EPS: cappotto senza pensieri

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galilieo_webA volte, quando fa freddo, è buona cosa indossare il cappotto, che nel linguaggio dell’edilizia significa applicare uno strato uniforme di materiale isolante sull’intero involucro dell’edificio, porte e finestre escluse. In questo modo si evita che il calore prodotto dall’impianto di riscaldamento, invece di rendere gli ambienti più confortevoli, si disperda all’esterno, causando inutili sprechi.
L’isolamento a cappotto in Italia ha conosciuto una forte crescita negli ultimi dieci anni sia nelle nuove edificazioni, sia nella riqualificazione energetica di edifici esistenti, vuoi per l’entrata in vigore di nuove norme su risparmio energetico, vuoi per una migliorata coscienza ambientale e il desiderio di tagliare la bolletta, che incide ormai per una quota significativa delle spese di casa.

Casa al caldo con il cappotto
Il cappotto è un sistema complesso, che comprende – oltre al materiale isolante vero e proprio – anche i sistemi di fissaggio alla parete dell’edificio, reti di armatura, materiali per la protezione e la finitura esterna. Non di meno, la posa in opera riveste un ruolo cruciale nel determinare le prestazioni coibentanti: se installato male, può risultare parzialmente inefficace lasciando fuoriuscire il calore, può staccarsi dalle pareti, oppure dar luogo a muffe che a lungo andare provocano il degrado della facciata, come in taluni casi succede. E non sempre ci si accorge subito dei problemi, che possono emergere anche dopo anni dall’applicazione, con inevitabili scaricabarile tra i molteplici soggetti che concorrono all’intervento: impresa edile, posatori, fornitori dei materiali e dei prodotti accessori. Trovare un responsabile e farsi risarcire il danno diventa allora molto difficile.

Approccio integrato
Il Progetto Galileo parte proprio dalla considerazione che il cappotto è un sistema integrato e va quindi fornito, applicato e garantito come un pacchetto completo e non solo nei singoli elementi. Promotrice dell’iniziativa è Versalis, braccio chimico del gruppo ENI, che mette a disposizione la famiglia di polistirene espanso sinterizzato (EPS) Extir CM Galileo (da cui il nome del progetto), ottimizzata per la produzione di lastre destinate all’isolamento a cappotto. EPS ottenuto con un processo in massa continua (e non in sospensione), che richiede una minore quantità di acqua, migliorando ulteriormente il profilo ambientale del materiale.
L’EPS della famiglia Galileo è disponibile in tre versioni, che si caratterizzano per il diverso grado di additivazione con carbonio (che aumenta il potere isolante del materiale), espresso dal colore del materiale, e relativi valori di isolamento termico: Galileo 36, “bianco”, senza carica, con conducibilità termica di 0,036 W/mK; Galileo 31, “grigio scuro” e conducibilità di 0,031 W/mK, adatto per cappotti a basso spessore; Galileo 34, “grigio chiaro” (0,034 W/mK), ultimo entrato nel catalogo della società milanese.

In rete per garantire qualità
L’EPS è solo il punto di partenza. Perché il progetto abbia successo, serve una pluralità di competenze lungo la filiera, tale da garantire al committente il risultato e non solo la qualità dei singoli componenti. Al network Galileo partecipa quindi ClimAbita, fondazione non profit che promuove la cultura del costruire sostenibile, alla quale è stata demandata la verifica della correttezza di tutte le fasi del processo: coerenza della soluzione scelta con le reali necessità del committente, evitando di fornire qualcosa che non serve o la soluzione meno indicata; corretta progettazione e dimensionamento dell’isolamento; qualità dei materiali e una posa a regola d’arte.
Entrano poi in gioco alcuni partner selezionati: la rete di imprese EPSItalia (Fortlan-DiBi, Sive, STS, Sulpol, Polisette e Rexpol), per quanto concerne la produzione delle lastre partendo dalle perle di EPS, e alcuni noti produttori di sistemi a cappotto certificati ETA 004 (European Technical Approval), quali Baumit Italia, Ivas, Licata&Greutol, Materis Paints (marchi Settef e Viero) e PPG Univer (Sigma Coatings e Univer). Infine, al progetto dovrebbe unirsi a breve anche un importante Istituto di credito italiano, al quale la filiera del cappotto Made in Italy si appoggerà per fornire finanziamenti ai privati interessati a riqualificare la propria abitazione.

Ecco come funziona
Galileo si propone come un unico interlocutore per la realizzazione del cappotto. Il proprietario di un immobile, l’amministratore di condominio o il progettista deve solo chiamare il numero verde 800 926 163, a cui risponde un esperto ClimAbita. Il consulente, dopo aver valutato attraverso una prima analisi energetica l’opportunità o meno di intervenire con un isolamento a cappotto (potrebbero bastare interventi meno radicali o di diversa natura), attiva il network, partendo dalla realizzazione del preventivo per passare al progetto dell’intervento e arrivare alla posa in opera del sistema isolante con il supporto dei cinque “sistemisti” che fanno parte della rete: Baumit Italia, Ivas, Licata&Greutol, Materis Paints e PPG Univer. ClimAbita verifica tutte le fasi del processo, anche con controlli in cantiere, per garantire al cliente che il lavoro sia stato eseguito a regola d’arte.


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