Materiali sostenibili per migliorare efficienza e competitività

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di Riccardo Ampollini

La sostenibilità ambientale non è una novità per RadiciGroup, ma un pilastro strategico che guida da decenni ogni scelta aziendale. Fin dai primi Anni Ottanta, il gruppo ha investito nel riciclo e, nel corso del tempo, ha saputo costruire un percorso trasparente e misurabile, documentando i risultati ottenuti attraverso un report di sostenibilità pubblicato regolarmente e certificato secondo gli standard della Global Reporting Initiative (GRI).

Fig. 1 – Obiettivi Scope 1, 2 e 3 di RadiciGroup High Performance Polymers al 2030

Oggi, l’impegno di RadiciGroup si fa ancora più ambizioso, con obiettivi concreti validati dalla Science Based Targets initiative (SBTi): l’organizzazione internazionale che promuove strategie di riduzione delle emissioni e aiuta le aziende di tutto il mondo a svolgere il proprio ruolo nella lotta alla crisi climatica.

RadiciGroup High Performance Polymers, tramite la sua parent company Radici Novacips, mira a tagliare dell’80% le emissioni dirette e indirette (Scope 1 e 2) entro il 2030 rispetto ai livelli del 2022, e del 25% quelle indirette legate alla supply chain (Scope 3, vedi figura 1).

Questi target si inseriscono in un contesto normativo e di mercato sempre più orientato verso la riduzione dell’impatto ambientale. In particolare, il settore automotive, l’elettrico/elettronico, il settore dei beni industriali e quello sport & leisure spingono verso l’adozione di materiali riciclati. Nel caso del settore auto, si attende la possibile introduzione di una norma UE che obbligherebbe a includere una certa percentuale di materiali polimerici ricavati da componenti smontati dai veicoli a fine vita (End-Of-Life).

“Percorsi sostenibili”: le ultime novità da RadiciGroup

Fig. 2 – Air intake manifold realizzato con Renycle® S GF3004K 3033BK con basso impatto ambientale e alte prestazioni

In questo scenario s’inserisce l’attività di ricerca e sviluppo di RadiciGroup, con le più recenti innovazioni di prodotto e le nuove applicazioni pensate per accompagnare i trasformatori di materie plastiche nella transizione ecologica. Tra queste, la linea Renycle® si distingue per l’elevato contenuto di materiale da riciclo meccanico unito al controllo rigoroso delle performance tecniche raggiungibili.

A supporto di ciò, in occasione del prossimo Congresso nazionale delle materie plastiche, organizzato dall’associazione TMP e dalla rivista Plastix, che si terrà il 20 novembre 2025 presso il Centro Congressi NH di Milanofiori (Assago, Milano), RadiciGroup mostrerà alcuni esempi di applicazioni realizzate con questi materiali, dove si è coniugato il basso impatto ambientale con le proprietà richieste (vedi figura 2).

Fig. 3 – Raccordi per circuito di raffreddamento auto in Radilon® D RV300RG (Bionside®). In alto: la ritenzione della resistenza a trazione dopo immersione prolungata in soluzione di acqua e glicole a 125°C

Parallelamente si darà uno sguardo alle attività di ricerca dedicate al recupero di materie prime da veicoli a fine vita, con esempi concreti di come si possano recuperare parti in poliammide disassemblate.

Ma il riciclo meccanico non è l’unica strada: RadiciGroup guarda anche al mondo delle bioplastiche, con la gamma Bionside®, che impiega polimeri ottenuti da fonti rinnovabili come l’olio di ricino o scarti vegetali. Un’alternativa sostenibile pensata per ridurre l’impatto ambientale, senza compromettere le prestazioni. Anche in questo caso, con la relazione dal titolo “Percorsi sostenibili: le ultime novità da RadiciGroup High Performance Polymers”, l’azienda presenterà al Congresso TMP alcune applicazioni realizzate con Bionside® laddove sono state coniugate prestazioni speciali, tra cui l’elevata resistenza chimica e il basso assorbimento di umidità, con un considerevole vantaggio dal punto di vista della sostenibilità ambientale (figura 3).

Attraverso queste soluzioni, RadiciGroup conferma il proprio impegno nel fornire ai clienti materiali innovativi, in grado di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO₂ nelle applicazioni reali per un futuro industriale più responsabile.

Focus sulla presentazione al Congresso TMP

“Al XXX Congresso nazionale delle materie plastiche, Riccardo Galeazzi, responsabile sia per le attività che riguardano il riciclo e i prodotti Renycle® sia per quelle legate ai prodotti Bionside® da fonte rinnovabile, illustrerà le principali novità di RadiciGroup High Performance Polymers nel campo dei materiali sostenibili”, dichiara Erico Spini, Global Marketing Manager, intervistato dalla redazione di Plastix. “Seguendo il trend dei nostri clienti, i quali devono realizzare sempre più spesso soluzioni a minor impatto ambientale, RadiciGroup propone le proprie alternative sostenibili per applicazioni che sono ormai considerate di serie in vari mercati, automotive in primis, ma anche elettrico/elettronico e dei beni di largo consumo”.

Erico Spini, Global Marketing Manager di RadiciGroup High Performance Polymers

“Si può affermare che oggi i prodotti da riciclo meccanico sono sicuramente interessanti dal punto di vista dell’attrattività economica e ambientale”, spiega Spini. “Rimane però complesso garantire quantità sufficienti di materiali che presentino caratteristiche costanti. Infatti, deve essere tenuto sotto controllo soprattutto l’aspetto della variabilità delle proprietà. Quindi la selezione delle materie prime (feedstock) rappresenta un punto cruciale ed è quella che può fare la differenza tra un fornitore di materiali a basso costo e uno di prodotti di alta qualità”.

Dal canto suo, RadiciGroup è già in grado di proporre prodotti di serie a base di materiali sostenibili e Riccardo Galeazzi illustrerà alcuni esempi in questo ambito proprio al Congresso TMP.

“Si tratterà di applicazioni consolidate nell’automotive e nei beni di largo consumo, raccontando una storia dietro a fatti concreti, che di solito interessano maggiormente la platea di tecnici presente al Congresso”, aggiunge Erico Spini. “Oltre alle applicazioni dei prodotti Renycle® da riciclo meccanicoe da scarti polimerici da varie fonti, se ne citeranno altre dell’ormai noto marchio Bionside®, di prodotti d’origine totalmente o parzialmente bio, come secondo pilastro della strategia di RadiciGroup per la sostenibilità. Naturalmente si enfatizzerà il motivo per cui sono stati scelti tali prodotti, mostrando anche dati sui potenziali vantaggi in termini di riduzione dell’impatto ambientale”.

Caratteristiche dei materiali Renycle® e Bionside®

Riccardo Galeazzi, Market Sustainability Project Leader di RadiciGroup High Performance Polymers

“Il nostro approccio al mondo della sostenibilità, dal punto di vista della proposta dei tecnopolimeri, segue due vie diverse. Da un lato troviamo il brand Renycle® che identifica i compound ottenuti da riciclo meccanico; dall’altro, con Bionside®, identifichiamo quei materiali che fanno uso di polimeri da fonti rinnovabili”, esordisce Riccardo Galeazzi, Market Sustainability Project Leader. “Renycle®, la famiglia di polimeri ingegneristici realizzati a partire da fonti post industriali (PIR) e post consumo (PCR), si basa su due polimeri di base: poliammide 6 e poliammide 66. Ad oggi, la PA66 è disponibile solo in versione post industrial (o pre-consumer). Mentre Renycle® PA6 è disponibile in entrambe le versioni: PCR e/o PIR. La fonte principale di PA6 post consumo è rappresentata dalle reti da pesca, che ricicliamo grazie a un nostro processo interno”.

Tra l’altro,Renycle®sta conquistando spazi sempre maggiori anche nei settori a elevate performance. Un prodotto di punta, Renycle® S GF3004K (PA6-GF30), è stato recentemente premiato dalla Society of Plastics Engineers (SPE) per il suo utilizzo nei collettori di aspirazione del settore automotive (vedi sempre figura 2, ndr): un riconoscimento importante che testimonia il potenziale dei materiali riciclati nelle applicazioni ad alte prestazioni.

“Le poliammidi bio-based della gamma Bionside® offrono un’ulteriore alternativa a ridotto impatto ambientale, senza compromessi in termini di performance tecniche”, prosegue Galeazzi. “Ad esempio, Radilon® D (PA610), composto per il 64% da materie prime rinnovabili derivate dall’olio di ricino, presenta una resistenza all’idrolisi superiore rispetto alla PA66 convenzionale, rendendolo ideale per componenti auto come connettori dei tubi di raffreddamento e linee carburante.

Ma RadiciGroup è ormai in grado di offrire anche altre alternative, sebbene ancora in fase di sviluppo. In particolare, la poliammide 510 ha un contenuto bio del 100%, la PA1012 del 43% e la PA56 del 41%. Per tali versioni di Bionside® possiamo fornire campioni, eseguire studi specifici e supportare lo sviluppo di prodotto presso il cliente… anche perché tale attività serve ai nostri laboratori per poter incrementare la base di dati oggi disponibile”.

Nuove fonti per il recupero dei materiali

Al Congresso TMP, RadiciGroup presenta i propri tecnopolimeri all’avanguardia sviluppati per settori sfidanti come l’e-mobility

“Renycle®offre tutti i vantaggi dovuti al riciclo meccanico, ma, per sua natura, presenta limiti, ad esempio, in termini di colorazione”, specifica Riccardo Galeazzi. “D’altro canto, Bionside® offre tutti i vantaggi di un materiale di prima scelta senza però rinunciare alla parte sostenibile. Infatti, grazie al processo usato per produrlo, Bionside® consente di ridurre l’impronta di carbonio. E questo è tanto più vero quante più volte si recupera Bionside®, che, essendo sempre un materiale termoplastico, può essere riciclato anch’esso “n” volte”.

“Oltre a descrivere alcuni esempi di applicazioni consolidate dei nostri materiali Renycle® e Bionside®, al Congresso TMP si darà anche spazio alle attività che stiamo conducendo su nuove fonti per il recupero di materie prime a fine vita e che ci stanno dando buoni risultati, specialmente nel campo dell’automotive”, continua Galeazzi.

“È interessante il fatto che l’esperienza iniziata tanti anni fa per recuperare scarti industriali, che prima venivano gettati in discarica, sia diventata adesso un’attività strategica per RadiciGroup, con implicazioni a livello globale”, sottolinea Erico Spini. “E ciò rappresenta una sfida ulteriore per i prodotti da riciclo meccanico, dato che è molto più facile proporre un prodotto globale con i cosiddetti materiali di prima scelta, perché è più facile controllarne caratteristiche e proprietà. Quando si devono invece recuperare feedstock in Asia, Sud America ecc., magari provenienti da fonti diverse o disomogenee, e occorre comunque garantire un materiale equivalente al vergine, si deve condurre un’attività molto più complessa rispetto all’utilizzo di un prodotto cosiddetto di prima scelta. Quindi le sfide sono innumerevoli.

Inoltre, recuperare materiali a base poliammidica dai veicoli o da altri articoli a fine vita non è certo semplice. Riccardo Galeazzi ne sa qualcosa, poiché è stato responsabile del progetto europeo “CarE-Service”. Ne parlerà sicuramente al Congresso per destare l’interesse dei tecnici dell’associazione TMP”.

Il progetto “CarE-Service”

Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, il progetto CarE-Service si poneva l’obiettivo di sviluppare modelli innovativi di economia circolare per l’industria automobilistica

Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, il progetto “CarE-Service” (leggi articolo qui) si poneva l’obiettivo di sviluppare modelli innovativi di economia circolare per l’industria automobilistica.

“Il progetto “CarE-Service”, a cui abbiamo partecipato come partner tra il 2018 e il 2021, ha coinvolto ben 15 aziende e centri di ricerca ed era incentrato sui veicoli elettrici (EV)”, precisa sempre Riccardo Galeazzi. “Nel video postato sul canale YouTube di RadiciGroup si vede in dettaglio il lavoro svolto dal punto di vista sia tecnico sia dell’esperienza in sé, davvero molto interessante.

In estrema sintesi, l’idea era quella di seguire, lungo tutto il suo ciclo di vita, un campione rappresentativo di veicoli elettrici e ibridi, partendo appunto dalla produzione degli stessi, passando poi per il loro utilizzo (il progetto contemplava anche la messa a punto di un servizio migliorato di car sharing e assistenza per il cittadino)… fino ad arrivare al recupero a fine vita di tali veicoli, con lo smontaggio degli stessi e la separazione dei diversi componenti per recupere infine le materie prime che li costituivano.

Si individuarono fondamentalmente tre flussi di materiali relativi a: materiali polimerici (e tipicamente la poliammide utilizzata all’interno di quei veicoli, per esempio negli airbag), metalli e batterie per trazione. In definitiva, l’obiettivo del progetto era quello di chiudere il cerchio ritornando all’origine (circolarità dei materiali), anche nell’ottica di applicare il design for recycling sin dallo sviluppo dei singoli prodotti”.

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