Costruttori di macchinari: +8% nel 2022 e clima di fiducia per il 2023

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Oltre a confermare le nomine del presidente Massimo Margaglione e dei vicepresidenti Barbara Ulcelli e Gabriele Caccia (vedi news precedente, ndr), l’assemblea Amaplast del 28 giugno è stata anche l’occasione per un’ampia panoramica sul settore dei costruttori di macchinari rappresentato dall’associazione. Il presidente uscente Dario Previero ha infatti illustrato l’andamento dell’industria italiana delle macchine per plastica e gomma, commentando i risultati emersi dalla terza edizione dell’indagine statistica nazionale svolta dal Centro Studi Mecs-Amaplast tra 397 aziende costruttrici (con 14447 addetti), che nel 2022 hanno generato un fatturato pari a 4,35 miliardi di euro, segnando un +8,1% sul 2021.

Si tratta della seconda performance “all time”, raggiunta soprattutto grazie all’export e nonostante nel 2022 il settore abbia dovuto fronteggiare numerose difficoltà, come i limiti alle esportazioni in Russia, lo “shortage” di materie prime e componentistica e l’incremento dei costi energetici, ma non solo. Alcune di queste difficoltà non sono ancora del tutto risolte, ma probabilmente uno scenario mondiale in continuo cambiamento è il nuovo paradigma con cui le aziende dovranno confrontarsi abitualmente, sapendo dosare la cautela e la predisposizione al rischio. Un modo di agire che le imprese del settore hanno saputo interpretare al meglio negli ultimi anni, “parando” i contraccolpi economici degli eventi mondiali verificatisi dalla pandemia in poi e sapendo sempre rilanciare e guardare al futuro.

I dati 2022 e le previsioni per l’anno in corso

Il presidente uscente di Amaplast, Dario Previero (al centro della foto), illustra la quota di export relativa alle singole famiglie di macchinari per plastica e gomma. Alla sua sinistra si trova il direttore dell’associazione Mario Maggiani, mentre a destra c’è il vicedirettore Gian Paolo Crasta

Come accennato, il settore delle tecnologie per plastica e gomma ha chiuso l’anno con un fatturato di 4,35 miliardi di euro, con un incremento dell’8,1% rispetto al 2021. A permettere questo risultato storico è stato soprattutto l’export, che ha registrato un andamento particolarmente positivo sul finire d’anno, con un valore totale tornato sopra la soglia dei 3 miliardi di euro… 3,16per l’esattezza(+8,5% sul 2021).

Più in dettaglio, l’export dei costruttori italiani – che rappresenta una quota del 72,7% sulla produzione – risulta in progressione sostenuta verso le principali macroaree di destinazione: Europa comunitaria (+8%), Nord America (+6,6%), Europa non UE (+8%), Far East (+9%).

Quanto alle macrocategorie di macchinari destinate alle esportazioni, i sistemi per l’estrusione sono i più rappresentativi, con una percentuale del 20,8% (+13,7% rispetto al 2021) sul giro d’affari totale della produzione italiana. Seguono gli ausiliari (13,7%), le macchine a iniezione (9,5%) e gli altri macchinari (24,2%). Il mercato interno è cresciuto del 6,8% rispetto al 2021, con un giro d’affari di oltre 1,18 miliardi di euro. La “top 3” dei settori clienti è composta da imballaggio (40,6% del fatturato totale), automotive (15,9%) ed edilizia (11%). Il 2023 si è aperto sotto un cielo più incerto per tutta l’industria occidentale, sia perché è venuto meno l’effetto “rimbalzo post Covid” sia per il perdurare del conflitto in Ucraina, nonché per la zavorra di tassi d’interesse e inflazione che impattano sulla domanda globale. Ma il clima di fiducia tra le aziende costruttrici di macchinari per plastica e gomma rimane alto: il 39% degli intervistati prevede un miglioramento dei risultati anche per il 2023, il 43% si attende stabilità mentre solo il 18% è pessimista.


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