La Francia fa da apripista nel riciclo chimico del PET

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La Francia accelera nello sviluppo del riciclo chimico di materie plastiche, merito anche del programma di attrazione degli investimenti esteri, Choose France, varato cinque anni fa dal Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Nel corso del summit 2022 di Choose France sono stati annunciati due nuovi progetti dedicati al riciclo chimico di poliestere, mentre un terzo riguarda il potenziamento della produzione di intermedi per poliammidi. Fuori piano, Carbios ha annunciato sviluppi nell’implementazione su scala industriale del processo di depolimerizzazione del PET con la selezione di Indorama Ventures, con il quale realizzerà la prima unità su scala commerciale a livello europeo.

Depolimerizzazione nel 2025

È targato Choose France l’investimento di 850 milioni di euro che il gruppo statunitense Eastman ha in programma di avviare in Francia – in una località ancora da definire – per il riciclo chimico, mediante depolimerizzazione, di rifiuti plastici a base poliestere difficili da recuperare per via meccanica, oggi destinati al conferimento in discarica o avviati a recupero energetico. Il progetto preliminare, delineato a grandi linee dal CEO del gruppo chimico statunitense Mark Costa, punta ad attivare una capacità di trattamento fino a 160.000 tonnellate annue impiegando una tecnologia proprietaria.

Il piano prevede la realizzazione di un centro per la raccolta e il pre-trattamento di rifiuti plastici misti post consumo, di un impianto di metanolisi per riportare il poliestere ai suoi costituenti base e di linee per la formulazione di polimeri per applicazioni nel packaging e nel tessile. Nell’ambito del progetto, verrà anche avviato un centro di ricerca e innovazione per lo sviluppo di tecnologie per il riciclo chimico. A grandi linee, le nuove infrastrutture dovrebbero essere pronte entro la fine del 2025, creando 350 nuovi posti di lavoro diretti e quasi 1.500 indiretti. Interessati alle ricadute dell’investimento anche importanti marchi francesi del lusso e dei beni di consumo come LVMH Beauty, The Estée Lauder Companies, Clarins, Procter & Gamble, L’Oréal e Danone, che avrebbero già firmato lettere di intenti per l’acquisto di polimeri provenienti da riciclo chimico, destinati all’imballaggio dei propri prodotti.

Loop Industries sceglie la Normandia

Attratta dal piano Macron, Loop Industries ha scelto la Normandia, estremo Nord della Francia, come sede per il primo impianto di riciclo chimico nel continente europeo, progetto annunciato due anni fa in joint-venture con la società di servizi ambientali Suez, recentemente entrata nell’orbita Veolia. Anche in questo caso, l’obiettivo è il riciclo dei rifiuti pre e post consumo a base di PET e fibre poliestere, da attuarsi con il processo proprietario Infinite Loop. Questo è in grado di riportare il polimero ai monomeri di partenza, da riutilizzare – una volta eliminati residui e contaminanti compresi pigmenti, additivi e altri polimeri – nella sintesi di nuove resine PET con qualità pari al vergine, denominate Loop PET, senza la degradazione delle proprietà che il riciclo meccanico inevitabilmente comporta.

Secondo i piani annunciati dalla società statunitense, l’impianto sorgerà a Port-Jérôme-sur-Seine, dove i due partner hanno già opzionato un’area di 130.000 metri quadrati. Una volta avviato, con un investimento stimato in 250 milioni di euro, il centro di riciclo sarà in grado di produrre fino a 70.000 tonnellate annue di PET rigenerato da rifiuti post consumo, con un risparmio di emissioni di anidride carbonica stimato in 255.000 tonnellate annue rispetto alla produzione standard di PET vergine. A regime, il nuovo polo porterà alla creazione di 180 nuovi posti di lavoro. Mancano ancora alcuni step fondamentali prima di passare alla costruzione dell’impianto: ottenimento delle autorizzazioni, firma di accordi di fornitura e finanziamento dell’opera, che beneficerà di incentivi promessi dal Governo francese. Soddisfatte queste condizioni, nel 2023 i due partner potranno aprire il cantiere che richiederà circa 18 mesi per completare i lavori.

Carbios guarda al bioriciclo

Un terzo progetto relativo al riciclo di PET, in questo caso enzimatico, vede protagonista la francese Carbios che, dopo aver avviato l’anno scorso a Clermont-Ferrand il suo primo impianto dimostrativo, ha deciso di passare alla scala industriale. Inizialmente sono stati individuati due produttori di PET tra i quali è stato scelto il gruppo thailandese Indorama Ventures e, in particolare, il sito di Longlaville, nella regione francese del Grand Est. Sono stati confermati come partner industriali Technip Energies e Novozymes. «Per consolidare la nostra strategia ed essere pronti per il 2025, data entro la quale i principali operatori puntano a utilizzare imballaggi riciclabili e riciclati al 100%, stiamo entrando nella fase finale del nostro sviluppo industriale» ha spiegato Emmanuel Ladent, CEO di Carbios.

L’impianto avrà una capacità di trattamento pari a 50.000 tonnellate annue di rifiuti a base poliestere e creerà 150 posti di lavoro tra diretti e indiretti. L’investimento è stimato in circa 150 milioni di euro per la sola tecnologia di base di Carbios, inclusa una fase di purificazione aggiuntiva, che verrà integrata nel processo. Ulteriori 50 milioni di euro saranno necessari per adeguare l’infrastruttura esistente. Per sostenere il progetto, alla fine dell’anno scorso la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), con il sostegno della Commissione Europea, ha concesso un prestito di 30 milioni di euro, come parte della strategia UE a sostegno dell’economia circolare.

Come funziona il riciclo enzimatico

Battezzato C-Zyme, il processo di riciclo biologico messo a punto da Carbios utilizza un enzima capace di depolimerizzare il poliestere, riportandolo ai costituenti base: acido tereftalico e glicole monoetilenico che, una volta purificati da elementi estranei e impurità, possono essere reimmessi nel processo di produzione del poliestere, ottenendo un polimero di qualità pari al vergine. Questa tecnologia è in grado di trattare tutte le tipologie di rifiuti in PET (trasparenti, colorati, opachi) e i tessuti in poliestere.Nell’estate dell’anno scorso, Carbios ha prodotto, a scopo esemplificativo, alcune bottiglie in PET da bioriciclo. Per lo sviluppo della tecnologia a livello applicativo è stato costituito un consorzio che vede la partecipazione di importanti brand del beverage e della cosmetica, come L’Oréal, Nestlé Waters, PepsiCo e Suntory Beverage & Food Europe.


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