Costruttori italiani: bilancio 2022 oltre ogni aspettativa

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Secondo gli ultimi dati ufficiali forniti dal centro studi dell’associazione Amaplast, il settore dei costruttori italiani di macchinari per plastica e gomma ha chiuso il 2022 con un fatturato pari a 4,67 miliardi di euro: seconda performance migliore di sempre. L’incremento rispetto al 2021 è stato del 5% e le previsioni dei preconsuntivi pubblicati a dicembre (pari a 4,5 miliardi) si sono quindi rivelate particolarmente caute. Il bilancio della sola compagine associativa, composta da circa 160 aziende, è stato persino migliore (+9% il fatturato rispetto al 2021).

Tale risultato è tanto più soddisfacente se rapportato alle numerose difficoltà che il comparto ha dovuto affrontare nel corso dell’anno – peraltro non ancora del tutto superate – tra i limiti alle esportazioni in Russia, lo shortage di materie prime e componentistica, nonché l’incremento dei costi energetici. A permettere questo risultato storico all’intero settore è stato soprattutto l’export, che ha registrato un andamento particolarmente positivo sul finire d’anno, con un valore totale tornato sopra alla soglia dei 3 miliardi di euro. Dopo l’ottimo 2021, il mercato interno è rimasto più statico, pur con una variazione positiva dello 0,8% e un fatturato pari a 2,54 miliardi di euro.

Mercato italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma (milioni di euro)

  2021 2022 ∆% 2022/2021
Produzione 4450 4670 4,9
Export 2990 3250 8,7
Import 1060 1120 5,7
Mercato interno 2520 2540 0,8
Saldo commerciale +1930 +2130 10,4

 

Focus sulle esportazioni

Nel dettaglio, l’export dei costruttori italiani – che continua a rappresentare una quota media del 70% sulla produzione – risulta in progressione sostenuta verso le tre principali macroaree di destinazione:

  • Europa (sia comunitaria sia extra UE): +8%;
  • Americhe: +12%, grazie soprattutto al quadrante meridionale (+33% nel suo complesso, con picchi soprattutto per il Brasile, ma anche, seppur con valori assoluti più bassi, per Colombia, Cile e Perù). In ambito USMCA, rallentano leggermente gli Stati Uniti (-3%), ma segna un nuovo forte rimbalzo il Messico (+35%);
  • Asia: +9%. In Estremo Oriente (+9% in media) spicca il +24% delle vendite in India, mentre arretra la Cina (-7%); in Medio Oriente (+11% nel complesso) fanno da traino Arabia Saudita (+36%) ed Emirati Arabi Uniti (+58%).

Dal continente africano giungono invece segnali contraddittori e contrari rispetto a quanto registrato nel corso del 2021: l’export in Nord Africa cala del 24% in media e quello verso i mercati subsahariani aumenta nella stessa misura.

Per ciò che concerne la merceologia dell’export di settore, tra le macchine per la trasformazione primaria si osserva una robusta crescita degli estrusori (+23%) e degli impianti per mono e multifilamenti (+58%). Categoria, quest’ultima, che, in particolare nell’ultimo triennio, ha registrato una progressione molto sostenuta, partendo dai 74 milioni di euro del 2020 per raggiungere nel 2022 il picco storico di quasi 140 milioni, dopo che nel decennio precedente il range di valore era stato di 30-50 milioni. Piatto invece l’andamento delle macchine a iniezione e decisamente negativo quello delle macchine per soffiaggio (-19%) e delle termoformatrici (-22%).

Per il settore italiano il 2023 è soprattutto l’anno della fiera Plast, che, dopo cinque anni di assenza, tornerà dal 5 all’8 settembre presso Fiera Milano

I risultati della prima indagine congiunturale del 2023

Riguardo al primo trimestre 2023, l’indagine congiunturale svolta tra i soci Amaplast a inizio gennaio ha restituito le seguenti attese:

  • +7% gli ordini (rispetto allo stesso periodo 2022). Le prospettive sono positive, con intensità sostanzialmente simile, per quanto riguarda il mercato italiano e quelli esteri;
  • +6% il fatturato: un dato ancora ampiamente positivo, ma leggermente meno brillante di quella indicata nei trimestri precedenti. Le vendite all’export, nuovamente, dovrebbero dare maggiori soddisfazioni.

Le prospettive per il 2023 restano incerte, visto il contesto economico e politico ancora in cerca di assestamento. Se da un lato, infatti, è parzialmente migliorata la situazione relativa ai costi energetici e alla disponibilità di materie prime e componentistica, dall’altro continuano a susseguirsi criticità (come la recente crisi degli istituti finanziari) che rendono difficile ogni tentativo di fare previsioni riguardo ai costruttori italiani.

Infine, in base alle ultime indagini, i competitor tedeschi hanno registrato a consuntivo 2022 un calo di tredici punti degli ordini (particolarmente debole il mercato interno) e, al contrario un +10% per le vendite (bene soprattutto quelle all’estero). In questo primo scorcio di 2023, si accentua la forbice tra gli ordini (-40%, con un crollo di quelli domestici) e le vendite (+21% ma in questo caso però la performance migliore è registrata in casa).

Aree di destinazione dell’export italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma (%)
  2021 2022
Europa 57,7 (45,1) 57,2 (44,8)
Nord America/USMCA 16,7 16,4
Asia/Oceania 15,7 16,1
Centro/Sud America 4,9 5,8
Africa 5,0 4,5

 


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