La domanda di materiali plastici caratterizzati da un’impronta ambientale più sostenibile non giunge solamente dai comparti legati ai beni di consumo, ma anche dalle applicazioni industriali più complesse come i componenti auto o gli elettrodomestici. Per soddisfare questa domanda, il produttore milanese di compound VampTech ha sviluppato la nuova serie VampGreen, tecnopolimeri autoestinguenti, basati su resine termoplastiche ottenute in parte dal riciclo post-consumo di rifiuti plastici, oppure da materie prime provenienti dalla valorizzazione e riutilizzo di rifiuti organici di scarto, come oli vegetali e grassi ricavati da scarti industriali o urbani. In questo modo, VampTech risponde alla sfida lanciata l’anno scorso dalla Commissione europea nell’ambito della Plastic Strategy, che chiede all’industria di aumentare il riciclo di materie plastiche e ridurre la quota di rifiuti da destinare alla discarica.
Sfruttando l’esperienza trentennale dell’azienda nella formulazione e produzione industriale di compound autoestinguenti su diverse basi termoplastiche, i prodotti della linea VampGreen possono vantare standard di qualità e prestazioni tali da consentirne l’impiego nei principali mercati per i prodotti ritardanti la fiamma, quali elettrodomestici, componenti elettronici, mobilità elettrica.
La diversificazione del portafoglio rientra nel nuovo piano industriale triennale “Italia 2019/2021” con il quale la realtà milanese sta adeguando la propria capacità produttiva di compound tecnici all’attuale e futura domanda del mercato, in costante crescita quantitativa e qualitativa. Il piano prevede, tra i diversi punti, anche il potenziamento dello stabilimento lombardo con l’aggiunta di 4.500 metri quadrati adibiti a uffici, magazzini e laboratori e l’installazione di una nuova linea di estrusione-compounding che porterà, a partire dal secondo semestre di quest’anno, la capacità produttiva a oltre 18.000 tonnellate annue di tecnopolimeri termoplastici ritardanti la fiamma e ad elevate prestazioni. Nell’ambito del programma, sono già stati installati nuovi silos, ognuno da 120 metri cubi, utilizzati per lo stoccaggio dei polimeri e collegati al nuovo impianto, completamente automatizzato e robotizzato – in ottica Industria 4.0 – per l’alimentazione di tutte le linee produttive.
L’anno scorso il compounder milanese ha raggiunto un fatturato consolidato di 80 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al precedente esercizio.