Ciro Pizza Box: quando la plastica batte il cartone

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Ciro Pizza Box è un vassoio per la pizza da asporto in polistirene alimentare che ambisce a sostituire i contenitori in cartone, che non garantiscono una conservazione ottimale e, una volta utilizzati, quasi sempre si ungono diventando un rifiuto indifferenziato. Il prodotto è collaudato da due anni di presenza sul mercato, con una diffusione promettente indirizzata alla creazione di un sistema “closed loop”.

Design per una pizza perfetta

«Il nostro contenitore è costituito da un elemento unico pronto all’uso, privo di bisfenolo A, realizzato in spessori sottili (700 μm) tramite termoformatura da Seriplast di Barberino del Mugello (Firenze), che ha collaborato attivamente allo sviluppo del progetto» spiega Mario Menzio, amministratore delegato di Food Delivery Packaging, start-up nata intorno al marchio brevettato Ciro Pizza Box. «La presenza di camini laterali consente di impilare più vassoi, mantenendo una via di aerazione che lascia fuoriuscire il vapore generato dalla pizza appena sfornata, che “respira” anche dalla superficie inferiore grazie ad appositi spessori in rilievo sul fondo. Nei vassoi di cartone generalmente il vapore continua a cuocere la pizza, che arriva a casa “bollita”, molliccia e fredda: la presenza dei fori laterali, infatti, non garantisce la corretta aerazione e lascia invece colare olio e sugo». Ciro permette di trasportare fino a 10-12 pizze ed è un recipiente perfettamente igienico, esattamente come un piatto.

Riciclabile in closed loop

È riutilizzabile e riciclabile nella raccolta differenziata della plastica e, con l’espandersi della rete di utilizzatori, nelle pizzerie diffuse in tutta Italia e ora anche in Francia e in Spagna, la start-up si è posta l’obiettivo di sviluppare un circuito chiuso collaborando con i clienti, che potranno incentivare i consumatori a riportare il contenitore nel punto di acquisto con il sistema “score and reward”, ovvero con un rimborso in denaro, cibo o bevande. «Questo circolo virtuoso è possibile grazie a un materiale nobile come la plastica, che può essere riutilizzato molte volte e riciclato a fine vita. Nel nostro caso, lo strato intermedio diventa materia prima seconda che rinasce in nuovi contenitori» conclude Menzio.

Un’idea brillante, che lo scorso giugno è valsa alla alla start-up il podio – ex aequo con New Life Italy – al concorso “Call for Ideas – Alla ricerca della plastica perduta” indetto da Corepla.


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