di Riccardo Ampollini
Il 13 e il 14 novembre 2025, Haitian MM Italy ha aperto le porte del proprio stabilimento di Brescia per la seconda edizione della sua speciale open house “After K-Show”, dopo il successo riscosso tre anni fa. Un’occasione dedicata a chi non ha potuto partecipare alla fiera K di Düsseldorf, per scoprire dal vivo cinque tecnologie che hanno suscitato grande interesse tra gli operatori del settore:
- Haitian Jupiter V 650 t per articoli automotive rivestiti con film.
- Haitian Mars V 250 t, servoassistita, dedicata allo stampaggio di articoli per la casa;
- Zhafir Zeres V 60 t per la realizzazione di un logo in policarbonato;
- Zhafir Zeres V Fast 230 t elettrica, per packaging con IML firmato Haitian;
- Zhafir Zeres V 150 t per il settore medicale, con allestimento per camera bianca;
Tutte le macchine esposte erano della serie V (quinta generazione), al lavoro con ciclo automatico e con sistemi d’automazione di Hilectro, società del Gruppo Haitian. Due giorni per vivere da vicino le soluzioni di ultima generazione per lo stampaggio a iniezione e confrontarsi con gli esperti di Haitian MM Italy. La redazione di Plastix era ovviamente presente all’evento e, grazie all’aiuto di Giovanni Ruggeri, marketing manager di Haitian MM Italy, ha innanzi tutto scoperto le particolarità delle cinque macchine esposte in funzione all’open house.
Haitian Jupiter V per articoli auto rivestiti con film
La Jupiter 6500 esposta all’open house appartiene alla serie di presse a iniezione Haitian di quinta generazione, con chiusura a due piani e forza di chiusura di 650 t. Si tratta di una pressa idraulica servoassistita con trafila elettrica come standard, che, in questo caso, era dedicata a un’applicazione per il settore automobilistico: lo stampaggio di un passaruota in polipropilene (PP) con In-Mould Decorating (IMD), quindi con decorazione della superficie esterna tramite film rigido (spessore di circa 1 mm), termoformato in precedenza.
Diversi film rigidi erano posizionati su una dima esterna e un sistema d’automazione, con robot cartesiano Hilectro V-2000ID, li portava all’interno dello stampo a singola cavità. Al film veniva poi sovrastampato l’articolo in plastica. L’applicazione è stata messa a punto in collaborazione con la società Oerlikon HRSflow, che si è occupata dello stampo e degli otturatori. Tutta l’automazione era invece realizzata da Haitian.
Haitian Mars V dedicata allo stampaggio di articoli per la casa

La seconda macchina in esposizione era una Mars 2500, appartenente alla serie “best seller” di Haitian, che conta più di 500 mila unità vendute sino a oggi.
“Questa macchina si differenzia dalla precedente solamente per ciò che concerne la meccanica del sistema di chiusura: la Mars si basa infatti su una ginocchiera, mentre la Jupiter è con sistema hydroblock”, ha spiegato Giovanni Ruggeri. “Per il resto, si tratta sempre di una pressa idraulica servoassistita con carica elettrica come standard”.
Questa macchina da 250 t stampava un articolo per la casa: un contenitore trasparente in polipropilene random, con una texture particolare.
Il tempo di ciclo era di 40 secondi e anche in questo caso il robot per il prelievo dei pezzi era di Haitian, modello Hilectro V-1300ID.
Zhafir Zeres V 600 per un logo d’alta moda
Le tre macchine successive erano sempre di quinta generazione, ma della serie Zeres di Zhafir Plastics Machinery. Queste presse sono completamente elettriche ad eccezione degli azionamenti per l’accostamento del carro e per i movimenti d’estrazione, che rimangono idraulici. “In questa versione, però, è presente un’unica centralina idraulica inserita all’interno del basamento”, ha commentato Ruggeri. “Ciò ne fa una soluzione assaicompatta, di costo ridotto e impiegabile per le eventuali utenze dello stampo”.
Con una forza di chiusura di 60 t (600 kN), la Zeres 600 in mostra è la più piccola della sua serie, dotata per l’occasione di un’unità d’iniezione 80 (Euromap). Questa Zeres stampava lettere in policarbonato per la realizzazione di un marchio d’alta moda. Le singole lettere venivano staccate dalla materozza e applicate laddove servivano. Anche in questo caso l’automazione per il prelievo del pezzo e il deposito su nastro trasportatore era di Haitian e basata su un robot Hilectro V-2IS.
“Lo stesso vale per tutte le attrezzature ausiliarie (essiccatori, alimentatori, termoregolatori ecc.) a corredo delle singole macchine esposte, che, seppur fabbricate dal costruttore cinese Formax (di cui Haitian MM Italy è distributore ufficiale per l’Italia da circa 15 anni), sono state“brandizzate” Haitian”, ha precisato Giovanni Ruggeri. “La casa madre ha infatti incluso Formax tra i suoi fornitori per il mercato europeo”.
Zhafir Zeres V Fast per il packaging con IML firmato Haitian

Era poi esposta una Zeres completamente elettrica da 230 t, modello 2300F, dove la “F” sta per “Fast”, quindi con meccanica e motori maggiorati per ottenere l’elevata velocità richiesta nel settore packaging. In questo caso, Haitian ha realizzato un’applicazione IML (In-Mould Labelling) con un robot a entrata laterale per il prelievo e l’inserimento dell’etichetta nello stampo. Con un ciclo di 3,2 secondi venivano così stampate quattro vaschette alimentari in PP con stampo a quattro cavità.
L’automazione per l’inserimento delle etichette e il prelievo degli articoli era realizzata sempre interamente da Haitian Smart Solutions. Completava l’isola di stampaggio un sistema per il controllo visivo delle etichette e l’eventuale scarto dell’articolo finito, qualora non rispettasse i requisiti desiderati. Le telecamere e il relativo software di visione erano gli unici sistemi a non essere realizzati da Haitian.

“Tra quelle esposte, questa è sicuramente l’applicazione più rilevante per noi”, ha aggiunto il marketing manager di Haitian MM Italy. “Da un lato, perché il settore dell’imballaggio è sempre in crescita e all’avanguardia e, dall’altro, perché in questo ambito la tecnologia di Haitian sta raggiungendo livelli davvero elevati.
Quindi, anche per il packaging, Haitian ha dimostrato di poter realizzare non solo la pressa, ma anche tutta l’automazione esterna collegata, fornendo così un pacchetto completo e distinguendosi da altri costruttori cinesi come qualità, livello tecnologico, ampiezza della gamma e possibilità applicative. Inoltre, realizzando applicazioni di questo tipo, Haitian intende anche diminuire il gap con i costruttori europei dal punto di vista sia del macchinario che dell’automazione… e non solo nel settore imballaggio”.
Zhafir Zeres V con allestimento per camera bianca
L’ultima macchina esposta era sempre una Zeres elettrica, ma con forza di chiusura di 150 t e in configurazione per il medicale (Premium Pack), che rappresenta anch’esso un settore trainante. Naturalmente, rispettava quindi tutte le normative e i requisiti del settore medicale per tutto ciò che concerne documentazione, software e stampaggio in camera bianca.
Era inoltre caratterizzata dal sistema per flusso laminare dell’ormai nota Petek Reinraumtechnik, che collabora con Haitian da diversi anni. Tale dispositivo consente l’insufflaggio di aria per la rimozione del particolato che si può depositare sullo stampo durante i cicli di produzione. La macchina è inoltre rialzata da terra, per facilitare la pulizia sotto la pressa, ed è caratterizzata da verniciatura antistatica, che non attira la polvere sulle superfici esterne.
Le protezioni (carter) in acciaio inox del vano stampo, delle colonne e delle guide evitano anch’esse la contaminazione dei pezzi stampati e il contatto con eventuali grassi, oli ecc. “Infatti, sebbene sia una macchina elettrica, usa pur sempre grasso per la lubrificazione della ginocchiera, anche se si tratta di un grassello speciale per il settore medicale e il sistema d’ingrassaggio è tenuto particolarmente separato dall’area di stampaggio”, ha spiegato Giovanni Ruggeri.
In questo caso, la macchina produceva un corpo di siringa con uno stampo a 8 cavità, in un tempo ciclo di 32 secondi. Il materiale utilizzato era una COC (Cyclic Olefin Copolymer), o poliolefina ciclica. Era infine presente un flap meccanico per la separazione dei pezzi buoni da quelli di scarto, con relativa tracciabilità tramite software, che nel settore medicale è un requisito fondamentale.
Numeri da record per Haitian… in Italia e all’estero
“L’iscrizione e l’affluenza a queste due giornate sono andate molto bene: si sono registrati online ben 700 visitatori, ma molti si sono presentati in azienda anche senza essersi registrati. Quindi sono entrate circa 350 persone per ciascun giorno di open house”, ha dichiarato Giovanni Ruggeri. “Questi eventi rappresentano una buona occasione permostrare l’azienda a 360 gradi, far conoscere il nostro personale e dedicare un po’ più di tempo al cliente rispetto a quanto avviene in fiera, dove gli operatori devono visitare anche gli stand di altri costruttori, stampisti, produttori di materie prime ecc.”
“Ad oggi, il 2025 si è dimostrato essere un anno importante e particolarmente positivo per Haitian MM Italy”, ha quindi commentato l’amministratore delegato Davide Bonfadini, parlando più in generale della situazione di mercato in Italia e in Europa. “Abbiamo già superato le 250 presse a iniezione vendute e installate in Italia e, di conseguenza, chiuderemo l’anno superando i 40 milioni di fatturato”.
“Purtroppo, a livello europeo si respira ancora un clima d’incertezza a causa della situazione geopolitica ed economica internazionale, ma anche della perdurante crisi nel settore automotive”, ha continuato Bonfadini. “Per quanto riguarda il mercato italiano, la sospensione dei fondi per il Piano Transizione 5.0 sta destando non poche preoccupazioni e speriamo che il governo torni sui suoi passi per non bloccare gli investimenti in tecnologie anche nei prossimi mesi.
Nonostante questo, il 2025 è un anno record per Haitian a livello globale, dato che aveva già superato le 29000 macchine consegnate nel luglio di quest’anno (erano 53000 quelle vendute nel 2024). E, diversamente dagli altri anni, questo numero record è dovuto per il 50% al mercato locale e per il 50% alle esportazioni. Tale eccezionale crescita dell’export ha un significato importante per la casa madre cinese, che viene finalmente riconosciuta come leader anche a livello internazionale”.
Nuovo stabilimento produttivo in Serbia
“Infine, vorrei accennare a una novità più sul fronte europeo”, ha proseguito Davide Bonfadini. “È stato appena inaugurato il nuovo stabilimento produttivo di Haitian a Ruma, in Serbia, che, grazie a una superficie di 250 mila metri quadrati, produrrà a regime circa 1000 macchine all’anno per il mercato europeo, Turchia compresa”.
Quest’anno la produzione si concentrerà sulle presse a iniezione di due serie ben collaudate: la serie Mars (pressa a ginocchiera servoidraulica) e la serie Jupiter (pressa a due piani servoidraulica).
“Agli inizi di novembre erano già state fabbricate più di 50 macchine”, si è avviato a concludere Bonfadini. “Tra l’altro, le prime due sono state consegnate proprio in Italia e questo è per noi motivo di grande orgoglio. Si tratta di una 1000 t e di una 250 t. La responsabilità dello stabilimento e del mercato serbo è di Haitian Germany. Per il momento la casa madre intende costruire a Ruma solo macchine idrauliche, ma in futuro potrebbe decidere di produrre lì anche altri modelli”.
In linea con la filosofia di Haitian di “creare ed estendere i vantaggi” per i propri clienti, lo stabilimento offre tutto il necessario per soddisfare le diverse esigenze del mercato, con terreno disponibile anche per un’ulteriore espansione. Oltre alla produzione di macchinari, Haitian Serbia fungerà da hub centrale per la fornitura di ricambi al mercato europeo. Con un team europeo di ricerca e sviluppo focalizzato su applicazioni ad alte prestazioni e specifiche per il mercato, Haitian produrrà macchinari e soluzioni chiavi in mano in linea con i requisiti regionali, da configurazioni macchina ottimizzate a celle di produzione completamente integrate.








