di Roberto Molteni
Si è concluso con successo il ciclo di incontri formativi promossi dall’Associazione Tecnici Materie Plastiche (TMP) nel corso del 2025, con tre appuntamenti dedicati all’evoluzione normativa che interessa l’intera filiera delle materie plastiche. Agli eventi hanno partecipato oltre 80 operatori del settore, tra piccoli e grandi stampatori, compounder, produttori di materie prime vergini e seconde, aziende di masterbatch e multinazionali, che si erano posti l’obiettivo di approfondire le principali sfide regolatorie del comparto.
I tre appuntamenti in sintesi
Dedicato al diritto doganale, il primo incontro del 17 aprile ha visto l’intervento di Simone Del Nevo (Studio Del Nevo), il quale ha illustrato le problematiche relative a import/export, definizione di codici doganali, origine preferenziale, compliance e documentazione doganale per il commercio internazionale di materiali plastici.
Il secondo appuntamento (19 giugno) ha messo al centro il Regolamento Reach, con una particolare attenzione al cambiamento atteso nel 2026: l’inclusione delle microplastiche nell’ambito del regolamento. A trattare l’argomento è stata Giordana Tamborini del Centro Reach, che ha offerto un’analisi chiara delle implicazioni per le aziende e delle azioni necessarie per prepararsi. L’incontro ha inoltre chiarito alcuni punti riguardanti la stesura e l’aggiornamento delle schede di sicurezza, fondamentali per una corretta comunicazione lungo la catena di approvvigionamento.
Il ciclo si è chiuso il 25 settembre con un evento focalizzato sulla sostenibilità. Al centro del dibattito, in questo caso, vi era la spendibilità commerciale dei diversi sistemi certificativi presenti sul mercato e la loro rilevanza strategica per le imprese. Si è discusso inoltre di temi di solito poco presenti nel settore, come la biodiversità e l’impatto dell’industria manifatturiera su di essa. Tra i relatori: 3Bee, con un intervento dedicato proprio alla biodiversità; Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo (IPPR); Walter Bertozzi (BeRst), esperto di sostenibilità nel settore delle materie plastiche.
Infine, Roberto Molteni, responsabile Application Development di Allod per l’Italia (in foto d’apertura, ndr), ha presentato un case study che ha illustrato il calcolo della product carbon footprint di un elastomero termoplastico, analizzando l’effetto dell’impiego di materie prime seconde sulla riduzione dell’impronta ambientale del prodotto. Non si è parlato di riciclo in senso stretto.
Piccole bussole per navigare nel difficile mare del settore materie plastiche
“È un dato di fatto che il “mare” in cui navighiamo è sempre più difficile. Quindi, i seminari di TMP rappresentano, di fatto, delle piccole “bussole”, degli aiuti concreti alla navigazione, dei bollettini d’avviso che ti allertano su cosa devi attenzionare e come devi farlo”, ha commentato Clelia Petri, componente del Consiglio direttivo di TMP e responsabile Controllo Gestione di CB Brescianini. “Ciò significa non dover sacrificare il proprio tempo, ormai molto prezioso, ma trovare in un unico contenitore (TMP), peraltro autorevole, le informazioni, le risposte alle nostre domande e anche, se vogliamo, i professionisti ai quali fare riferimento. L’associazione TMP, attraverso i seminari di questo tipo, fornisce strumenti aggiornati e validi; poi sta alle aziende capire come usare tali informazioni per migliorare il proprio operato, all’interno di canali di compliance che le rendono comunque più “attuali” in un sistema economico in continuo cambiamento”.
Ogni incontro si è concluso con un pranzo conviviale, occasione preziosa per favorire il dialogo informale e il networking tra i partecipanti, in linea con la missione di TMP: non solo formazione e aggiornamento, ma anche creazione di rete tra professionisti del settore.
In vista del calendario 2026, l’associazione ha aperto un canale diretto di ascolto con i propri soci, che possono proporre temi, esigenze specifiche e spunti tecnici da approfondire contattando la segreteria dell’associazione (tmp@tecnichenuove.com). Un’occasione concreta per contribuire in modo attivo alla definizione dei contenuti e delle priorità formative del prossimo anno. Il Regolamento Reach è già confermato tra i temi da trattare.





