbiamo riscontrato nel fornitore una concreta proattività nel far fronte ad esigenze complesse e confidiamo che Leister sarà in grado di supportarci anche nei prossimi progetti. In futuro ci saranno necessari un numero maggiore di dati per l’applicazione dei riscaldatori Leister. Nella fattispecie della nostra applicazione, la miniaturizzazione del sistema di riscaldamento è essenziale: riteniamo che un servizio di customizzazione del sistema di riscaldamento in funzione del processo potrebbe essere molto utile e molto gradito. In alternativa, una copertura più capillare delle portate e delle temperature raggiungibili potrebbe sopperire all’esigenza di personalizzazione del sistema di riscaldamento per un’applicazione specifica.

Infine, per applicazioni in cui direzionalità e precisione sono fattori fondamentali, è essenziale un servizio di personalizzazione degli ugelli terminali o la possibilità di utilizzare attacchi rapidi e installare facilmente gli ugelli personalizzati. Confidiamo che un partner competente e affidabile come Leister sarà in grado di fornirci questi servizi, continuando così a soddisfare le nostre aspettative.


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