TotalEnergies, dall’estrazione del petrolio alla produzione di polimeri circolari

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Durante il meeting che si è tenuto di recente a Rotterdam, organizzato da EMG per dare anticipazioni sulle novità che saranno presentate alla fiera K 2025 di Düsseldorf, TotalEnergies ha spiegato la sua accelerazione verso l’economia circolare delle materie plastiche, fissando l’ambizioso obiettivo di produrre 1 milione di tonnellate di polimeri circolari entro il 2030.

Elke Berges, business manager of Packaging, ha sottolineato che il traguardo sarà frutto di investimenti mirati, sviluppo di nuovi materiali per il packaging e una strategia integrata che punta a ridurre l’impatto ambientale, promuovere l’ecodesign e chiudere il ciclo delle materie plastiche.

Berges ha poi spiegato che, per il settore del packaging, TotalEnergies ha sviluppato una gamma di polietileni metallocenici per pouch monomateriale, come Lumicene M5510EP e le varianti Supertough 22ST05 e 32ST05, che garantiscono eccellenti proprietà organolettiche e meccaniche, fondamentali per la protezione degli alimenti e la riduzione degli sprechi. Questi materiali offrono anche resistenza superiore a flessione, impatto e lacerazione, assicurando l’integrità dell’imballaggio lungo tutta la supply chain.

Inoltre, è stato precisato che la business unit Polymers di TotalEnergies si distingue per un modello integrato che controlla l’intera filiera, dall’estrazione del petrolio alla produzione di polimeri vergini e circolari. Con 17 siti produttivi nel mondo e una capacità annua di 6,8 milioni di tonnellate, l’azienda fornisce polipropilene, polietilene e polistirene a mercati chiave come automotive, medicale ed edilizia, oltre che al packaging.

Rethink, Reduce, Recycle

Elke Berges, business manager of Packaging di TotalEnergies

Per raggiungere l’obiettivo della circolarità, TotalEnergies ha lanciato anche la gamma Re:clic di polimeri circolari e continua a investire in nuovi impianti, tra cui il sito ibrido di compounding a Carling (Francia), operativo dal 2024, e l’impianto di produzione di olio da pirolisi a Grandpuits (Francia), in avvio nel 2025.

In Arabia Saudita, la joint venture Satorp con Saudi Aramco darà invece vita al progetto Amiral: un complesso petrolchimico da 11 miliardi di dollari che entrerà in funzione nel 2027, puntando su materie prime (feedstock) avanzate e processi a basse emissioni.

Infine, la manager ha parlato dell’approccio integrale che si fonda sui tre pilastri “Rethink, Reduce, Recycle”. Rethink (the use) riguarda la promozione di applicazioni durevoli e di valore, l’ecodesign e lo sviluppo di soluzioni monomateriale per la riciclabilità. Reduce (the impact) è la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO₂, compreso lo sviluppo di polimeri che permettono il downgauging (riduzione degli spessori o del peso degli imballaggi) e l’integrazione di feedstock circolari certificate ISCC Plus. Infine, Recycle & Develop Circularity è la combinazione di riciclo meccanico e avanzato, sviluppo di biopolimeri da bio-nafta e PLA da canna da zucchero e “chiusura del ciclo” nei compound per automotive, grazie all’utilizzo di materiali da veicoli a fine vita.


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