Engel Group cresce a doppia cifra

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Lo stabilimento Engel di Schwertberg (Austria)

Continui investimenti nei siti aziendali di tutto il mondo, flessibilità della rete di produzione globale e un elevato grado di innovazione: questi gli elementi che per il CEO di Engel Stefan Engleder hanno portato il gruppo di cui è ai vertici a chiudere l’anno fiscale 2021/22 con un fatturato di 1,5 miliardi di euro (+36% rispetto al precedente) sfiorando il livello record del 2018/19.

«Nonostante le difficoltà recenti, gli obiettivi di sviluppo e i piani di investimento sono stati rispettati» ha dichiarato il manager durante la conferenza stampa che si è tenuta nella sede di Schwertberg (Austria) i giorni scorsi. «L’apertura, nella primavera del 2022, del nuovo centro tecnologico a St. Valentin presso lo stabilimento per la costruzione delle macchine di elevato tonnellaggio ha segnato il completamento del più grande programma di investimenti della nostra storia, senza considerare gli oltre 375 milioni di euro investiti negli ultimi anni nell’espansione e nell’ammodernamento degli impianti di produzione in tutto il mondo».

Engel, un gruppo resiliente

Dal 2018, le condizioni generali del mercato sono cambiate radicalmente. «Le crisi, però, continueranno a far parte del quotidiano, pertanto ci siamo strutturati e organizzati per affrontare le nuove sfide» sottolinea Stefan Engleder. «Va in questa direzione anche l’assunzione di 600 nuovi dipendenti, che ha portato il team Engel a 7.000 addetti in tutto il mondo».

Gli sviluppi politici in Europa, l’interruzione delle supply chain e l’aumento esponenziale dei prezzi dell’energia e dei materiali stanno surriscaldando i mercati e il differenziale di costo continua ad aumentare, con l’inflazione in crescita che esacerba l’effetto. Di conseguenza, un impatto sui prezzi è inevitabile. «Ci stiamo impegnando per ridurre al minimo l’impatto della crisi della catena di approvvigionamento restando in stretto contatto con i nostri fornitori e investendo in modo strategico per mantenere una produzione continua» sottolinea Stefan Engleder. «Il portafoglio ordini è eccellente fino all’autunno inoltrato e faremo di tutto per soddisfare i nostri obblighi di fornitura».

L’Europa torna sul podio

Stefan Engleder, CEO di Engel Group

La crescita del fatturato è stata generata per il 50% in Europa, il 27% in America e il 21% in Asia, portando la ripartizione delle vendite per area geografica ai livelli precedenti alla crisi automobilistica e alla pandemia di coronavirus.

In Europa occidentale gli ordini hanno superato le aspettative, con l’acquisizione di nuovi clienti nel segmento dello stampaggio tecnico. L’Italia e la Francia stanno dimostrando un potenziale particolarmente elevato, mentre la Germania, fortemente orientata alla tecnologia, si conferma il principale mercato. Sebbene l’industria automobilistica non sia ancora tornata ai livelli pre-crisi, è positivo anche l’andamento nell’Europa dell’Est, dove la maggior parte dei nuovi progetti è orientata all’ammodernamento del parco macchine finalizzato ad aumentare la redditività grazie a tecnologie più efficienti e potenti.

Ottime prospettive per imballaggio e auto in America

Lo stampaggio tecnico è un forte driver di crescita in Nord America, dove Engel sta beneficiando della tendenza al reshoring in atto che sta stimolando il comparto medicale. Le prospettive sono ottime anche per l’imballaggio, trainato dalla richiesta di maggiore sostenibilità, che si riflettono nell’aumento della domanda di soluzioni completamente elettriche ed efficienti dal punto di vista energetico per supportare la produzione ad alte prestazioni di tappi e chiusure, contenitori a parete sottile e sistemi di coiniezione che utilizzano materiale riciclato nella produzione di grandi contenitori.

Nei paesi del Sud America si stanno rivelando promettenti i settori dello stampaggio automobilistico, medicale e tecnico, con particolare attenzione alla logistica. I mercati più forti della regione sono Messico, Colombia ed Ecuador, mentre ile prospettive sono piuttosto contenute in Brasile.

L’automotive guida la crescita in Asia

In Asia orientale – e in particolare in Cina – il segmento in maggiore espansione è l’industria automobilistica, soprattutto grazie alla produzione di nuovi modelli di veicoli elettrici che ha innescato sia l’avvento di nuovi operatori sia il potenziamento delle capacità produttive di realtà consolidate nel mercato. «In questo contesto è forte la domanda di soluzioni integrate chiavi in mano, che sopperiscono alla mancanza di competenze di processo per molte imprese, anche se si nota una crescita di expertise delle aziende di trasformazione, che stanno guadagnando margini di vantaggio rispetto ai competitor asiatici ed europei» continua Engleder.

Nonostante il quadro sia sostanzialmente positivo, le politiche “zero Covid” messe in atto dal governo cinese stanno offuscando le prospettive; molte catene di fornitura sono state interrotte e numerose aziende sono state costrette a ridurre la capacità produttiva durante il blocco. Data la situazione, gli investitori stanno guardando con interesse sempre maggiore al sud-est asiatico come alternativa alla Cina.

Fiducia per il futuro

I successi dell’anno commerciale 2021/22 e la persistente forza della domanda non devono oscurare il fatto che le prospettive sono incerte. «Prevedere lo sviluppo del business oggi è  semplicemente impossibile» precisa Stefan Engleder. «Tra gli elementi di incertezza vi sono la guerra in Ucraina e i suoi effetti sulle catene di fornitura già tese, nonché i prezzi dell’energia e delle materie prime. In prospettiva, continueremo a dare priorità agli investimenti strategici e ad una forte attività di ricerca e sviluppo per rimanere un partner stabile e affidabile per i clienti nel lungo periodo» conclude.


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