Una piattaforma per segnalare pack e prodotti bio non a norma

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Dai sacchetti per asporto merci e per alimenti sfusi in plastica tradizionale e/o con diciture elusive all’assenza, contraffazione e/o falsità di certificazioni, le irregolarità nel settore delle bioplastiche sono ancora tante. Per questa ragione Assobioplastiche, con il supporto del Consorzio Biorepack, ha sviluppato uno strumento digitale accessibile dal sito dell’associazione per permettere a chiunque di segnalare con semplicità imballaggi e prodotti potenzialmente non a norma.

Come funziona? Una volta compilata una sezione finalizzata a raccogliere le informazioni necessarie, Assobioplastiche avvierà una procedura di gestione della segnalazione grazie al supporto di tecnici specializzati. Accertata la sussistenza della violazione verrà attivata la fase di controllo da parte degli organi accertatori per arrivare fino alla presentazione di un esposto presso le autorità competenti.

La nuova piattaforma rafforza l’impegno per la tutela della filiera delle plastiche biodegradabili e compostabili dagli illeciti e va ad affiancarsi al Protocollo d’intesa tra Assobioplastiche e la Commissione Ecomafie, attivo dall’aprile 2021, nonché alle collaborazioni già in essere con le Forze dell’Ordine, nazionali e locali, cui spetta il fondamentale compito di accertare le irregolarità e sanzionare i trasgressori.

«Il fenomeno dell’illegalità non risente della recessione causata dalla pandemia o dalla crisi determinata dal caro energia e dalle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. Anzi se ne alimenta» ha sottolineato Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche. «Per questo occorre tutelare ancor di più gli operatori onesti che lavorano in questo periodo complicato e i cittadini».

«I numeri appena presentati all’assemblea del Consorzio Biorepack sul riciclo delle bioplastiche confermano che queste ultime sono un valido alleato nell’ottica della costruzione di una bioeconomia circolare che aiuti a restituire salubrità e sostanza organica ai terreni sotto forma di compost. La diffusione di prodotti illegali, che non rispondono ai rigorosi criteri previsti per le bioplastiche, non solo danneggiano il settore ma ostacolano quel processo virtuoso e creano danni agli impianti di trattamento» ha aggiunto Marco Versari, presidente di Biorepack. «Strumenti come questa nuova piattaforma sono pertanto più che benvenuti. Confidiamo che possa essere usato con convinzione perché solo con l’aiuto di tutti possiamo sconfiggere i contraffattori».


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