Nato circa due mesi fa, il nuovo impianto per la raccolta di rifiuti industriali non pericolosi di Haiki+, con sede a Lazzate, intende trattare fino a 50 mila tonnellate di rifiuti all’anno, con un impatto positivo sul mercato del lavoro e sul territorio. Obiettivi ambiziosi, nel nome della sostenibilità e dell’economia circolare. E siamo solo agli inizi
di Nadia Anzani
Trasformare la materia di scarto in una risorsa di valore. Con questo obiettivo in testa Haiki+ (subholding di Innovatec, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale), lo scorso giugno ha fatto un ulteriore passo in avanti inaugurando a Lazzate (Monza-Brianza), a una manciata di chilometri da Como, un nuovo impianto per la raccolta dei rifiuti industriali non pericolosi, che in soli due mesi d’attività ha dato lavoro a circa 40 famiglie del territorio.
Un progetto realizzato con un investimento di 5 milioni di euro che si è posto l’obiettivo di arrivare a trattare fino a 50 mila tonnellate di rifiuti l’anno, prevalentemente carta, cartone, legno e plastica. Un passo importante per l’azienda, che ha fatto dell’economia circolare uno dei suoi asset di crescita futura.
«Con questo nuovo impianto intendiamo dare un contributo determinante alla riduzione dei rifiuti destinati a discariche e termovalorizzazione», dichiara Flavio Raimondo, AD di Haiki+, nome che in italiano significa appunto scarto, ferraglia. Senza dimenticare la sicurezza sul posto di lavoro e il rispetto per l’ambiente circostante, come del resto previsto dai dettami della sostenibilità. Il centro di Lazzate, infatti, è stato dotato di un moderno sistema di aspirazione e abbattimento delle polveri, oltre a un avanzato sistema antincendio.
«Siamo molto soddisfatti nel veder operativa un’area su cui da tempo la pianificazione territoriale del Comune aveva individuato la possibilità d’insediamento di un impianto utile per raggiungere l’obiettivo dell’economia circolare, così importante per le nostre comunità», commenta il sindaco di Lazzate Andrea Monti.
Nove impianti in tutta Italia
Al momento sono nove gli impianti di Haiki Recycling (braccio operativo e industriale di Haiki+ nella raccolta, selezione e cernita dei rifiuti) sul territorio nazionale. «Siamo in grado di recuperare dalle aziende clienti carta, plastica, cartone, fino al materiale RAEE», spiega Raimondo. «Abbiamo impianti di recupero sia generalisti sia specializzati, come quello dedicato al cartongesso che ha sede a Lodi, o quello per la raccolta di batterie al litio che ha sede a Pollutri; mentre a Vercelli raccogliamo carta e cartone, materiale che siamo in grado di recuperare al 98%».
L’obiettivo di Haiki+ è quello di coprire il territorio nazionale con impianti in grado di recuperare la quasi totalità del materiale raccolto, trasformandolo in materia prima seconda da rivendere poi sul mercato. «Il nostro intento finale è quello di arrivare a sviluppare un vero market place, affinché queste materie prime seconde possano essere vendute sul mercato seguendo le medesime modalità delle materie prime vergini», racconta Raimondo.
Del resto, la gestione dei rifiuti industriali non pericolosi è una questione cruciale per le politiche ambientali nazionali. I rifiuti speciali complessivamente gestiti in Italia, infatti, sono pari a 159,8 milioni di tonnellate, di cui 150,3 milioni di tonnellate (94,1% del totale gestito) sono rifiuti non pericolosi e i restanti 9,4 milioni (5,9% del totale gestito) sono pericolosi. Una gestione efficiente di questi rifiuti è essenziale per ridurre l’impatto ambientale e promuovere l’economia circolare.
Logistica e tecnologia
Non a caso Haiki+ ha deciso di operare su questo mercato con professionalità e mettendo in campo tecnologie di ultima generazione, accompagnate da una logistica efficiente. «Lavoriamo con un approccio integrato e verticale», afferma Raimondo. L’azienda, infatti, conta su oltre 100 mezzi e più di 5000 cassoni dedicati alla raccolta a disposizione delle imprese clienti presenti sui territori di riferimento.
Il materiale raccolto viene poi conferito al centro Haiki+ di zona dove viene separato sia manualmente che meccanicamente, triturato e pressato. Processi che permettono il recupero delle frazioni merceologiche riciclabili come materie prime (carta, ferro, plastica, legno, cartone ecc.) e la triturazione dei rifiuti non valorizzabili, per il successivo invio a recupero energetico. Ed è solo l’inizio. Da qui al 2026, infatti, Haiki+ è pronta a investire oltre 30 milioni di euro in nuovi impianti di riciclo.