Ambiente: dire, fare, certificare

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La società Sarno Display ha fatto del rispetto per l’ambiente, il territorio e le persone la sua cifra distintiva, mettendo in atto un’azione sistematica in diversi step. Nessuna approssimazione, ma fatti concreti e misurabili. Una serietà che ha premiato anche il business

Il rispetto per l’ambiente, la società e il territorio in Sarno Display, azienda del gruppo veneto Gatto Astucci, specializzata nella produzione di espositori di alta gamma per cosmesi, occhialeria e gioielleria, è una scelta che viene da lontano e che negli anni ha perseguito con serietà e costanza, ottenendo importanti riconoscimenti. L’ultimo di questi è stato il Rating Ecovadis Platinum, conquistato nel 2023 per aver raggiunto un punteggio complessivo di 78 su 100 nei misuratori della sostenibilità: ambiente, pratiche lavorative e diritti umani, etica e appalti sostenibili.

«Quello della sostenibilità è un percorso che abbiamo iniziato nel 2013 insieme alla nostra capogruppo. Uscivamo da un periodo complesso e dovevamo trovare una strada nuova. Così abbiamo puntato sul futuro, trasformando l’attenzione alla natura e alle persone in un’azione sistematica che abbiamo sviluppato in diversi step», racconta Cristian Paravano, CEO dell’azienda di Carnate (Monza-Brianza), che da più di 50 anni è leader nel settore di riferimento.

«Siamo partiti con il certificare i nostri impianti con ISO 9001, ISO 14000 e con OHSA 18001, diventata poi ISO 45001, certificazione legata al processo produttivo, a cui poi sono seguite quelle per certificare l’ambiente di lavoro, il prodotto e le attività in campo sociale con SA 8000. Dopodiché, nel 2020, con il mio ingresso come CEO, Sarno Display è diventata il centro di sperimentazione del gruppo per quanto riguarda l’adozione di soluzioni all’avanguardia… anche perché il nostro è l’impianto produttivo più grande in Europa, dove, quindi, il miglioramento è più impattante».

Un impegno costante nel nome dell’ambiente culminato nel 2022, quando avete ottenuto la certificazione di BCorp. Altro tassello importante della vostra svolta green…

Cristian Paravano, CEO di Sarno Display, società che fa parte del gruppo Gatto Astucci

Certamente, perché ha premiato il lavoro fatto in tutti questi anni e il costante monitoraggio dei risultati raggiunti. Ma non solo. Essere stati certificati come BCorp ci ha offerto anche l’opportunità di diventare parte di un movimento globale di imprese che si impegna a migliorare continuamente per le persone e il pianeta, in modo da raggiungere più rapidamente il nostro obiettivo: diventare un’azienda Net Zero entro il 2030. Un obiettivo che condividiamo con tutta la nostra filiera a monte e a valle, creando così una contaminazione di buone pratiche diffusa e positiva. 

Con quali criteri scegliete i vostri partner?

Una delle policy delle Bcorp è avere un grande sourcing locale, non a caso l’80% dei nostri fornitori, che si occupano tra le altre attività di stampaggio o di riciclo di materie plastiche, ha sede nel raggio di 100 km dalla nostra azienda. Inutile dire che la scelta avviene anche per affinità, visto che alcune delle nostre certificazioni ci impongono di scegliere partner anch’essi certificati. Ma a volte è sufficiente possedere i requisiti giusti in campo ambientale e nella sicurezza sul lavoro, oltre che nella gestione del personale.

Essere attenti all’ambiente significa anche usare materiali poco impattanti. Su questo fronte come vi state muovendo?

Ad oggi, la maggior parte dei nostri prodotti è realizzata in termoplastici da lavorazione di lastra o granulo. Negli ultimi anni abbiamo cercato di allinearci ai trend che caratterizzano il mercato dei materiali plastici puntando molto sull’uso di bioplastiche a sempre maggior concentrazione di elementi organici. L’intento è quello di arrivare a utilizzare bioplastica di origine 100% rinnovabile nel giro di qualche anno. Nel frattempo, usiamo i mix. Ma stiamo intensificando anche l’uso di plastiche (PMMA, ABS, PS, polipropilene, policarbonato…), riciclate meccanicamente o attraverso processo chimico.

Gli scarti di produzione, invece, come vengono gestiti all’interno dell’azienda?

La maggior parte dei prodotti di Sarno Display è realizzata in termoplastici provenienti da lavorazione di lastra o granulo. L’obiettivo dell’azienda è però quello di utilizzare bioplastica di origine 100% rinnovabile nel giro di qualche anno

Puntiamo alla riduzione massima degli scarti, rilavorandoli internamente per farli diventare materia prima e, dove non è possibile, per mancanza di un’adeguata tecnologia o perché non conveniente, andiamo a conferire lo scarto alle aziende riciclatrici, suddiviso in base alla propria “natura”, quindi ferro con ferro, legno con legno ecc.

Recentemente, poi, abbiamo fatto progetti di “simbiosi industriale” per raccogliere gli scarti dei nostri clienti, che siano essi produttori di occhiali o di make up, rigenerare la materia prima utile, grazie alla collaborazione con i player lombardi all’avanguardia nel riciclo dei materiali termoplastici, e riutilizzare così una materia prima seconda certificata post consumer (PCR) o post industrial (PIR). Ma il materiale di scarto può anche essere usato per altro. Nel 2020, per esempio, grazie alla collaborazione con le artiste Elisabetta Orsenigo e Anna Bellù, i nostri scarti sono stati trasformati in opere d’arte. Anche questa è economia circolare.

Al di là dell’utilizzo di materiali sostenibili e dell’adozione di buone pratiche per la gestione degli scarti, quali altre politiche di sostenibilità avete adottato?

Abbiamo cercato di rispondere concretamente non solo ai criteri ambientali imposti dalla sostenibilità con iniziative di vario genere, volte a migliorare le condizioni di lavoro dei nostri dipendenti, la nostra relazione con il territorio, la società e la nostra governance. Iniziative che contiamo di implementare sempre di più nel prossimo futuro. Lato ambiente: da quest’anno abbiamo dato il via a un progetto, che si concluderà nella prima parte del 2025, destinato alla riduzione dell’impatto diretto della nostra azienda del 55-60% attraverso importanti investimenti in nuovi macchinari, soluzioni luce intelligenti e in un impianto fotovoltaico. Da aprile, inoltre, la parte di energia che acquistiamo sul mercato è di origine completamente rinnovabile. Operazioni che dovrebbero avvicinare ancora di più Sarno Display all’obiettivo Zero emissioni di CO2.

Questo impegno sul fronte della sostenibilità ha avuto impatti positivi sulle vostre performance aziendali?

Direi proprio di sì. Dal 2020 abbiamo più che raddoppiato il fatturato a fronte di un incremento del consumo d’energia del 20%. Più nel dettaglio, posso dire che nel 2023 abbiamo avuto un incremento del fatturato del 65% su quello del 2022, a fronte di un aumento dei consumi di energia del 10%, e abbiamo ampliato il nostro organigramma con l’assunzione di 10 persone, che hanno contribuito ad abbassare l’età media dei nostri dipendenti di 4 anni.

Non solo. In un periodo in cui la disaffezione dei lavoratori nei confronti delle aziende in cui lavorano è un problema in numerose organizzazioni, noi siamo riusciti a mantenere un basso turn over e un buon tasso di fidelizzazione tra i dipendenti.

Nadia Anzani


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