di Roberto Carminati
Il Family Business Day che la varesina Lati ha celebrato sul finire dello scorso settembre accogliendo un totale di circa settanta visitatori per cinquanta clienti ha – a dire il vero – raccolto più eventi in uno.
Si è avuta infatti l’occasione di tornare a celebrare giustamente gli ottant’anni di attività dell’azienda, nata nel 1945 su iniziativa di Cosimo Conterno, e oggi in grado di presentare oltre 2500 formulazioni pronte all’uso di termoplastici tecnici a utilizzo ingegneristico.
Allo stesso tempo, il produttore guidato dalle sorelle ed eredi Michela e Livia Conterno, riconosciuto a febbraio come Marchio storico d’interesse nazionale, ha rimesso l’accento sul solido legame che coltiva col suo territorio d’origine, e nel quale ha sede, con la visita al Monastero di Torba, a Gornate Olona (Varese). Donato al Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) dalla sua fondatrice Giulia Crespi nel 1977, è un complesso monumentale longobardo e parte di un parco archeologico dichiarato Patrimonio mondiale dell’Unesco. La stessa Lati ha voluto contribuire in passato al suo restauro.
L’inclusività nel DNA

Un altro elemento d’interesse dell’appuntamento settembrino è stato offerto dalla presentazione del saggio Competenze, governance e family business: un dialogo fra accademici, imprenditrici e professionisti, pubblicato dall’Università LIUC. Curato da Rafaela Gjergji, Sofia Brunelli e Salvatore Sciascia, ospita al terzo capitolo un intervento dell’amministratrice delegata Michela Conterno.
Nell’introdurlo nelle sale della struttura monacale altomedievale, la stessa Conterno si è soffermata su come Lati stia interpretando le tematiche menzionate nel titolo e nel sottotitolo, a maggior ragione per il fatto che l’hanno coinvolta naturalmente in prima persona. In quanto figlia di e per di più donna in un’industria ove spesso il termine governance è ancora declinato al maschile; e come protagonista di quel passaggio generazionale che è sovente critico per il made in Italy. Forse anche per questo la manager – orgogliosa appartenente al team di Women in Plastics Italy – ha denotato non solo in questa circostanza una spiccata sensibilità verso l’ambiente, il welfare e l’inclusività.
E adesso, il futuro
Non a caso la sua società ha ottenuto circa due anni orsono la certificazione come Great place to work e non a caso è stata sponsor del Varese Pride e vi ha partecipato esprimendo così la volontà di «valorizzare l’unicità delle persone e promuovere il rispetto reciproco».
Né è casuale che il 28 ottobre Lati abbia annunciato il conseguimento della Medaglia d’oro EcoVadis 2025 per la sostenibilità con un punteggio (83/100) identico a quello che nel 2024 le aveva garantito il platino.
Tutto questo è già il passato e gestire un’attività imprenditoriale significa – vi ha fatto cenno Michela Conterno nel corso del Family Business Day – essere sempre proiettati verso il futuro e verso il mondo.
Una delle dimostrazioni della concretezza di un simile approccio sta nell’accordo di joint-venture siglato di recente con la società indiana Loxim e che ha portato alla fondazione di Lati-Loxim Thermoplastics. L’obiettivo è rafforzare la presenza commerciale di entrambe nel promettente panorama indiano delle plastiche ingegneristiche soddisfacendo la domanda crescente in arrivo dai comparti dei componenti elettrici ed elettronici, del bianco e dell’automobile; e-mobility inclusa.





