Un’alternativa in composito per gli alloggiamenti delle batterie auto

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Lo scorso primo marzo Solvay ha annunciato che il suo progetto Battery Enclosure Materials Automation (BEMA), per lo sviluppo di una soluzione completamente in materiale composito per l’alloggiamento dei pacchi batteria ad alta efficienza energetica, ha vinto un importante finanziamento da Innovate UK, che fa parte dell’agenzia nazionale britannica per l’innovazione: UK Research and Innovation.

Rendering dell’alloggiamento in composito per le batterie sviluppato da Solvay e Airborne

Nato dalla collaborazione tra Solvay e Airborne, importante produttore di compositi avanzati, questo progetto ha già ricevuto “lettere di sostegno” da Jaguar Land Rover e da Vertical Aerospace. Queste ultime vedono un grande potenziale di sviluppo nel campo della progettazione di alloggiamenti/custodie più compatte e leggere per le batterie ad alta efficienza energetica dei futuri veicoli elettrici (EV) e degli aeromobili, oltre a essere interessati all’aspetto della sostenibilità di questo progetto, che mira a riutilizzare i rifiuti in materiale composito.

“Esiste un pressante bisogno di soddisfare le normative e gli obiettivi di emissioni zero con soluzioni di propulsione elettriche più efficienti dal punto di vista energetico”, afferma Mark Wright, responsabile vendite EMEA, Automotive, presso Solvay Materials. “Sebbene forniscano già vantaggi strutturali e di risparmio di peso rispetto ai metalli nei veicoli elettrici e negli aeromobili esistenti, i progetti per l’alloggiamento completamente in composito di batterie devono ancora dimostrare la loro fattibilità tecnica e di processo nel caso di elevati volumi produttivi. BEMA cerca di vincere questa sfida combinando i vantaggi della tecnologia avanzata dei materiali termoindurenti di Solvay con l’esperienza di Airborne nei sistemi di produzione automatizzati e flessibili per i compositi, con lo scopo di creare pacchi batteria leggeri di prossima generazione. Questo rappresenterà un significativo passo in avanti verso una maggiore efficienza energetica, ma con un ingombro ridotto”.

 

Una collaborazione mirata all’industrializzazione

“Poiché cresce la domanda di quantità industriali di custodie in composito per batterie, la sfida è quella di accorciare la fase di progettazione e fornire indicazioni per il cosiddetto “Design-for-Automation” (progettazione per l’automazione)”, afferma Joe Summers, direttore commerciale di Airborne. “Lavorare con Solvay permetterà di incorporare le caratteristiche dei materiali nelle regole di “Design-for-Manufacture” (progettazione per la fabbricazione) della nostra tecnologia di posizionamento automatico multimateriale e, successivamente, di connettere la nostra piattaforma di automazione adattabile con la pianificazione e l’ottimizzazione intelligenti”.

Attualmente, BEMA si trova in una fase di test e valutazione pre-industriale. Sono in corso prove meccaniche, infatti, per valutare la resistenza all’impatto, la schermatura, le prestazioni termiche e antincendio presso il Composite Materials Application Centre di Solvay a Heanor, Regno Unito, e presso fornitori di servizi esterni. Nella fase successiva del progetto verranno prodotti prototipi per convalidare, con test sul campo, le nuove soluzioni d’involucro per batterie in composito e ottenere così la prova che si tratti di una concezione adatta all’industrializzazione. Il progetto affronterà anche sfide di capacità e velocità di produzione, costi e sostenibilità. Si prevedono risultati concreti e affidabili entro circa due anni.


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