Sostenibilità, PET e bellezza: dalla consapevolezza all’azione

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Tre importanti realtà italiane, Corepla, Guzzini e Costa Crociere, insieme per un progetto unico che parte dal turismo e, attraverso il riciclo del PET, arriva al consumatore finale. Un segmento che diventa “chiuso”, passando da un processo di economia lineare a uno di circolarità. 

di Marianna Capasso

Dal design sostenibile alla promozione dell’economia circolare, trasformando le sfide ambientali in innovazione. È il racconto di un’idea che diventa realtà, un nuovo progetto realizzato da Corepla, Costa Crociere e Fratelli Guzzini: i nuovi bicchieri della collezione Tierra. Gli oggetti di design, con colori che ricordano il mare, sono stati presentati il 26 settembre 2024 presso il Roma Cruise Terminal nel Porto di Civitavecchia, a bordo della splendida Costa Smeralda.

Moderato da Chiara Giallonardo e con gli iniziali saluti del Comandante Cosini, l’evento “Design Sostenibile: il viaggio circolare del PET” ha raccolto la presenza di diverse figure di spicco e specialisti del settore, tra cui Andrea Moccia, fondatore e direttore editoriale di Geopop. Il divulgatore scientifico, con la sua tipica profonda leggerezza, ha trasmesso un concetto sul quale non sempre ci soffermiamo a riflettere. Cos’è la sostenibilità?

La sostenibilità e il fattore temporale

La conferenza stampa del 26 settembre 2024, a bordo della nave da crociera Costa Smeralda

Al di là delle definizioni accademiche, cosa si racchiude in questa parola che, oggi, sta diventando sempre più inflazionata? Il pedale destro del pianoforte, quello “di risonanza”, che prolunga il suono delle note anche quando allontaniamo le dita dai tasti, si chiama pedale “sustain”. E in Francia, per indicare la sostenibilità, usano il binomio “développement durable”.

Appare quindi chiara la stretta connessione tra sostenibilità e fattore temporale, ai fini di uno sviluppo durevole del bene. E questo sia da un punto di vista ambientale, che economico. Parliamo, comunque, di un concetto non sempre di semplice percezione. Non è facile imporre un cambiamento così forte nelle persone. E allora bisogna partire dal basso, attraverso un percorso che prevede tre step.

Ogni gradino porta sempre più in alto: si inizia con la conoscenza, si attraversa una fase di consapevolezza e si arriva all’azione. Serve, quindi, un cambiamento di pensiero, passando da un mindset lineare a uno circolare. Forse, allora, prima di parlare di transizione ecologica e digitale dovremmo concentrarci sulla transizione di pensiero, dalla quale si parte per raggiungere tutto il resto.

Il progetto Tierra e la raccolta del PET

La linea di bicchieri Tierra nasce dalle bottiglie di PET usate a bordo della nave e riciclate

Abbandoniamo quindi il concetto di segmento lineare (con un punto d’inizio e uno di fine) e proviamo a congiungere i due estremi, a creare un cerchio, una figura circolare dove l’input coinciderà con l’output. Un po’ come il bicchiere Tierra, che nasce dalle bottiglie di PET usate a bordo della nave.

Un progetto che coinvolge Corepla, Costa Crociere e F.lli Guzzini, e che valorizza il PET, trasformando le bottiglie in pezzi di design circolari e sostenibili. L’iniziativa, avviata nel maggio 2024, ha già ottenuto risultati importanti: circa 40 tonnellate di PET (2 milioni di bottiglie) sono state raccolte da tre navi appartenenti alla flotta di Costa Crociere.

Quando attraccano a Civitavecchia le imbarcazioni conferiscono a Corepla le bottiglie raccolte a bordo (tramite i servizi della società S.E.Port); gli oggetti vengono inviati a un riciclatore per ricavarne rPET: una nuova materia prima. È qui che, quindi, entra in gioco la storica società di Recanati.

Un design innovativo e circolare

L’ecocompattatore fornito da Corepla nell’ambito del Progetto RecoPet

Con l’rPET derivante dalle bottiglie di bordo, F.lli Guzzini crea articoli di design. Per ogni bicchiere Tierra sono necessarie 3,3 bottiglie di acqua in PET da 1,5 litri.  Gli oggetti, quindi, tornano sulle navi Costa Crociere, per essere utilizzati da passeggeri ed equipaggio. Da maggio a settembre 2024 sono arrivati, a bordo delle quattro navi Costa, ben 60 mila bicchieri Tierra.

Un progetto innovativo e con un forte valore educativo, che passa attraverso il coinvolgimento di turisti e cittadini. Tra l’altro, sulla Costa Toscana (una delle tre imbarcazioni che fanno scalo a Civitavecchia) è presente un ecocompattatore fornito da Corepla nell’ambito del Progetto RecoPet. In questo modo si semplifica la procedura di raccolta delle bottiglie a bordo, per il successivo avvio al riciclo.

Un macchinario simile è presente anche sulla Costa Smeralda, nella innovativa recycling room, dove vengono portati tutti i rifiuti e lavorati attraverso diversi e complessi macchinari: dal trattamento delle acque alla plastica, dal vetro ai rifiuti organici, Costa si conferma un esempio di virtuosismo ambientale.

Dal nuovo mindset al ruolo delle Istituzioni

Il compattatore presente sulla Costa Smeralda, nell’innovativa recycling room

Cosa dobbiamo quindi imparare? Che per ripensare un oggetto, un prodotto, un servizio o un processo produttivo secondo le logiche dell’economia circolare, è necessario un cambiamento culturale. Ma è fondamentale anche il supporto delle istituzioni, soprattutto quando parliamo di imprese e di tecnologie green, dal costo non sempre esiguo.

Su questo bisogna sensibilizzare le istituzioni: serve un aiuto concreto per il Made in Italy. Attenzione: la produzione nazionale non ha bisogno di protezione industriale – il Paese si difende bene – ma di un sostegno in termini di disponibilità delle materie prime. Le limitate risorse penalizzano il Paese, mentre attraverso il riciclo sarà possibile raggiungere un modello di produzione sostenibile, valorizzando il “green Made in Italy”.

Un concetto espresso dal senatore Lorenzo Basso, vicepresidente dell’8a Commissione permanente (Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica), che ha anche ricordato come la tecnologia non va guardata con timore, ma come preziosa alleata della sostenibilità. L’intelligenza artificiale, a tratti demonizzata, può offrire, per esempio, un grande aiuto. Questo, al netto di una regolamentazione chiara e incisiva. Non bisogna subire la tecnologia, ma metterla al servizio della comunità. Un concetto che ricorda l’Industria 5.0 (ndr)?

Rigenerare le risorse per un futuro sostenibile

In foto, da sinistra: Giuseppe Carino (Costa Crociere), il senatore Lorenzo Basso e la moderatrice Chiara Giallonardo

“Un vero e proprio viaggio circolare che inizia e termina sulle navi”: queste le parole di Giuseppe Carino, vicepresidente senior Guest Experience e On Board Sales Operations di Costa Crociere. Rigenerare le risorse rappresenta un pilastro portante della strategia di sostenibilità dell’azienda e, nel caso del PET, Costa va oltre le imposizioni normative richieste dalla legge: differenzia il 100% dei rifiuti, un obbligo non previsto dalla Convenzione Marpol.

Il turismo croceristico, quindi, può operare per la tutela dell’ambiente, integrando pratiche ecologiche nei propri servizi. Ma anche quello alberghiero fa la sua parte, come conferma Nicola Ciccarelli, vicepresidente di Confindustria Alberghi. Da qualche anno, infatti, le strutture ricettive stanno riducendo gli aspetti inquinanti. E questo bisogno di sostenibilità arriva direttamente dalle preferenze dei clienti.

Il viaggiatore è sempre più attento all’aspetto green e il 65% dei turisti italiani è “infastidito” da strutture non sostenibili (vedi report 2023 di Booking.com). Allo stesso tempo, il comparto alberghiero deve fare i conti anche con un altro aspetto della sostenibilità, ovvero quello sociale, se pensiamo all’asset territoriale. L’integrazione all’interno di una determinata area rientra in un sistema più ampio, che include le risorse locali e contribuisce al suo sviluppo.

Bellezza e responsabilità: utopia o necessità?

Alcuni dei relatori (da sinistra): Nicola Ciccarelli (Confindustria Alberghi), Antonio Protopapa (Corepla), Sergio Grasso (Fratelli Guzzini)

Non sottovalutiamo, infine, l’aspetto estetico, perché il design è bello, oltre a essere funzionale e sostenibile. È un messaggio chiaro e diretto quello che arriva da Sergio Grasso, AD di Fratelli Guzzini: bellezza e responsabilità ambientale possono viaggiare insieme, creando un percorso innovativo verso un futuro più consapevole. E, soprattutto nel caso della plastica, tutto ciò diventa una necessità.

Per questo materiale – che spesso non gode di popolarità per la sua accezione inquinante e per il gravoso problema del marine litter – è giunto il momento del riscatto. E quale miglior partner si poteva associare alla plastica se non il mare? D’altronde l’azienda marchigiana è da anni leader nella produzione, nonché una delle prime a utilizzare materie plastiche post consumo riciclate.

Ora, con il “triangolo virtuoso” venutosi a creare con Costa Crociere e Corepla, si dà nuova bellezza ai materiali di recupero. Una responsabilità condivisa, quindi, per sostenere un progetto di raccolta differenziata di qualità, attraverso un modello reale di economia circolare. E lo sottolinea anche Antonio Protopapa, direttore Gestione Operativa di Corepla.

Corepla, un prezioso trait d’union

Il consorzio, che fa da trait d’union nell’innovativo progetto, svolge quindi un ruolo fondamentale. Garantisce, infatti, un ciclo di vita più lungo per il PET, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo un’economia circolare efficiente. Protopapa ricorda, però, che serve comunque un coinvolgimento più attivo della comunità nei processi di raccolta differenziata.

E che la transizione ecologica richiede un cambiamento di mentalità, oltre che una stretta collaborazione tra aziende e designer, per lo sviluppo di prodotti sempre più circolari. Intanto, con questo progetto, il consorzio ha alzato ulteriormente la sua asticella. Se nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica sono stati raggiunti livelli d’eccellenza, ora Corepla punta in particolare al PET. L’obiettivo è intercettare quante più bottiglie possibile, dando loro una nuova chance.

Una nuova vita, proprio sul mare. Perché la plastica non lo inquina sempre ma, a volte, gli dona anche bellezza. E se oggi non tutti siamo in cima alla scaletta indicata da Andrea Moccia, ci stiamo pian piano arrivando: è attraverso i piccoli gesti che ci si eleva. Anche semplicemente bevendo da un bicchiere realizzato con PET riciclato. Si insinua, così, il tarlo della consapevolezza, che diventa poi azione.


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