Cambiafiltri autopulente e a flusso continuo

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Sin dalla sua fondazione, nel 1986, la società BD Plast di Bondeno (Ferrara) progetta, costruisce e commercializza cambiafiltri per le linee d’estrusione di materie plastiche. L’ultimo nato in casa BD Plast è CleanChanger, un cambiafiltri autopulente a flusso continuo, con tanto di sistema automatico per l’espulsione delle piastre che bloccano le reti di filtrazione (braker plate).

Si tratta, in pratica, di un dispositivo a tre vie alimentato dal flusso di polimero fuso (melt) che giunge dall’estrusore. Da lì il fuso viene convogliato in tre canali separati, ma equilibrati, per giungere infine su tre piastre interne, anch’esse indipendenti poiché azionate ciascuna da un cilindro idraulico dotato di trasduttore lineare, per il controllo della posizione. Tre pacchetti sandwich – uno per ogni piastra – ospitano le rispettive reti di filtrazione, superate le quali, il polimero fuso viene di nuovo convogliato in un unico canale.

Esposto in anteprima alla fiera Greenplast 2022, dov’era installato a valle di un estrusore bivite di Bausano, CleanChanger fa parte della famiglia di cambiafiltri autopulenti di BD Plast

La macchina lavora in contemporanea con i tre elementi filtranti. All’inizio del ciclo la prima piastra viene spostata dalla posizione di lavoro, chiudendo in tal modo l’ingresso al materiale. In altre parole, la chiusura del canale d’ingresso apre la comunicazione con il canale d’uscita, liberando una superficie molto ampia che viene sottoposta direttamente al controflusso e che, di fatto, permette a CleanChanger di lavorare a pressioni davvero ridotte rispetto ai cambiafiltri convenzionali. Il sistema a tre vie garantisce inoltre il fatto che, mentre il primo filtro è in fase di lavaggio, il secondo e il terzo possono continuare a lavorare.

 

Aspetti tecnici peculiari del cambiafiltri CleanChanger

In foto, da sinistra: il CEO di BD Plast Dante Boicelli, il responsabile marketing Dino Boicelli e il direttore generale Stefano Andrea Gallieni

“Sebbene i cambiafiltri autopulenti non rappresentino di per sé una novità”, ha spiegato il CEO di BD Plast, Dante Boicelli. “CleanChanger è invece una novità dal punto di vista tecnico, poiché funziona anche con pressioni d’esercizio che creano spesso difficoltà ai sistemi simili. Tipicamente, infatti, i cambiafiltri autopulenti richiedono una pressione a valle del filtro che è la stessa con la quale si regola il sistema di lavaggio in contropressione. Quest’ultimo utilizza una parte del polimero già filtrato, riportandolo indietro in senso contrario a quello d’estrusione, al fine di staccare lo sporco dalle reti filtranti e scaricarlo al di fuori della linea.

Ciò detto, vi sono condizioni in cui il livello di pressione è sufficientemente alto per quest’operazione, ma ce ne sono altre, specialmente nel compounding, in cui le pressioni sono fisiologicamente basse. Ebbene, CleanChanger è in grado di lavorare con pressioni d’esercizio che vanno dagli 8 ai 15 bar, mentre gli altri sistemi simili presenti sul mercato oscillano, in media, dai 40 ai 50 bar. Ciò significa che questo cambiafiltri può essere usato laddove altre macchine fanno più fatica, o lavorano con meno efficacia. Senza scordare che pulire le reti di filtrazione a una pressione più bassa significare pure risparmiare energia”.

Ma non finisce qui. Infatti, Dante Boicelli ha poi voluto sottolineare il fatto che, nel caso in cui si lavorino polimeri con viscosità molto alte, quando CleanChanger opera in controlavaggio si perdono soltanto 0,6 bar. Ergo: ci sono situazioni in cui è possibile garantire una perfetta continuità di flusso anche senza l’utilizzo di una pompa a ingranaggi. Un altro aspetto su cui ha insistito Boicelli è la facilità d’utilizzo, dato che il sistema è volutamente semplice sia d’impostazione che di progetto.

Va certamente ricordato, infine, che la sequenza di autopulizia del cambiafiltri CleanChanger è controllata da PLC con pannello touch-screen, e che, in virtù di un software proprietario, la macchina è in grado di lavorare non presidiata e senza interruzioni. Inoltre, a fine ciclo di pulizia è possibile eseguire la sostituzione degli elementi filtranti mediante estrazione totalmente automatizzata dei breaker plate, sempre con perfetta e totale continuità di flusso. Caratteristiche importantissime per l’applicazione del CleanChanger alle seguenti lavorazioni: riciclo; compounding; estrusione di lastre, tubi e profili, film tubolari o piani, filamenti; produzione di masterbatch o adesivi.


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