Uno dei problemi principali della gomma consiste nella difficoltà del suo riciclo. Una volta vulcanizzato, infatti, questo materiale perde la plasticità e non può più essere riprocessato. Gli scarti di lavorazione e la gomma post consumo devono quindi essere smaltiti, incidendo pesantemente sui costi di produzione.
La società F.lli Maris, produttrice di estrusori bivite corotanti e attiva da più di 15 anni nel settore del riciclo della gomma, ha sviluppato un processo termo-meccanico (senza l’ausilio di additivi devulcanizzanti o solventi), utilizzato industrialmente su larga scala, che comporta il passaggio della gomma da un sistema elastomerico-reticolato (gomma vulcanizzata) a un sistema plastomerico-non reticolato (gomma devulcanizzata).
Grazie a un’adeguata combinazione di energia termica ed energia meccanica è possibile rompere principalmente i legami di reticolazione tra le catene polimeriche (crosslinks), creati durante la vulcanizzazione, minimizzando la rottura della catena principale (degradazione).
Il processo di devulcanizzazione consente quindi di ottenere una materia prima seconda che può essere utilizzata e mescolata con il materiale vergine per produrre articoli per la medesima applicazione del vergine, in accordo con le proprietà chimico-fisiche del compound gomma, oppure per altre e diverse tipologie di applicazioni.
Grazie alla sua presentazione dal titolo: “Riciclo della gomma tramite devulcanizzazione”, Marco Girotto, R&D Specialist di F.lli Maris, illustrerà più in dettaglio questo processo durante il Congresso nazionale delle materie plastiche, che si terrà il 21 novembre 2024 presso l’NH Hotel di Milanofiori (Assago, Milano) e che, come da tradizione, sarà organizzato dall’Associazione italiana dei Tecnici delle Materie Plastiche (TMP) e dalla rivista Plastix (Gruppo editoriale Tecniche Nuove).