In attesa della prossima edizione di Mecspe (Bologna, 5-7 marzo 2025), ricordiamo alcune delle applicazioni più interessanti esposte durante l’ultima edizione della fiera. Appuntamento fisso nella Piazza Progettazione e Design è per esempio Materioteca®, che ha incentrato il suo spazio espositivo sul concetto di lusso, un potente fattore di progresso industriale e sviluppo economico
“Luxus” era inteso dai latini come eccesso, sovrabbondanza, tutto ciò che non è necessario per soddisfare i comuni bisogni delle persone. E, ai tempi nostri, quale significato ha? Partendo da questa domanda abbiamo intervistato Diana Castiglione, cuore e anima di Materioteca®, presso lo stand di Mecspe 2024. «Il trend attuale del lusso è quello di essere “low profile”, poco appariscente, un lusso sussurrato, più democratico perché i beni non necessari sono diventati alla portata di strati sempre più ampi di popolazione», ha esordito l’intervistata.
Il lusso è… Italia
«Prima della mostra mi sono documentata, scoprendo che l’Italia è davvero la patria del lusso. Quasi un quarto dei primi cento player globali è italiano e gli stranieri che hanno comprato marchi italiani hanno tutti lasciato la produzione in Italia», sono le parole di Diana Castiglione, riferendosi anche ai numeri relativi all’anno 2023 dello studio “Global powers of luxury goods” di Deloitte. La ricerca rivela che nel lusso sono italiani 23 dei cento top player globali, che la maggior parte dei grandi marchi esteri preferisce produrre tutto l’alto di gamma nel nostro Paese e che molti marchi senza attività in Italia hanno comunque spostato qui i loro uffici stile.
Siamo quindi il Paese dove si concentra l’ideazione del lusso a livello globale, dove si svolge una buona parte della produzione mondiale e dove la crescita del settore non si ferma.
«Solo qui c’è la combinazione vincente di tante menti creative del design e di tanti artigiani che sanno concretizzarne le idee. Il lusso è diventato un elemento trainante dell’economia italiana, perché qui i grandi nomi trovano il supporto di piccole e medie aziende capaci di produrre materiali sempre più innovativi e lavorarli con sapienza millenaria. A Mecspe abbiamo portato alcuni esempi di materiali e di tecnologie di eccellenza», ha spiegato Diana Castiglione. Inoltre, occupava il terzo corner dello stand di Materioteca® la società Harlock, che opera nel campo della consulenza strategica ed è specializzata nel far accedere ai finanziamenti agevolati i propri partner che mirano all’eccellenza.
Sedute d’eccellenza
Esposta per sottolineare la maestria nel taglio, l’eterea e luminosa sedia Lucia è una delle tante creazioni della società BHP di Vittuone (Milano). Specialista in tutte le lavorazioni delle lastre acriliche, l’azienda possiede macchinari di ultima generazione per taglio e marcatura laser, fresatura, termoformatura, rettifica al diamante e piegatura a caldo. Le sue creazioni trovano applicazione nei più svariati settori, quali arredamento, civile e navale, allestimenti fieristici, espositori per punti vendita, scenografie teatrali e televisive, illuminazione e articoli tecnici industriali.
Suber, invece, è un progetto sostenibile di Amorim Cork, che crea oggetti di interior design impiegando sughero riciclato proveniente da tappi. La collezione Suber è realizzata in Core, un materiale composito ottenuto dalla combinazione di granina di sughero riciclato e collante naturale. Si tratta di un materiale morbido e leggero, in grado di acquisire forme sinuose e geometrie rigorose, mentre il sughero che ne determina la massa principale continua il suo ruolo di spugna di CO2. Il prodotto portato in fiera è Circus, che nella sua forma ricorda un tappo di sughero, utilizzabile sia come seduta che come tavolino. È stato progettato dal designer Jari Franceschetto e ha vinto l’International Design Awards 2022.
Restando in tema sedute, ha catturato l’attenzione del pubblico l’avvolgente poltrona Kate di Ilpo. «La scocca della poltrona è poliuretano flessibile con inserto in poliuretano rigido», ha precisato Diana Castiglione.
Luce e mistero
La sagoma di donna illuminante dell’azienda Neatech ha catalizzato l’attenzione dei visitatori soprattutto perché “non si capisce come è stata fatta”, ha sottolineato ironicamente Diana Castiglione.
Ogni oggetto prodotto con la tecnologia Moonlight di Neatech è un unicum irripetibile, con milioni di sfaccettature che cambiano col variare della luce e dalla prospettiva di chi lo osserva.
«Sembrerebbe stampa 3D, ma non è così: è merito di un piccolo estrusore di laboratorio e la scultura viene fatta a mano», precisa la fondatrice di Materioteca.
«Si tratta di un processo artigianale unico ed esclusivo e per questo non ci sono due pezzi uguali, anche con la stessa sagoma.
È una tecnica che richiede un’ottima manualità, ma che permette la produzione di oggetti su misura, dotati di un fascino irresistibile. Gli stampi artigianali hanno un costo ridotto e le dimensioni sono teoricamente senza limiti».
A tutto colore
Sono stati esposti esempi di impiego dei pigmenti Merck nel packaging di lusso, come i pigmenti scintillanti Xirallic® NXT, che combinano un aspetto simil-metallico con una brillantezza straordinaria. «Questo avviene grazie al nucleo di allumina rivestita con superfici perfettamente uniformi e altamente riflettenti, che, unitamente alla stretta distribuzione granulometrica, generano una intensità e purezza del colore mai raggiunte prima nella colorazione in massa della plastica», ha precisato Diana Castiglione.
Un gruppo di sfere in PMMA e PP riciclati, colorate con diverse combinazioni di pigmenti delle serie Colorstream®, Xirallic® NXT, Pyrisma® e Iriodin®, ha messo in mostra come sia possibile ottenere soluzioni sostenibili ed eleganti.
Una serie di vasetti per cosmetica documentava poi come i pigmenti Colorstream® aggiungano nuove dimensioni all’espressività delle materie plastiche. «Cambiano colore con l’angolo di osservazione, permettendo quel qualcosa in più che rende un prodotto unico e inimitabile. In ogni vasetto, ognuno dei pigmenti Merck Colorstream® è stato usato da solo nel PLA (acido polilattico) e in combinazione con carbon black nel PP (polipropilene)».
Con la inedita tecnologia “Im3d” appena brevettata, il tappo in MABS (metilmetacrilato-acrilonitrile-butadiene-stirene, detto anche ABS trasparente) diventa multidimensionale, con una profondità apparente e contorni 3D.
Includere per “accrescere l’incanto”
La gamma di affascinanti materiali sviluppati da Pressed Materials è destinata al mondo della moda e del design. Come l’ambra che imprigiona frammenti di natura, esaltandone l’incanto, la “torchiatura” di fogli tramite pressa statica permette di inglobare elementi espressivi all’interno di due strati di materiale plastico. Le inclusioni più disparate consentono di ottenere un’estrema personalizzazione del materiale che, comunque, mantiene la facilità di lavorazione, come saldatura, piegatura, taglio e termoformatura, dei fogli di partenza.
Nello stand era presente anche la società Harol, il cui core business è la produzione di dispositivi medici per ventilazione, ma che ora propone il suo expertise nella saldatura di materiali plastici difficili al mondo della moda in partnership con Pressed Materials.
Elkar produce invece lastre acriliche colate (PMMA). «Il grande punto di forza dell’azienda sono le lastre con colore a campione, prodotte con monomero puro, garantendo quindi un’elevata qualità». I prodotti sono molteplici, tra cui le tradizionali lastre lucide, bi-sabbiate e mono-sabbiate con colori a campione trasparenti, opalini e super coprenti e, inoltre, lastre con effetto madreperla, corno, granulato e metallizzato, ma anche con materiali inglobati quali stoffe, PVC e glitter.
Lo zoccolo duro
Ormai ospite fissa presso la Piazza Progettazione e Design, Direct3D punta i riflettori sugli sviluppi nella stampa 3D da granulo.
L’azienda fornisce macchine e consulenza per la scelta o la formulazione dei materiali più adatti alle particolari esigenze applicative. Inoltre, aiuta nei “traslochi” dalla stampa 3D a filamento alla stampa 3D a pellet, dai prototipi visivi a quelli funzionali e dalla prototipazione alla produzione in piccola serie.
«La speciale testa di estrusione consente di realizzare prototipi e piccole serie in 3D con una vasta gamma di materiali, anche miscelati tra loro, partendo da granuli, polveri o scaglie», spiega infine Diana Castiglione. «La soluzione permette di abbattere i costi e stampare pezzi impiegando materiali non forniti come filamento». Per il mondo del lusso Drect3D offre la stampa su tessuto, che permette di incorporare figure in rilievo come elementi decorativi.
Lara Morandotti