Progetto Re.Wind: una filiera di riciclo “film to film” nel B2B

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Le adesioni al progetto Re.Wind continuano con la Fairness di Due Carrare (Padova), azienda produttrice di articoli per la cura e l’igiene della persona con il proprio marchio Genera e per conto terzi. Il progetto Re.Wind (marchio registrato della società Attix di San Martino di Lupari, Padova) prevede che il film post consumo (LDPE) venga ritirato presso l’azienda per essere rigenerato e dare vita a un nuovo film (estensibile e/o termoretraibile) 100% riciclato e 100% riciclabile, impiegabile dalla stessa azienda come “film logistico” per la spedizione o la lavorazione delle proprie merci.

Il film rigenerato, sia per la filmatura che per la termoretrazione, può essere colorato e/o stampato, oltre che personalizzato con altre modalità, ed è da considerarsi PCR (Post Consumer Recycled) secondo la norma UNI10667-1.

Con l’avvio del progetto Re.Wind, la società Fairness smaltisce il film estensibile d’imballaggio (rifiuto), proveniente dalla merce in entrata, grazie a una filiera di riciclo F2F (Film to Film) che, senza perdita di valore economico, lo trasforma nel medesimo prodotto (film in bobina) da utilizzare nel confezionamento dei propri articoli imbottigliati. Oltre a una riduzione importante dell’impatto ambientale, consuntivando una riduzione di 1150 kg di anidride carbonica ogni 1000 kg di rifiuto processato, il progetto garantisce un importante risparmio economico.

Film bianco stampato con il logo Re.Wind

Si tratta quindi della fornitura di un servizio ad alto valore aggiunto, che interessa il film flessibile da imballaggio coerentemente con le direttive europee per un uso sostenibile e circolare delle plastiche, promosse anche a livello internazionale dalla Ellen MacArthur Foundation (EMAF).

Oltre a poter effettuare una “Asserzione etica di sostenibilità” (secondo la norma UNI ISO 17033:2020), l’azienda che adotta questo progetto potrà richiedere un attestato emesso da Re.Wind a sostegno di rendicontazioni verso l’esterno (stakeholder) e di altri progetti di sostenibilità nell’ambito della ISO 14.000. Il progetto è stato approvato come “Best practice in economia circolare” sia dall’ICESP (Italian Circular Economy Stakeholder Plastform) dell’Enea, a livello nazionale, sia dall’ECESP (European Circular Economy Stakeholder Plastform), a livello europeo.


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