Le macchine per plastiche e gomma chiudono il 2021 ai livelli pre-pandemia

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Il preconsuntivo elaborato da MECS-Centro Studi Amaplast restituisce indicatori in crescita a doppia cifra nel 2021 per il settore delle macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma. Valori che, secondo le stime, a fine 2021 dovrebbero tornare ai livelli pre-pandemici. In particolare, «La produzione dovrebbe arrivare a 4,35 miliardi di euro, con un significativo +11,5% rispetto al 2020» dichiara Dario Previero, presidente Amaplast.

A trainare il recupero del Made in Italy di settore è in primo luogo il mercato interno, che si ritiene chiuderà l’anno con una progressione di quasi quindici punti, fino a un valore di 1,35 miliardi. In base alla più recente indagine congiunturale, riferita ai primi nove mesi dell’anno in corso, l’incremento delle commesse dei clienti italiani riguarda soprattutto i macchinari e gli impianti completi.
Decisivo anche il traino delle esportazioni, che dovrebbero toccare nuovamente quota 3 miliardi, influenzando positivamente anche il saldo commerciale. Del resto, 8 dei primi 10 paesi di destinazione dell’export italiano di settore, che insieme assorbono quasi il 60% del totale, mostrano una domanda in forte crescita, con incrementi dal +17% della Polonia al +83% della Cina.

Gli ordini raccolti nel gennaio-settembre, sia presso i clienti italiani sia all’estero, assicurano una produzione per sei mesi e riguardano nuovamente in maggiore misura le macchine; il segmento dei ricambi, pur con segno positivo, appare invece meno dinamico. Sul fronte delle applicazioni, non sorprende la richiesta di tecnologia più sostenuta e continua da parte dell’imballaggio e del medicale mentre edilizia e automotive mostrano una velocità più moderata.

«Naturalmente i diversi fattori di instabilità che si sono manifestati e anche aggravati nel corso dell’ultimo anno – dal prezzo delle materie prime al difficile reperimento della componentistica, dall’incremento della bolletta energetica e dei costi dei trasporti fino alle restrizioni alla mobilità delle persone – risultano ancora irrisolti e continuano a preoccupare le aziende» ricorda Previero. Il deciso recupero messo a segno nel corso del 2021 – che peraltro aveva preso slancio già nell’ultima parte del 2020 – consente però di ipotizzare il superamento dei livelli pre-crisi entro il prossimo anno. «Questo a conferma della forte capacità di reazione e innovazione delle aziende del settore, che deriva tipicamente dalla loro flessibilità» sottolinea Previero. «A fronte delle sfide poste dal contesto e dai mercati, le imprese hanno ancora una volta saputo sviluppare soluzioni su misura in termini di contenuti tecnologici, sostenibilità ed efficienza».


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