Siliconi green a base di biometanolo

Condividi

Nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 19 ottobre 2022, durante l’esposizione internazionale K di Düsseldorf, l’azienda chimica Wacker ha svelato alcuni nuovissimi gradi ecosostenibili dei suoi compound siliconici, i cui precursori derivano da materie prime a base biologica.

Con il marchio Elastosil eco, nei prossimi mesi saranno infatti lanciate diverse linee di siliconi green a base di biometanolo, tra cui un LSR (Liquid Silicone Rubber) e sei gradi di SSR (Solid Silicone Rubber), oltre a mescole selezionate di gomma siliconica Silmix. L’uso del biometanolo nella produzione di silicone aiuta naturalmente a preservare le risorse fossili.

L’industria chimica è impegnata a ridurre progressivamente il proprio utilizzo di materie prime da fonti fossili. Per farlo, utilizza ad esempio la strategia di sostituirle con materiali identici provenienti da risorse rinnovabili. Un’opzione implementabile ulteriormente utilizzando l’approccio del bilanciamento di massa (“mass balance”), il quale consente di lavorare contemporaneamente materie prime da fonti fossili e da fonti rinnovabili, assegnandole successivamente a prodotti specifici in base alle proporzioni in cui sono state utilizzate. In questo modo, il bilanciamento di massa garantisce che l’etichetta “bio-based” sia applicata solo a quei prodotti verificati che si basano davvero su materie prime rinnovabili.

Le materie prime più importanti per la produzione di silicone sono il silicio e il metanolo. Quest’ultimo viene prima convertito in cloruro di metile e poi fatto reagire con silicio elementare tramite il processo Müller-Rochow per formare una miscela di vari metilclorosilani, materiali che svolgono un ruolo importante nel successivo processo produttivo.

Nel 2018 Wacker ha iniziato a utilizzare metanolo generato sia da risorse petrolchimiche che vegetali. La quantità di quest’ultimo, noto come biometanolo, viene bilanciata in massa e il metodo Wacker per il bilanciamento di massa è certificato a intervalli regolari dal TÜV Nord, secondo lo standard REDcert2. Ciò garantisce che la quantità di prodotti ecologici venduti corrisponda sempre alla quantità di biometanolo immessa nel processo. Va inoltre sottolineato il fatto che il biometanolo utilizzato da Wacker nei processi qui citati deriva esclusivamente da residui vegetali non adatti per la produzione alimentare o per l’alimentazione animale.

La gamma di siliconi ecosostenibili Elastosil eco includeva già fluidi siliconici, agenti antiespansione, ammorbidenti per tessuti, agenti distaccanti e sigillanti siliconici, ma, a partire dallo scorso autunno, questa famiglia è andata via via arricchendosi con nuove versioni a base di biometanolo. Il primo LSR a lasciare il cancelletto di partenza è stato Elastosil eco LR 5040. La versione eco di questo grado estremamente resistente alla lacerazione e che non necessita di post indurimento (non-postcuring) è ora disponibile in sei diversi valori di durezza.

I trasformatori possono inoltre scegliere tra due linee di SSR: Elastosil eco R 401 per uso generico, a polimerizzazione perossidica (durezza: Shore A 40), ed Elastosil eco R plus 4020, a polimerizzazione per addizione ed eccezionalmente resistente alla lacerazione (Shore A 40).

Lo spremiagrumi ideato da Lékué e realizzato in Silmix eco R plus TS 40002, un compound per uso alimentare costituito principalmente da elastomero siliconico a base di biometanolo

Sempre in occasione della fiera K, una macchina a iniezione Engel installata presso lo stand di Wacker dimostrava ai visitatori della fiera come fosse semplice lavorare la gomma siliconica solida Silmix eco R plus TS 40002 per produrre un curioso spremiagrumi (vedi foto in questo articolo) ideato dalla società spagnola Lékué.

“Attualmente possiamo già offrire ai nostri clienti versioni ecologiche di due gradi di gomma siliconica solida multiapplicazione e di un grado di gomma siliconica liquida che non necessita di post indurimento (non-postcuring) per applicazioni eccezionalmente sensibili”, ha dichiarato Martin Bortenschlager, responsabile del business team Engineering Silicones EMEA & LATAM. Poiché il metanolo e il biometanolo sono chimicamente identici, non vi è alcuna differenza tra i prodotti a base di Elastosil ed Elastosil eco. “Se si desidera passare a Elastosil eco, lo si può fare quando si vuole, senza dover eseguire test complessi e costosi. Le proprietà dei nostri siliconi a base di biometanolo sono le stesse dei prodotti a base fossile, il che significa che anche le tecniche di lavorazione coinvolte sono identiche. Ma questo è solo l’inizio. Possiamo convertire al biometanolo anche altri prodotti, in qualsiasi momento e su richiesta”, ha concluso Bortenschlager.

 

Additivi polimerici a base di materie prime rinnovabili

Supporti (tee) per palline da golf stampati a iniezione con mescole a base di PLA/TPS/Vinnex oppure di PHA/PHB/Vinnex (foto: Rodenburg Biopolymers)

Accanto a Elastosil eco, Wacker ha presentato al K 2022 anche un’altra linea di prodotti green: Vinnex eco, additivi polimerici in masterbatch a base di polivinilacetato e PLA (usato come matrice). Grazie alla loro polarità sono compatibili con i biopoliesteri e sono quindi ideali per la modifica di polimeri biodegradabili e amidi. Semplificano la lavorazione dei biopoliesteri, ne migliorano le proprietà e agiscono come compatibilizzanti. In particolare, i gradi LA 2540 ed LA 2640 vengono consigliati da Wacker per la produzione di film trasparenti e biodegradabili, mentre il grado LA 804 è ideale per lo stampaggio a iniezione di componenti caratterizzati da una struttura complessa.

Anche i prodotti Vinnex eco vengono prodotti da risorse rinnovabili sulla base dell’approccio del bilanciamento di massa; possiedono le stesse proprietà chimiche e fisiche dei prodotti standard, ma presentano naturalmente un’impronta di carbonio inferiore. Tutti i gradi Vinnex eco, infine, sono conformi allo schema di certificazione REDcert 2.


Sfoglia la rivista

  • n.3 - Aprile 2024
  • n.2 - Marzo 2024
  • n.1 - Febbraio 2024


RSS Notizie da Meccanicanews


RSS Notizie da Il Progettista Industriale


Ti potrebbero interessare

Esplorando i polimeri: il polietilene

Questa nuova rubrica della rivista Plastix nasce dalla consapevolezza che molti professionisti del settore materie plastiche provengono da ambiti diversi e non hanno sempre una

Stampa 3D: robusta ma “carente di ferro”

Una recente indagine su un campione d’imprese italiane ha permesso di evidenziare come la manifattura additiva e gli operatori che la propongono in un’ottica di