Il boom dell’imballaggio riciclato

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L’acqua minerale alcalina ZenWTR è confezionata in bottiglie ottenute dai rifiuti abbandonati sulle spiagge promuovendo iniziative di riciclo. Attualmente il brand raccoglie il doppio del materiale che consuma

La filiera del packaging sta ridisegnando se stessa a partire dai fondamentali. Si rigenera proponendosi quale strumento di comunicazione con i consumatori, per sensibilizzarli sulla necessità di riciclare, ma anche cercando di migliorare il rapporto con l’ambiente. Il messaggio è suffragato da molti esempi.

I nuovi packaging sono monomateriali, oppure utilizzano materiali di natura diversa ma facili da separare per il riciclo nei diversi canali di raccolta. Le plastiche sono, in percentuali via via crescenti, materie prime seconde ottenute da riciclo meccanico di ex-imballaggi, talora recuperati dai mari e dalle spiagge, o che rinascono, con prestazioni identiche alle resine vergini, grazie al riciclo chimico. La sostenibilità, però, è anche riuso in confezioni concepite, per così dire, in due tempi: un contenitore e una ricarica che impiega la minima quantità di plastica necessaria. Una soluzione congeniale sia all’ampio mercato dell’e-commerce, sia al consumatore finale che alleggerisce la borsa della spesa.

Packaging green, una tendenza globale

Queste tendenze sono diventate globali. Una guida per orientarsi nell’attualità dell’imballaggio è WorldStar Awards 2022, il concorso organizzato da WPO (World Packaging Organization), l’associazione mondiale che riunisce i protagonisti dell’industria dell’imballaggio di trentasei paesi. La cerimonia di premiazione, organizzata quest’anno in collaborazione con l’Istituto Italiano Imballaggio, si terrà il 4 maggio durante il salone milanese Ipack-Ima (3-6 maggio, Rho Fiera Milano). Selezionando le confezioni già segnalate all’interno di competizioni nazionali, l’edizione 2022 promuove molti imballaggi in materiale plastico che adottano una o più strategie sostenibili.

Wellman Packaging e Colgate Palmolive si sono aggiudicate un WorldStar Awards 2022 nella sezione “prodotti per la casa”: i flaconi del detersivo per bicchieri sono ottenuti da preforme in rPET 100%

Tra i vincitori c’è l’australiana Wellman Packaging, alleata con Colgate Palmolive nella realizzazione di preforme in rPET 100% per produrre flaconi di detergenti per la casa. Il detersivo per bicchieri Palmolive, proposto in una nuova formulazione “Eco”, è coerentemente confezionato in un package green che elimina l’uso di pigmenti. I flaconi sono avvolti da una sleeve termoretraibile in PET e dotati di erogatore a spruzzo monomateriale in polipropilene, privo di componenti metalliche. Una torsione dinamica fornisce appeal e presa ergonomica alla confezione. Per migliorare ulteriormente la sostenibilità ambientale dei propri imballaggi, Wellmann sta cercando delle alternative al polipropilene impiegato nelle chiusure, ove la complessità e le alte prestazioni richieste rendono difficile l’impiego di polimeri riciclati: l’idea è di utilizzare bioplastiche idonee allo stampaggio a iniezione, ricavate ad esempio da materiali come la canapa.

Soluzioni per il risparmio di plastica

Diversi marchi di detersivi hanno adottato imballaggi ricaricabili. Henkel propone al mercato tedesco il detergente per piatti Pril “Stark & Natürlich” in un flacone realizzato completamente in polipropilene riciclato e riciclabile, incluso il corpo della pompa per l’erogazione. La confezione flessibile che contiene la ricarica è stata sviluppata da Mondi, che ha scelto a sua volta una soluzione monomateriale in polipropilene.

L’imballaggio sostenibile del detersivo Pril di Henkel, con confezione ricaricabile in busta prodotta da Mondi, ha conseguito la certificazione green Blauer Engel

Il pouch è piacevole al tatto, con una base rigida che lo mantiene verticale, ben in vista presso il punto vendita, ed è comprimibile per riuscire a utilizzare il prodotto contenuto fino all’ultima goccia: la soluzione consente di risparmiare il 70% di materiale plastico rispetto al pack precedente.

«Il nostro approccio EcoSolutions prevede una stretta collaborazione con il cliente per aiutarlo a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità che si è posto» spiega Muriel Joncheray, Global Key Account Manager Consumer Flexibles presso Mondi. «Henkel intende dimezzare il consumo di resine di origine fossile e impiegare esclusivamente imballaggi riciclabili o riutilizzabili: con il team dell’azienda abbiamo curato una confezione in grado di proteggere il prodotto durante la logistica e sullo scaffale, prevenendo rotture e riducendo al minimo gli sprechi».

Shelf-life prolungata

Gli imballaggi flessibili sono leggeri, versatili, vestiti di grafiche accattivanti che raccontano le virtù del prodotto. Proprio come la dicitura “made for recycling” che campeggia sul pouch monomateriale, con zip richiudibile, ridisegnata da A. Hatzopoulos per le olive greche di Gaea. La confezione precedente era realizzata con un laminato multistrato di pellicole a base polipropilene, PET e polietilene; l’attuale è costituita da una pellicola di polipropilene che, grazie a tecnologie avanzate di rivestimento, integra prestazioni di barriera all’umidità e all’ossigeno, garantendo una prolungata shelf-life alle olive.

Imballaggio monomateriale in polipropilene per le olive Gaea: l’etichetta “Made for Recycling”, ottenuta grazie alla certificazione di Interseroh, mira a un maggior coinvolgimento dei consumatori nella pratica del ricicloIl laminato ha buone proprietà meccaniche che consentono produttività ottimale su linee di confezionamento ad alta velocità. Riciclabile, alleggerito del 20% in termini di peso complessivo, il pack ha convinto la giuria dei WorldStar Awards anche per il contributo al contenimento degli sprechi alimentari.

Gli imballaggi flessibili per i succhi di frutta Ella’s Kitchen sono chiusi con un tappo prodotto da Gualapack con resina TruCircle di Sabic

Una confezione flessibile è stata adottata anche dai succhi di frutta per bambini del marchio Ella’s Kitchen: nella versione rinnovata, comparsa quest’anno sugli scaffali del Regno Unito, la realizzazione delle chiusure è stata affidata a Gualapack. Per ridurre l’impronta al carbonio del tappo, le due aziende hanno scelto i materiali del portfolio TruCircle di Sabic, ottenuti tramite il riciclo chimico di materiali plastici misti post consumo e certificati da ISCC Plus con il metodo del bilancio di massa. Indistinguibili dai polimeri vergini per le alte prestazioni fornite, le resine sintetizzate dall’olio di pirolisi ricavato dai rifiuti misti sono idonee al contatto con gli alimenti.

È così anche per l’EPS Styropor Ccycled di Basf, che fornisce isolamento termico, resistenza alla piegatura, stabilità nell’impilamento: Vartdal Plast lo utilizza per mantenere la catena del freddo nel trasporto dei filetti di salmone Bomlo di Bremnes Seashore.

Il contenuto di materiali rigenerati da riciclo chimico certificato con attribuzione mediante bilancio di massa favorisce la “circolarità” di un’altra gamma di resine, le poliolefine CirculenRevive di LlyondellBasell; Greiner Packaging le trasformerà in capsule per il caffè Nescafé Dolce Gusto di Nestlè, tipico imballaggio a perdere cui molto giova, in termini di immagine, l’impiego di una soluzione che riduce l’impatto ambientale del prodotto.

Greiner Packaging realizzerà per Nestlè capsule per caffè con le poliolefine da riciclo chimico CirculenRevive di LlyondellBasell

Belle (e belli) in “verde”

I marchi del lusso hanno sposato la sostenibilità come emblema di un apparire che non trascura l’essere. Così la gamma di cosmetici, creme e profumi N° 1 de Chanel sottolinea il contenuto naturale delle proprie formulazioni con un packaging consono. Il coperchio della crema per viso è l’applicazione più recente dei materiali al 90% biobased di Sulapac, che utilizzano scarti di lavorazione del legno mescolandoli con i gusci che proteggono i semi delle camelie. La messa a punto della formulazione ad hoc per Chanel ha richiesto oltre quaranta tentativi. «I semi delle camelie sono stati creati per assorbire la maggior quantità possibile di acqua, mentre il packaging delle creme deve fornire barriera all’umidità» spiega Piia Peltola, R&D Manager presso la start up finlandese. Il risultato ottenuto con questo biocomposito a base di cellulosa, compatibile con lo stampaggio a iniezione e con l’estrusione, compostabile in impianti industriali, è ottimale per il settore cosmetico: resiste all’escursione termica, riproduce il peso e il suono caratteristico prodotto dalla chiusura tradizionale del vasetto, presenta una superficie satinata che accoglie il logo inciso delle “C” intrecciate di Chanel.

Il coperchio della confezione della crema per il viso N°1 de Chanel è realizzato con il biocomposito di Sulapac

Grafiche in rilievo al posto dell’etichetta

Tecnologie ad hoc sono state sviluppate per un’agile rimozione di sleeve ed etichette ai fini del riciclo, anche perché le sleeve, vestendo quasi integralmente le bottiglie, permettono di nascondere gli inestetismi che possono presentarsi nelle confezioni con un contenuto elevato di materiale plastico riciclato da post consumo.

L’acqua minerale I Lhoas è contenuta in una bottiglia in rPET 100% priva di etichetta, sostituita da un’elegante grafica in rilievo sul corpo e sulla base

Nel caso dell’acqua minerale, tuttavia, la trasparenza del contenitore ne raddoppia visivamente e simbolicamente la quintessenza: la soluzione più efficace appare la rimozione tout court dell’etichetta e la personalizzazione con grafiche in rilievo sul corpo della bottiglia. A oggi il miglior design è stato creato il marchio I Lohas, un’acqua minerale dedicata al mercato nipponico e al canale dell’e-commerce.

Ha vinto un Good Design Award, il più importante premio di design nato in Giappone nel 1957, ed è stata inclusa nei WorldStar 2022. Disegnata da Masaki Makino per la divisione giapponese di Coca Cola, ha inaugurato il trend delle bottiglie prive di etichetta nel paese sfatando l’abitudine di percepirle come prodotto povero. Realizzata in rPET 100%, vanta una forma essenziale impreziosita da un logo a forma di fiore stilizzato, o di stella a sei punte, elegante e iconico come un ideogramma, impresso sul corpo e ripetuto nella base. L’uso di un logo con il nome del prodotto in sostituzione dell’etichetta presenta anche il vantaggio di ampliare la sua diffusione oltre i confini del Sol Levante.

Dalla bottiglia alla bottiglia

Le bottiglie in PET abbandonate nell’ambiente, diventate l’emblema della contaminazione da rifiuti plastici, sono state subito al centro della ricerca delle più varie alternative a minor impatto ambientale. Sul mercato italiano le prime bottiglie per acqua minerale naturale realizzate con PET 100% riciclato sono comparse l’anno scorso, proposte da Levissima, San Benedetto e Coop. Il marchio ZenWTR si spinge oltre, confezionando la propria acqua minerale alcalina – ha un PH di 9,5 – in bottiglie completamente prodotte utilizzando rifiuti plastici recuperati sulle spiagge più inquinate, supportando programmi di riciclo in Indonesia, Thailandia ed Ecuador, condotti in partnership con PCX (Plastic Credit Exchange). Quest’organizzazione no profit, nata per riequilibrare il debito contratto con l’ambiente invaso di materiale plastico non adeguatamente raccolto a fine vita, ha attributo al marchio ZenWTR la certificazione “Plastic Negative” per l’impegno di recuperare il doppio del materiale che utilizza per la produzione di nuove bottiglie.


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