I calcoli renali con diametro superiore a 5 mm, impossibili da rimuovere per via endoscopica attraverso il tratto urinario, vengono frantumati in più pezzi con il laser: i più grandi possono essere afferrati e rimossi con uno strumento chirurgico, ma i frammenti troppo minuti per la “cattura” restano nel corpo, con il rischio che nell’arco di pochi mesi aumentino di dimensione causando nuove complicanze al paziente. Una soluzione è in fase di sviluppo presso Purenum, spin-off di Fraunhofer IFAM, Istituto di ricerca per le tecnologie produttive e i materiali avanzati con sede a Brema, fondata da Manfred Peschka e Ingo Grunwald, e finanziata dal Ministero per l’Istruzione e la Ricerca della Repubblica Federale Tedesca nell’ambito del programma GO-Bio a supporto delle start up che sviluppano biotecnologie.
I due ricercatori hanno creato un idrogel con due materiali biocompatibili allo stato liquido, che possono essere immessi nei reni malati con rilascio controllato perché facilmente identificabili dalle colorazioni a contrasto in blu e giallo. Il materiale blu avvolge e inumidisce il calcolo, il giallo, aggiunto qualche secondo dopo, genera un gel sufficientemente solido ed elastico che può essere afferrato e rimosso tramite endoscopio. Una volta estratto, il gel si dissolve per consentire l’analisi dei calcoli. Il prodotto dovrebbe essere proposto al mercato tedesco con il nome mediNiK entro il primo semestre 2022, una volta completati gli studi clinici in corso.

Purenum partecipa anche a un secondo progetto finanziato dal Ministero, mediGLUE, mirato allo sviluppo di formulazioni adesive che permettano di integrare nelle fratture multiple anche i frammenti ossei più piccoli, impossibili da fissare, per facilitare la guarigione e il pieno ripristino della mobilità. In prospettiva, l’utilizzo di un adesivo per ossa di grandi dimensioni potrebbe sostituire l’inserzione di placche, viti e chiodi, evitando un secondo intervento chirurgico per la loro rimozione.