In Germania, solo il 6% delle materie plastiche provenienti dai rifiuti domestici viene impiegato per produrre articoli di qualità equivalente e il 65% finisce nell’inceneritore. La ricerca che riporta questi dati (Conversio Study 2017 – Stoffstromdiagramm Kunststoffe in Deutschland, Plastikatlas Heinrich Böll Stiftung, ndr) non è recentissima, ma le percentuali restano scoraggianti anche nell’ipotesi di un miglioramento. La ragione è legata al fatto che non è sempre facile identificare i diversi polimeri presenti negli imballaggi e solo la purezza del materiale garantisce, nel riciclo meccanico, la possibilità di ottenere un rigenerato di qualità.
La selezione corretta può essere agevolata da un “passaporto digitale” che marca le confezioni, registrando tutte le informazioni utili al riciclo nelle diverse fasi della catena del valore. La raccolta di dati accurati sulle materie prime utilizzate, inoltre, accelera la produzione e precisa le prestazioni del prodotto accrescendone il valore per gli utilizzatori.
Sono questi gli obiettivi del progetto R-Cycle, che sarà pronto per il lancio commerciale non appena verrà completata la fase di sviluppo a cura delle principali aziende che partecipano al progetto e delle associazioni di categoria. Nel frattempo, si è aggiudicato il premio della categoria imballaggio del German Sustainability Award 2021, conferito dall’associazione tedesca per la qualità dei servizi (DISQ), dal canale televisivo di news ntv e dalla piattaforma per la digitalizzazione e la sostenibilità dell’imprenditoria tedesca Dup Unternehmer. R-Cycle è un’iniziativa aperta a tutte le realtà coinvolte nel ciclo di vita degli imballaggi in plastica, che attualmente aggrega: Arburg, Brückner Maschinenbau, Comexi, Erema Group, Gs1 Germany, Institut Für Kunststoffverarbeitung (IKV), Kampf, Kautex Maschinenbau, Multivac, Reifenhäuser Group, Prodata, Steinert.
