Ivas inaugura un nuovo stabilimento 4.0 e crea la prima “Green Building Valley”

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Nell’ambito della strategia di consolidamento della propria leadership nel settore dell’efficientamento energetico in edilizia, nel pomeriggio dello scorso 21 marzo il Gruppo Ivas ha inaugurato un nuovo stabilimento automatizzato 4.0 per la produzione di materiali isolanti a base di EPS riciclato, presso il suo storico sito produttivo di San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena). Alimentato con energia rinnovabile grazie a un impianto fotovoltaico da 650 kW, è sede della divisione produttiva Ivas EPS+, la cui tecnologia Ivaspor® ha conseguito la certificazione “Remade in Italy, garanzia di un prodotto di qualità e con un effettivo contenuto di riciclato al suo interno.

Con questo investimento di circa 8 milioni di euro, l’area produttiva del gruppo viene incrementata di 10 mila metri quadrati (di cui 5000 coperti), per un totale di 80 mila metri quadrati (di cui 24000 coperti). Il numero di stabilimenti produttivi sale così a sette, per un totale di nove impianti automatizzati dedicati a pitture e vernici, polveri e malte, sistemi per facciata, terracotta artigianale e polistirene espanso sinterizzato (EPS) riciclato.

Pannelli isolanti tramite un ciclo produttivo virtuoso e sostenibile

Visita dello stabilimento appena inaugurato. In primo piano nella foto, da sinistra: Filippo Colonna, Vincenzo Colonna, Stefano Bonaccini (presidente Regione Emilia-Romagna), Jacopo Colonna (in seconda fila) e Mario Paganelli

Prodotto in lastre, l’EPS viene impiegato per l’isolamento termico e acustico ed è un materiale dotato di un’elevata capacità d’isolamento termico. Composto al 98% da aria intrappolata in cellette chiuse di dimensioni limitate, che favoriscono elevate prestazioni termiche, permette di limitare le dispersioni, contribuendo al risparmio energetico nella climatizzazione estiva e invernale e riducendo le emissioni di anidride carbonica che concorrono alla creazione dell’effetto serra. Durante il processo produttivo in Ivas, gli sfridi di lavorazione vengono interamente riutilizzati nel ciclo di trasformazione, consentendo di realizzare un circuito virtuoso a zero rifiuti (fonte: “EPS: Impatto Ambientale e ciclo di vita”, studio di AIPE).

Un sistema a cappotto interamente autoprodotto a km 0

Con i 5 milioni di metri quadri di sistema a cappotto a marchio Termok8® prodotti nel 2023 e i circa 17 milioni negli ultimi cinque anni, Ivas si posiziona tra i più grandi player del settore in Italia, con una quota di mercato di circa il 12% (stima di mercato della stessa Ivas). A questi, si sommano 150 mila metri quadridi sistemi per facciata ventilata Aliva realizzati nel 2023.

Grazie all’apertura del nuovo stabilimento per pannelli isolanti in EPS con quota di riciclato del 15%, Ivas diventa uno dei pochi produttori in Italia, se non l’unico, a proporre sistemi d’isolamento a cappotto interamente autoprodotti a km 0

Con l’apertura del nuovo stabilimento di pannelli isolanti in EPS con quota di riciclato del 15%, Ivas,che già prima produceva gli altri componenti principali del sistema a cappotto (fissativi, malte, collanti e rivestimenti), diventa il primo attore sul mercato italiano a proporre kit di sistema a cappotto i cui componenti sono al 90% autoprodotti a km 0. Di norma, tutti i produttori italiani, a esclusione di Ivas, acquistano i pannelli isolanti da terzi.

“Con il nuovo impianto 4.0 di nuovissima generazione, prevediamo di produrre circa 300 mila metri cubi, corrispondenti a circa 2,5 milioni di metri quadri di pannelli isolanti su due turni, incidendo positivamente sulla coibentazione delle facciate per migliorarne le prestazioni energetiche e l’impatto ambientale, ridurre i consumi e ottenere un elevato comfort termico e acustico”, ha spiegato Vincenzo Colonna, presidente e amministratore delegato del Gruppo Ivas, durante la conferenza stampa tenutasi sempre nel pomeriggio del 21 marzo.

Il contributo ambientale dei sistemi Ivas

Considerate le medie stimate nei diversi studi di enti e organizzazioni nell’ambito delle performance energetiche degli edifici, è possibile affermare che i sistemi a cappotto Ivas consentono ogni anno di ridurre le emissioni di CO2 prodotte dagli involucri edilizi in Italia di circa 115 milioni di kg

La sostenibilità ambientale rappresenta la sfida principale del settore edile italiano ed europeo, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e la riduzione del 55% dei consumi energetici (programma europeo Fit for 55). Questi obiettivi prevedono step intermedi nel 2030 e nel 2035 e dovranno essere ottenuti ristrutturando circa il 43% degli immobili con le prestazioni inferiori. È infatti di questi giorni l’approvazione da parte del Parlamento UE della Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), chiamata anche direttiva “Case Green”, che prevede che gli Stati Membri adottino misure per garantire una riduzione dell’utilizzo di energia primaria da parte degli edifici. In questo contesto, è indispensabile riqualificare il patrimonio edilizio esistente, responsabile del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra (fonte: https://commission.europa.eu/news/focus-energy-efficiency-buildings-2020-02-17_en). In Italia questo significa riqualificare in pochi anni circa 500 mila edifici pubblici e 5 milioni di edifici privati con le prestazioni più scadenti (fonte: Corriere della Sera, 14 marzo 2024).

“Con l’inaugurazione del nuovo stabilimento completiamo un percorso iniziato 45 anni fa quando Ivas fu tra le prime aziende a introdurre i sistemi a cappotto sul mercato italiano. Ora che produciamo in maniera sostenibile il 90% del sistema nei nostri stabilimenti, siamo in grado di svolgere un ruolo da protagonista in una delle più importanti sfide che si giocheranno in Europa nei prossimi anni: il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e dei consumi energetici”, ha spiegato Vincenzo Colonna, presidente e amministratore delegato del Gruppo Ivas.

Nasce la prima “Green Building Valley” italiana

I relatori della conferenza stampa inaugurale presentano il nuovo logo della Green Building Valley. In foto, da destra: Mario Paganelli (direttore generale di Ivas), Vincenzo Colonna (presidente e AD del Gruppo Ivas), Filippo Colonna (AD e direttore marketing strategico del Gruppo Ivas) e Jacopo Colonna (direttore generale di Aliva)

“Nel nostro distretto, ogni anno viene prodotto il dato più importante di efficientamento energetico e riduzione delle emissioni di CO2 degli edifici in Italia. Grazie ai nostri sistemi a cappotto e facciata ventilata, ogni anno vengono abbattuti in Italia circa 115 milioni di kg di CO2”, è intervenuto Filippo Colonna, amministratore delegato e direttore marketing strategico del Gruppo Ivas.

“Un sistema a cappotto consente inoltre di ridurre i consumi energetici delle abitazioni rispettivamente fino a circa il 45% nei condomini e fino a circa il 33% nelle case singole (Fonte: studio di Cortexa, progetto associativo e riferimento italiano per il sistema a cappotto), confermandosi come la tecnologia più impattante per raggiungere gli obiettivi delle direttive europee. Per questo abbiamo deciso di ribattezzare l’area in cui operano le nostre società “Green Building Valley – Envelope Efficiency District”, cioè, distretto dell’efficientamento energetico dell’involucro edilizio.

Questo progetto prevede anche il coinvolgimento di altri attori della filiera nella formazione e nella sensibilizzazione di cittadinanza e giovani sugli importantissimi temi inerenti all’efficientamento energetico degli edifici e alle implicazioni positive su ambiente e clima. In occasione dell’inaugurazione del nostro nuovo stabilimento 4.0, presentiamo in anteprima il marchio “Green Building Valley”, con il riconoscimento del Comune di San Mauro Pascoli e di Confindustria Romagna”.


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