Nuovo film protettivo a effetto barriera per packaging in cartone riciclato

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Industria Termoplastica Pavese (ITP), specializzata in packaging, ha ampliato la propria gamma di film protettivi Bariflex® con un tipo per termolaminazione idoneo al cartone riciclato. Applicato sulla superficie interna della confezione, il nuovo film protegge efficacemente i cibi dalla migrazione di molecole organiche potenzialmente pericolose, fra cui sostanze a base di oli minerali (derivanti, per esempio, dagli inchiostri per la stampa). Pertanto, come dimostrato da test comparativi effettuati su fogli in cartone riciclato con e senza film interno termolaminato, la contaminazione di cibi secchi con un’ampia superficie specifica – pasta, sale, zucchero, riso o biscotti – può essere drasticamente ridotta.
ITP ha ottenuto tale risultato aggiungendo al film multistrato coestruso Bariflex, inizialmente concepito per i substrati (PVC, PET…), lo strato sigillante DuPont™ Elvax®, appositamente formulato, che consente la termolaminazione diretta su cartone o carta senza l’utilizzo di altre sostanze adesive o promotori di adesione a base di solventi. Inoltre, grazie alle resine leganti DuPont Bynel® i vari strati della struttura Bariflex, fra cui quello barriera EVOH, aderiscono l’uno all’altro in modo uniforme e affidabile sia in fase di lavorazione che durante l’uso.

Efficienza comprovata
Uno studio condotto presso un Istituto di ricerca specializzato nel food packaging con lo scopo di verificare l’efficacia del film Bariflex quale barriera funzionale agli olii minerali (e ad altri inquinanti potenzialmente presenti nei cartoni di recupero), ha previsto una prima fase per l’identificazione e l’aggiunta di composti da utilizzare come “marker” di migrazione e, come seconda fase un test per verificare eventuali migrazioni dei marker, attraverso il film, nel Tenax® (un polimero poroso assorbente) usato come simulante per alimenti secchi.
Lo studio, condotto per confronto tra un cartone riciclato protetto con Bariflex e un cartone riciclato senza protezione ha fornito risultati che non lasciano dubbi sull’efficacia della barriera funzionale esercitata dal film plastico: per esempio, per gli idrocarburi alifatici saturi lineari e ramificati (da C14 a C25) a fronte di una quantità totale nel cartone (comprensiva di quanto aggiunto come marker) pari a 1,3 mg/dm2, ne è migrata in Tenax una quantità inferiore a 0,005 mg/dm2 (limite di rilevabilità) per il cartone protetto con Barifex, mentre ne è migrata una quantità pari a 1,15 mg/dm2 in caso di contatto diretto cartone riciclato/simulante senza alcuna protezione.

Una soluzione che guarda al futuro
Con questa importante novità, ITP è attualmente in grado di offrire la soluzione a un problema che in futuro potrebbe accrescere i timori dei consumatori, ma anche dell’industria e dei titolari di marchi. Sebbene l’UE non abbia ancora definito i valori limite della contaminazione degli alimenti da MOSH (idrocarburi saturi) e MOAH (idrocarburi aromatici), i valori di dose giornaliera accettabile (DGA) fissati dai comitati congiunti di esperti sugli additivi alimentari (JECFA) dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono ampiamente riconosciuti. I test condotti dall’Autorità per la Sicurezza Alimentare del Canton Zurigo (Svizzera) su oltre 100 campioni di cibo secco confezionato in scatole di cartone riciclato non laminato hanno rilevato livelli di contaminazione spesso superiori di dieci volte al valore DGA stabilito, e in alcuni casi di oltre cento volte. Al contrario, i campioni prelevati dalle scatole di cartone pieghevoli con film protettivo avevano valori di contaminazione molto inferiori ai limiti DGA.

«Anche in assenza di limiti ufficiali specifici per le confezioni di carta e cartone, ci siamo posti il problema di ridurre al minimo la contaminazione da idrocarburi saturi e aromatici», commenta Massimo Centonze, CEO di ITP. «Con Bariflex siamo in grado di offrire all’industria alimentare una soluzione estremamente efficace. Oltre a un elevato effetto barriera, il film riduce l’impatto ambientale perché il suo processo di conversione è semplice, rapido ed economico e poi perché favorisce l’uso di cartone riciclato e permette di eliminare ulteriori sacchetti per proteggere il contenuto. Inoltre, la laminazione di Bariflex sul cartone non richiede l’utilizzo di adesivi, colle o solventi».


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