Credito di imposta: ecco come massimizzarlo

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finanziamentiÈ iniziato il conteggio degli investimenti effettuati per capire a quanto può ammontare il credito di imposta che le imprese possono utilizzare. La norma c.d. Guidi-Padoan prevede che gli investimenti in macchinari effettuati dal 25 giugno 2014 e fino al 30 giugno 2015 potranno beneficiare di un credito di imposta del 15%; la dotazione finanziaria a disposizione è pari a 816 milioni di euro in quattro anni.
Il calcolo è piuttosto articolato, poiché agli importi degli investimenti vanno detratte le agevolazioni ottenute. Questa operazione va fatta sia per gli investimenti del 2014, sia per quelli utilizzati come basi di calcolo negli anni precedenti. Il calcolo si complica ulteriormente nel caso di beni che hanno avuto un finanziamento agevolato. Sono molte le imprese che non si sono poste il problema di detrarre dal valore del bene il contributo ottenuto dai finanziamenti agevolati. Oltre a questo le imprese devono fare attenzione al momento rilevante dell’investimento. Per gli investimenti a cavallo dell’anno è fondamentale la data “dell’effetto traslativo” del bene, quindi la data che determina in che anno l’investimento è stato effettuato e se può essere conteggiato ai fini dell’agevolazione. I chiarimenti sono stati forniti dall’Agenzia delle Entrate con circolare n° 5e del 19 febbraio 2015.

Credito di imposta per l’acquisto di macchinari
Il bonus viene concesso a tutte le imprese, PMI e grandi, che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi. Il credito di imposta è stato istituito con il decreto legge 24 giugno 2014, n. 91 e spetta nella misura del 15% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti realizzati nei cinque periodi di imposta precedenti, con facoltà di escludere dal calcolo il periodo in cui l’investimento è stato maggiore. Il decreto prevede che non spetta per gli investimenti di importo unitario inferiore a 10.000 euro. L’ammontare minimo deve essere verificato in relazione a ciascun progetto di investimento effettuato dall’imprenditore in beni strumentali compresi nella divisione 28 della tabella ATECO e non ai singoli beni che lo compongono. Questo vale sia ai fini del calcolo per l’anno ammissibile all’agevolazione, sia per il calcolo della media antecedente. Il bonus va ripartito e utilizzato in tre quote annuali di pari importo e indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi di imposta successivi nei quali il credito è utilizzato.

Le spese finanziabili
Il credito di imposta si applica ai beni classificabili in una delle sottocategorie appartenenti alla divisione 28 della tabella ATECO 2007. L’agevolazione può anche estendersi ad altri beni; è questo il caso dei beni oggetto del medesimo investimento complessivo, non inclusi nella divisione 28, destinati al funzionamento dei beni rientranti nella suddetta divisione, a condizione che costituiscano dotazioni dell’investimento principale oppure componenti indispensabili al funzionamento del bene appartenente alla divisione 28. Quindi possono rientrare in questa fattispecie i computer e i programmi di software che servono a far funzionare i macchinari e le apparecchiature agevolabili. Sono agevolabili anche i beni acquisiti mediante locazione finanziaria, quando si caratterizzano per la presenza dell’opzione di acquisto finale del bene a favore dell’utilizzatore. Il credito di imposta è cumulabile con altri contributi regionali, da qui la difficoltà del calcolo di cui sopra per determinare gli importi esatti.

La Nuova Sabatini
Le piccole e medie imprese che accedono al credito di imposta possono anche presentare la domanda per l’agevolazione “Beni strumentali Nuova Sabatini” per gli stessi investimenti, anche per l’acquisto mediante leasing di macchinari, impianti e attrezzature nuovi a uso produttivo. Il contributo concedibile è pari all’ammontare complessivo degli interessi calcolati al tasso del 2,75% su un piano convenzionale di ammortamento, con rate semestrali costanti e della durata di cinque anni, di importo corrispondente al finanziamento.
Grazie al Fondo di Garanzia per le PMI, le imprese possono accedere a finanziamenti assistiti da una garanzia pubblica fino all’80%.


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