di Riccardo Ampollini
“Al confine del tempo le sette sorelle precedono il sole salutando la luna…” (Donato Delfin).
Le Pleiadi non sono solo una costellazione, ma danno anche il nome al progetto lanciato dall’Università Iuav di Venezia insieme a sei aziende e a diverse associazioni con l’obiettivo di valorizzare le potenzialità dello stampaggio a iniezione avanzato, con particolare attenzione alla sostenibilità.
Nel corso del progetto PLEIADES (Plastic European Innovation Award for Design and Sustainability), infatti, gli studenti del corso di Design della Iuav (sede di Vicenza) hanno sviluppato un piccolo oggetto in polimeri riciclati seguendo precise indicazioni tecniche.
Come ha ben spiegato Luca Casarotto, professore associato in Design dell’Università Iuav (Sede di Vicenza), coinvolto in prima persona nel progetto insieme a Laura Badalucco (professoressa ordinaria in Design presso la Iuav): “Pleiades è un esempio concreto di come studenti di design, ricerca e industria possano collaborare per promuovere innovazione sostenibile nel settore dei materiali polimerici. I circa 100 studenti del Corso di Laurea in Design della Iuav (sede di Vicenza) hanno sviluppato 38 progetti a partire da un brief tecnico reale, confrontandosi con vincoli produttivi, materiali riciclati e processi di stampaggio a iniezione. Un percorso che ha messo al centro il design come strumento di mediazione tra creatività, tecnologia e sostenibilità”.
Strutturata come un concorso di idee, l’iniziativa ha offerto ai futuri designer l’opportunità di confrontarsi con specifiche produttive reali, sperimentando al contempo un’ampia libertà creativa.
Gli elaborati, sviluppati nel mese di ottobre, si ponevano l’obiettivo di esaltare le potenzialità tecnologiche delle aziende coinvolte e di generare oggetti con un valore d’uso concreto, destinati anche a fiere ed eventi formativi.
I partecipanti alla cerimonia di premiazione

La cerimonia di premiazione, che si è tenuta l’11 dicembre nella prestigiosa Sala Tafuri di Palazzo Badoer, a Venezia, ha visto la presenza di figure di spicco, quali: il magnifico rettore della Iuav, Benno Albrecht, la Console italo-tedesca Susanne Welter, il direttore alla Ricerca del Dipartimento di Culture del Progetto della Iuav, Francesco Musco, il direttore e il presidente della Fondazione Studi Universitari (FSU) di Vicenza, Carlo Terrin e Adamo Dalla Fontana. Per le aziende sponsor e le associazioni erano invece presenti: Ivan Panfiglio (Arburg), Francesca Minarini (Chem-Trend), Sergio Monteverde (Ewikon), Riccardo Passuello (Uniform), Miriam Olivi (Women in Plastics Italy, WIPS-IT), Clelia Petri e Roberto Molteni (Associazione dei Tecnici Materie Plastiche, TMP). Nonché tutte le studentesse, gli studenti e i professori che hanno partecipato a Pleiades.
Hanno inoltre sostenuto il progetto: il distributore italiano di materiali termoplastici Febo E&R Polymers (CGT Guberti), la società NC Formazione di Nicola Ceccato, la Camera di Commercio Italo-Germanica di Milano (AHK Italien), il Centro studi Futuro Continuo – Design for behavioural change & regenerative future e l’Unità di ricerca FIND – Future innovation and design.
I progetti vincitori e le menzioni speciali

Il concorso di idee ha portato a proporre 38 progetti da parte di 53 studentesse e 46 studenti del secondo e terzo anno dei Laboratori di Design e sostenibilità (modulo “Circular Design”, Laura Badalucco con Marco Limani) e Design e Tecnologie (modulo “Progettare con le tecnologie emergenti”, Luca Casarotto con Elena Colombini).
Tra questi, è stato premiato come vincitore assoluto “DONUTella”, di Matteo Bazzacco, Caterina Gasparini e Paolo Levorato: un avvolgicavo a forma di ciambella per la ricarica del telefono, compatto e funzionale, progettato per evitare l’aggrovigliarsi dei cavi e portare ordine e praticità nella vita di tutti i giorni. Quest’ultimo, oltre ad aggiudicarsi il premio in denaro, sarà effettivamente realizzato e utilizzato nelle attività dimostrative delle imprese.
Inoltre, l’associazione WIPS-IT ha conferito una menzione speciale – Miglior progetto per diversity e inclusività – al progetto “Oplà” di Sabrina Piai, Elia Pozza e Fabiana Zelletta, per aver sviluppato un “prodotto che promuove il design inclusivo, rispettando e valorizzando le diverse abilità nell’utilizzo”. La menzione speciale al Miglior progetto per approccio Life Cycle Assessment è stata invece consegnata dalla promotrice TMP a “DropLet”, di Alvise Gherardi, Elena Lovato, Elisa Toldo.
Questi ultimi non saranno prodotti industrialmente, ma verranno presentati al pubblico tramite modelli di studio o prototipi funzionanti. Anche prima della premiazione, infatti, i lavori degli studenti erano già stati ospitati presso il Congresso nazionale delle materie plastiche, organizzato lo scorso 20 novembre da TMP e dalla rivista Plastix presso il Centro Congressi NH di Milanofiori.
Un esempio virtuoso di collaborazione tra imprese, associazioni, docenti e studenti

“L’evento ha splendidamente incarnato la stretta sinergia tra il mondo accademico e la realtà imprenditoriale, uniti dall’obiettivo di guidare un futuro più responsabile attraverso il design e l’innovazione”, hanno fatto sapere dall’Associazione Tecnici Materie Plastiche. “Noi di TMP siamo orgogliosi di aver partecipato attivamente con la presenza della nostra Consigliera Clelia Petri che ha consegnato un riconoscimento fondamentale al progetto “DropLet”, menzione speciale per l’aspetto LCA. Per celebrare il talento degli ideatori, Alvise Gherardi, Elena Lovato ed Elisa Toldo, abbiamo offerto ai vincitori l’opportunità di entrare a far parte della nostra associazione come soci per l’intero 2026. In estrema sintesi, si è trattato di una giornata che ha rafforzato l’impegno collettivo verso l’innovazione sostenibile nel settore delle materie plastiche. Per questo ringraziamo tutte le aziende partner e i professori Laura Badalucco e Luca Casarotto per il coinvolgimento”.
“La materia non crea problemi, ma occasioni”, ha infatti commentato Laura Badalucco, Coordinatrice del corso di studi in Design dell’Università Iuav (attivato a Vicenza in collaborazione con la Fondazione Studi Universitari di Vicenza).
“Il progetto Pleiades si propone come un esempio virtuoso di collaborazione tra imprese, associazioni, docenti e studenti, dimostrando come il design e le nuove tecnologie possano diventare strumenti concreti di innovazione sostenibile”, ha aggiunto Sergio Monteverde, head of sales Europe di Ewikon. “Ora, grazie al lavoro di Riccardo Passuello (Uniform) e di Riccardo Maria Riva (responsabile tecnico commerciale di Ewikon), le idee prenderanno forma!”
Formazione tecnica, cultura del processo e progettazione consapevole

Un buon progetto non è solo quello che funziona: è quello che può essere prodotto in modo efficiente, ripetibile e sostenibile. Nel design industriale, lo stampaggio a iniezione non è una fase finale, ma un fattore progettuale determinante. Geometrie, spessori, materiali, tolleranze e cicli di produzione influenzano il prodotto fin dalle prime scelte di design.
“Per questo, secondo Arburg, il progetto Pleiades rappresenta un esempio concreto di Design Engineering applicato: progettare pensando al processo produttivo, comprendere l’interazione tra materiale, stampo e macchina, valutare l’impatto di ogni scelta su qualità del pezzo, efficienza del ciclo e sostenibilità”, ha affermato Ivan Panfiglio, sales area manager di Arburg Italia. “Durante il progetto, gli studenti del Corso di Design della Iuav (Sede di Vicenza) hanno potuto misurarsi con le stesse variabili che l’industria affronta ogni giorno: fattibilità, ripetibilità, ottimizzazione del processo e industrializzazione del prodotto.
Per Arburg, il futuro dell’industria passa proprio da qui: formazione tecnica, cultura del processo e progettazione consapevole”.



