Semplificare l’automazione e renderla una soluzione tecnologica alla portata delle imprese di ogni dimensione: questo è l’obiettivo che Universal Robots persegue fin dalla sua nascita. E lo fa attraverso una proposta robotica flessibile, versatile e capace di rispondere ai bisogni di aziende che fronteggiano variabilità produttiva e incertezze di mercato.
All’edizione 2023 di Mecspe (BolognaFiere, 29-31 marzo) questo obiettivo viene ulteriormente confermato grazie a una concezione tecnologica completamente nuova che vede il cobot al centro, come automazione abilitante, di soluzioni produttive chiavi in mano per diverse applicazioni manifatturiere. Presso il proprio stand (C48, padiglione 30), Universal Robots metterà infatti in mostra ben cinque celle produttive complete e integrate per l’automazione di assemblaggio, pallettizzazione, saldatura, verniciatura e operazioni correlate alla finitura superficiale dei componenti.
“Questa proposta di automazione nasce innanzitutto da una naturale propensione all’ascolto del mercato e delle esigenze dei nostri clienti”, spiega Gloria Sormani, country manager Italy di Universal Robots. “Le aziende chiedono un’automazione semplice da integrare e utilizzare, flessibile e capace di svolgere più compiti. Le soluzioni che portiamo in mostra a Mecspe rispondono proprio a queste esigenze. Sono celle complete, multifunzionali, che racchiudono tutti gli strumenti necessari all’automazione di diverse applicazioni: la stessa cella progettata per la saldatura può, con un rapido cambio attrezzo sul polso del robot, svolgere altri compiti come: finitura superficiale, sabbiatura, lucidatura. La cella dispone di un magazzino attrezzi che semplifica e velocizza la commutazione da un’attività all’altra. Sono, in breve, una risposta ai bisogni delle PMI che devono fronteggiare repentini cambiamenti di mercato, alta variabilità nelle referenze di prodotto, e hanno poco spazio a disposizione e ridotte competenze robotiche”. Lo sviluppo di queste celle è avvenuto in collaborazione con la rete di partner di Universal Robots: system integrator, sviluppatori, partner UR+ che producono accessori ed “end effector”.
In mostra, per la prima volta in Italia, il nuovo cobot UR20
Al centro di una delle cinque celle, quella di pallettizzazione, in mostra vi sarà inoltre – per la prima volta in Italia – il nuovo cobot della casa danese: UR20. Questo braccio robotico (20 kg di portata al polso per 3,5 metri di diametro operativo) è il primo della nuova serie che UR sta sviluppando, caratterizzata da maggiori velocità, potenza, struttura più robusta e facilmente manutenibile.
“UR20 è un’automazione game changer”, prosegue Gloria Sormani, “perché grazie alla maggior capacità di carico permette l’automazione di un numero maggiore di attività produttive. In pratica, un numero crescente di lavorazioni svolte con la robotica industriale tradizionale possono ora essere svolte con i robot collaborativi con queste capacità di carico maggiorate. Con ovvi vantaggi per la semplicità di installazione, gli ingombri ridotti e l’immediatezza di programmazione: tutti vantaggi che possono fare la differenza per le piccole e medie imprese che scelgono di intraprendere un percorso di automazione”.