Focus stampa 3D: qualità per alti volumi, dalle piccole alle grandi dimensioni

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Stratasys dispone di un portafoglio che include cinque diverse tecnologie di stampa 3D, oltre a una vasta gamma di materiali additivi di livello industriale. Soluzioni ad alto valore aggiunto adatti per soddisfare tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla progettazione alla prototipazione, fino alla costruzione di parti per uso finale

Tra le cinque tecnologie di stampa 3D che Stratasys vanta nel proprio portafoglio spiccano la P3 DLP, ovvero la fotopolimerizzazione programmabile e la tecnologia SAF (Selective Absorption Fusion). Sulla prima basa il suo funzionamento la stampante Origin One, mentre la seconda alimenta la stampante 3D a letto di polvere H350, soluzione che utilizza il fluido ad assorbimento infrarosso HAF™ per fondere insieme strati di particelle di polimero in polvere e costruire parti accurate e ripetibili.

«Entrambe queste stampanti», dichiara Fabio Boiocchi, marketing manager Italy di Stratasys, «sono quelle che più di tutte esprimono il concetto di stampa 3D in produzione, perché permettono di processare lotti di pezzi di una certa entità, con una qualità paragonabile a quella ottenibile con lo stampaggio a iniezione».

Mentre per la tecnologia SAF l’azienda punta sul volume di stampa, fino a 10 mila pezzi e sull’elevata ripetibilità e qualità delle parti (i materiali sono fondamentalmente due: PA11 e PA12), con la stampante Origin One (ideale fino al migliaio di parti) si propone di offrire qualità elevata, velocità di stampa ma, soprattutto, un ampio range di materiali. Si tratta di resine liquide sviluppate dalla stessa Stratasys o direttamente/in collaborazione con i principali fornitori di materie prime (come Basf, Henkel, Covestro ecc.).

«Possiamo offrire dai materiali più resistenti», precisa Boiocchi, «a quelli flessibili, fino a quelli per alte temperature e a quelli specializzati, per esempio in base al grado di tossicità e autoestinguenza. Grazie alla sua capacità di stampare in modo ripetibile i materiali più esigenti senza deformazione, la tecnologia di stampa 3D P3™ DLP offre i vantaggi della fabbricazione additiva anche per i settori più esigenti. Senza compromessi sulla qualità. In ogni geometria, dalle parti di grandi dimensioni e voluminose a quelle con caratteristiche più fini».

Nonostante la sempre maggiore diffusione, la stampa 3D si trova ancora ad affrontare alcune sfide per diventare una metodologia operativa largamente adottata anche tra gli stampatori. Quali ostacoli devono ancora essere superati e, soprattutto, come state lavorando per superarli?

Fabio Boiocchi, marketing manager Italy di Stratasys

«La risposta», afferma Boiocchi, «risiede nell’approccio corretto verso questa tecnologia. Contrariamente all’idea diffusa, la stampa 3D non deve essere adottata come sostitutiva delle tecnologie di produzione tradizionali come lo stampaggio a iniezione. In Stratasys crediamo fermamente sia un errore pensare all’additive manufacturing in questi termini. Le stampanti 3D sono alleati molto validi in affiancamento ai metodi tradizionali. La nostra azienda possiede la competenza e le risorse per sostenere e supportare le aziende nell’implementazione corretta della stampa 3D, per analizzare le esigenze specifiche e le potenzialità di crescita che questa tecnologia può offrire.

Il nostro motto, “Make additive work for you”, sottolinea l’importanza di adottare e utilizzare efficacemente la stampa 3D. Crediamo che sia essenziale industrializzare le stampanti 3D allo stesso modo delle presse di stampaggio a iniezione. E poi si riscontrano da anni tre pregiudizi principali: la lentezza delle stampanti 3D, la limitata scelta di materiali e la qualità inferiore delle parti rispetto ai metodi tradizionali. I tecnici, i partner e tutto il nostro team sono pronti a confutare questi miti, dimostrando come la stampa 3D possa essere un alleato efficace nel mondo produttivo».

Con riferimento alle vostre tecnologie di stampa 3D, quali sono i vantaggi e i benefici ottenibili dall’utilizzatore?

«Nel mondo dello stampaggio a iniezione», conclude Boiocchi, «la stampa 3D ha tanto più senso quanto più il pezzo da realizzare è complesso in termini di geometria. Più è intricata la parte, più la realizzazione di uno stampo diventa onerosa e delicata, se non addirittura impossibile. I clienti che annoveriamo nel settore dello stampaggio a iniezione e che hanno tutto l’interesse a mantenere questo come core business, hanno inserito le nostre stampanti 3D per rivedere le fasi di design dei pezzi, realizzare delle pre-serie che non sono solo prototipi ma parti di uso finale, utilizzabili/installabili.

Ciò permette loro di ridurre drasticamente i tempi di sviluppo e messa in produzione di uno stampo, di offrire servizi in più ai propri clienti, ovvero prototipazione, co-engineering, produzione di pre-serie o piccoli lotti, risparmiare denaro ed essere molto più efficienti e competitivi. Volendo riassumere i tre principali vantaggi delle nostre tecnologie, potremmo sicuramente citare la facilità d’uso, la flessibilità d’utilizzo, la qualità delle parti che le nostre stampanti sono in grado di raggiungere».

Qualità delle superfici senza compromessi, senza sacrificare velocità o isotropia

Origin One di Stratasys figura tra le poche stampanti a resina in grado di processare ripetutamente e senza deformazioni i materiali più duri e ad alta temperatura

Origin One di Stratasys è una stampante 3D industriale a base di fotopolimeri per la produzione di parti d’uso finale e prototipi di livello industriale con un grado di precisione, coerenza e stabilità dimensionale di lunga durata pari alla qualità dello stampaggio a iniezione. Il sistema sfrutta la tecnologia di fotopolimerizzazione programmabile (P3™), un’evoluzione della Digital Light Processing (DLP®). Il processo rigorosamente sincronizzato include controlli pneumatici che riducono le forze di trazione durante la stampa, ottenendo una qualità delle superfici senza compromessi, senza sacrificare velocità o isotropia. Questo spiega perché per la Origin One riesce a realizzare con successo una gamma veramente ampia gamma di geometrie in resina, dai pezzi voluminosi di grande sezione a parti stampate direttamente sulla piattaforma, fino alle caratteristiche più fini con un supporto minore.

Questa stampante Stratasys offre una selezione molto varia di materiali ad alte prestazioni convalidati, da quelli più resistenti a quelli elastomerici o per alte temperature, fino a materiali speciali come FST o ESD. È una delle poche stampanti a resina (seppure industriale) in grado di stampare ripetutamente e senza deformazioni i materiali più duri e ad alta temperatura.

Origin One offre una produttività molto elevata grazie anche alla piattaforma software che governa il suo funzionamento. GrabCAD® Print per Origin® One è facile da usare fin da subito. Supporta diversi formati di file 3D e può disporre e orientare le parti sulla piattaforma di costruzione per la generazione automatica del supporto e per funzionalità avanzate di slicing. Gli utenti possono scegliere tra i profili di stampa preimpostati per tutti i materiali convalidati, oppure continuare a modificare in modo flessibile il grado di precisione dei pezzi con il set di parametri Open Material License (OML). 

Gianandrea Mazzola


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