Vox Maris: per dare nuova vita alle reti da pesca

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Il progetto Vox Maris, presentato da Biodesign Foundation, in un poco più di un anno ha raccolto – nel porto di Chioggia (VE) – 100 tonnellate di reti di nylon pronte a essere trasformate, evitando la dispersione in natura.

La missione di Vox Maris è acquistare dai pescatori le reti da dismettere, per raccoglierle e riciclarle in uno stabilimento a Padova, destinandole a nuova vita: fibre tessili per l’abbigliamento, con parti da cedere alle raffinerie per generare plastiche di seconda vita o per realizzare polimeri a servizio dell’industria dell’arredamento.

«Ogni anno – spiega Roberto Guerini, fondatore e presidente di Biodesign Foundation – nei mari italiani vengono gettate 15mila tonnellate di reti da pesca, che diventano 100mila se pensiamo all’intero bacino del Mediterraneo e milioni di tonnellate guardando a ciò che avviene in tutto il mondo.»

vox maris
Roberto Guerini, fondatore di Biodesign Fondation.

La Fondazione, già attiva in diversi Paesi, mira non solo alla raccolta di materiale, ma anche all’organizzazione di attività di formazione per i pescatori, alla sensibilizzazione sul tema delle reti abbandonate in mare e all’organizzazione di sistemi di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

«Il 30% delle reti disperse in mare “continuano a pescare“ intrappolando i pesci, mentre il restante finisce sul fondale diventando come cemento armato» continua Guerini.

Per l’Italia, la sfida è evitare l’abbandono di reti e materiale da pesca dismessi nei nostri mari, e l’obiettivo per il 2023 è azzerare le reti abbandonate sul territorio.

Una possibile soluzione, per ovviare a questo problema, è il conferimento dei rifiuti agli scarrabili della Fondazione posti in prossimità dei porti.


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