La stampa 3D permette di ragionare, dove opportuno, sull’abbandono di un processo centralizzato in cui i componenti vengono prodotti lontano dal posto in cui sono assemblati o distribuiti agli utilizzatori finali, e su cosa questo significhi per le aziende e i consumatori. Cosa ci si può quindi aspettare dalla stampa 3D e dalla produzione del futuro, considerando che sono sempre più numerose le aziende che stanno adottando questa tecnologia?
Cercando di rispondere a questo interrogativo, il presidente di Stratasys EMEA, Andy Langfeld, ha così dichiarato: “Grazie alla diffusione su larga scala della stampa 3D, l’industria manifatturiera cambierà completamente aspetto nel giro di pochi anni. Arriveremo a una forma di produzione davvero ottimizzata, con molti meno scarti, vi sarà un’accelerazione del passaggio dalla progettazione al prodotto finale e molto altro ancora, in un’ampia varietà di settori. La stampa 3D continuerà inoltre a promuovere cambiamenti positivi, come l’accelerazione del processo di produzione e la riduzione dell’impatto ambientale dell’industria manifatturiera. Grazie a una produzione di prossimità di componenti e prodotti, assisteremo anche a un significativo snellimento della logistica”.
E mentre Stratasys continua a trainare la rivoluzione della stampa 3D secondo il principio di Mindful Manufacturing™, ecco come Langfeld prevede che si evolverà il settore manifatturiero.
Dalla prototipazione alla fabbricazione vera e propria

La stampa 3D ha rappresentato lo strumento ideale per creare prototipi funzionali in grado di apportare modifiche o di migliorare i prodotti finali. Ma ora la tecnologia si è evoluta a un punto tale che non ci si limita più a stampare pezzi per dimostrare cosa può fare un determinato componente: si stanno già producendo componenti utilizzabili, parti d’uso finale, in un modo più facile, più semplice e più veloce che mai. Stampare in 3D significa passare rapidamente da una modifica/un perfezionamento del progetto alla produzione vera e propria, senza dover affrontare un processo faticoso e lungo mesi per raggiungere il risultato.
Adesso le aziende manifatturiere sono in grado di adattarsi alle mutevoli realtà del mercato con una flessibilità e un’agilità incredibili, senza ritrovarsi impantanate in un processo laborioso ogni qualvolta occorra modificare la produzione. Questo segna un cambiamento importante nel settore e introduce un nuovo modo di produrre, a vantaggio sia delle aziende che dei loro clienti.
Personalizzazione e piccoli lotti
In un approccio tradizionale, vengono creati milioni di pezzi alla volta. L’atteggiamento è essenzialmente quello di pensare che più grande è il lotto e meglio è. Questo va benissimo quando è necessario fornire quantità importanti di un pezzo o di un prodotto, ma in altri casi questa pratica presenta notevoli svantaggi.

Gli standard normativi e legali dei vari settori sono in continua evoluzione, la tecnologia si sviluppa a un ritmo incalzante e la domanda dei consumatori di un determinato prodotto può subire un’impennata o un crollo imprevedibile, a seconda dei giorni. Tutti questi fattori fanno sì che sia un rischio serio tenere a disposizione una grande quantità di scorte.
Le aziende manifatturiere possono ritrovarsi con i magazzini colmi di stock che diventano obsoleti o semplicemente non sono più richiesti, a causa delle naturali fluttuazioni del mercato. La stampa 3D aiuta a ridurre drasticamente questi scenari: dal momento che consente la produzione di lotti più piccoli e on-demand, i produttori sono esenti dai rischi connessi con l’immagazzinamento di milioni di pezzi, con tutti i problemi finanziari e logistici legati alla produzione su larga scala.
Un futuro migliore grazie alla stampa 3D
Negli ultimi anni l’evoluzione è stata importante e oggi bisognerebbe pensare alle stampanti 3D come a nuove catene di montaggio, con la differenza che non si trovano in fabbriche isolate, lontane dalle aziende o dalle persone che hanno effettivamente bisogno dei prodotti. In un’ottica di sostenibilità e di comodità per il cliente, si tratta di un passo in avanti sostanziale. Piuttosto che far viaggiare 100 mila componenti attraverso un intero paese, con mezzi pesanti e producendo enormi quantità di gas serra, questi stessi componenti possono essere fabbricati in centri situati nelle immediate vicinanze del posto in cui verranno assemblati, distribuiti o utilizzati.

Le aziende manifatturiere possono così ridurre il consumo d’energia e l’impronta ecologica, oltre al consumo di materiali e agli scarti industriali, rendendo così il settore più efficiente in termini di costi e di risorse. E, al di là della sostenibilità, questo rappresenta un enorme vantaggio anche per i produttori che si stanno ancora riprendendo dalle pesanti interruzioni della filiera d’approvvigionamento causate dalla pandemia. Possono avere la tranquillità di sapere che i componenti più importanti non vengono prodotti a un oceano di distanza, evitando quei devastanti ritardi di spedizione che negli ultimi anni hanno portato migliaia di imprese internazionali a una situazione di stallo. La missione di Stratasys è quella di continuare a guidare il settore verso una produzione migliore e più intelligente. “Per noi il successo significa avere un impatto positivo e questo implica diverse cose: potenziare le entrate e ridurre i costi per i nostri clienti, offrire prodotti più convenienti e accessibili agli utenti finali, ma anche incoraggiare pratiche più sostenibili per creare un futuro in cui le prossime generazioni possano prosperare”, ha concluso Andy Langfeld.