Unionplast in audizione alla Camera sul Regolamento imballaggi

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Nel corso dell’audizione alla Camera dei Deputati del 18 maggio 2023, di fronte alle Commissioni riunite VIII Ambiente e X Attività produttive, Unionplast ha espresso la propria posizione sulla “Proposta di regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio”.

Secondo Unionplast, varie norme contenute nella “Proposta di regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio” rischiano di vanificare i grandi risultati dell’Italia nell’attività di riciclo della plastica

Dall’associazione nazionale di categoria dei trasformatori di materie plastiche è giunta la condivisione delle finalità di riduzione dell’impatto ambientale, ma riaffermando con decisione la contrarietà a una serie di norme che rischiano di vanificare i grandi risultati ottenuti dall’Italia nell’organizzazione di raccolta e riciclo degli imballaggi in plastica. Il nostro Paese, infatti, ha fatto registrare il tasso più alto (55,2%) dell’intera Unione Europea nell’attività di recupero e riciclo del settore, superando con anni d’anticipo il target UE del 55% per il 2030.

Quello che occorre, e su cui i produttori d’imballaggi hanno investito, è la creazione di un mercato ben funzionante di materie prime secondarie, supportato dalla riciclabilità dei prodotti e dalla ricerca di soluzioni innovative che combinino un’elevata efficienza dei materiali con un’alta riciclabilità e l’uso di materiali riciclati.

L’associazione ha inoltre stigmatizzato determinate parti del Regolamento, dove sono previste misure che discriminano senza giustificazione gli imballaggi in plastica rispetto agli imballaggi realizzati con altri materiali. Le quote di riutilizzo (art. 26, comma 7) e i divieti (art. 22 e allegato V) sono presi in considerazione solo per alcuni tipi di imballaggi in plastica, configurando una forma di “depistaggio ambientale”, evidente se si esaminano i risultati del settore nel nostro Paese.

Un paese di grandi riciclatori e riutilizzatori

L’Italia è il secondo produttore europeo di imballaggi dopo la Germania ed esporta imballaggi e merci imballate, forte della propria industria manifatturiera e agro-alimentare, che necessitano di adeguati standard di sicurezza per la gestione, il trasporto e la vendita delle merci.

Sono ben 8000 i prodotti certificati col marchio Plastica Seconda Vita (PSV) di IPPR

Una posizione che esprime numeri molto importanti: 50 mila addetti in quasi 3000 aziende, con un fatturato di 12279 milioni di euro, di cui circa il 45% derivante dall’export. Nel corso dell’audizione, Unionplast ha ricordato che il nostro Paese è un grande riciclatore, ma non solo: i dati elaborati annualmente da IPPR (l’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo) dimostrano che in Italia si utilizzano oltre 1,2 milioni di tonnellate di materie prime seconde per realizzare nuovi prodotti. Quantitativo che costituisce in media circa il 20% del totale di tutte le plastiche trasformate nel nostro Paese, contro una media europea del 6%. Sono stati certificati col marchio Plastica Seconda Vita ben 8000 prodotti incorporanti plastiche riciclate nelle più svariate merceologie.


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