L’attività di R&D rappresenta per Vamp Tech il suo cuore pulsante, elemento fondamentale per l’innovazione di prodotto su cui punta. Ce ne parla in questa intervista il presidente dell’azienda, Piero Eigenmann
di Carla Casartelli
Quali valori e quale mission sono alla base della vostra filosofia aziendale?

L’episodio che mi ha spinto alla fine degli Anni Ottanta a intraprendere l’avventura del compounding fu una dimostrazione di come due barrette apparentemente simili in realtà non lo fossero per niente: quando diedero fuoco alla prima si incendiò subito; poco dopo, con la stessa fiamma, insistettero sulla seconda barretta, che in pochi secondi si spense.
Di fatto i polimeri non hanno intrinsecamente grandi proprietà, ma con additivi specifici possono dare origine a compound dalle diverse proprietà. Una tra le più importanti è l’autoestinguenza, che da subito ha segnato il nostro percorso di ormai quasi 40 anni, trascorsi a studiare e sviluppare prodotti a ritardo di fiamma: oggi l’85 % dei compound prodotti da Vamp Tech ha questa caratteristica.
La nostra mission è quindi aiutare il cliente a trovare la migliore combinazione tra il giusto polimero e l’additivazione chimica in grado di conferire le proprietà richieste dal suo manufatto. Essere un’azienda di medie dimensioni, indipendente e non integrata con alcuna polimerizzazione, dà il vantaggio di poter scegliere fra diverse fonti di approvvigionamento, privilegiando la più conveniente e mantenendo una certa flessibilità nel servizio.
Come siete strutturati attualmente in ambito nazionale e internazionale?

La nostra organizzazione è volta a presidiare diversi mercati, pertanto è strutturata innanzitutto con una rete di venditori diretti, non solo in Europa, Turchia e Asia, ma anche in America.
Il nostro team è costantemente impegnato nel trovare nuove possibilità di sviluppo per i nostri prodotti e ognuno ha quindi un’ottima base tecnica e un’approfondita conoscenza del prodotto, perfezionate di continuo grazie a corsi di aggiornamento e formazione. Sono importantissime anche le collaborazioni strette con i distributori partner in tutto il mondo, che ci permettono di aumentare notevolmente le opportunità di business.
Oggi Vamp Tech, oltre allo stabilimento italiano che conta 8 linee di estrusione, ha un sito produttivo di altre 5 linee in Malesia e ha intrapreso una collaborazione per la produzione di compound anche in Nord America.
Quali obiettivi di crescita vi ponete e quali risultati avete già raggiunto?

Obiettivi di crescita e risultati sono valori molto difficili da pronosticare in uno scenario che non è mai stato così complesso e mutevole come quello attuale.
Oggi lo sviluppo deve necessariamente essere raggiunto all’estero e per far questo devono esserci innanzitutto le condizioni che tutelino l’azienda e soprattutto proteggano i suoi investimenti. La ricetta sembra semplice, ma non lo è affatto.
Bisogna poi trovare il migliore connubio fra i polimeri, che sono alla base dei nostri compound e che devono essere di facile reperibilità, e la chimica, che negli ultimi anni si è spostata sempre più verso la Cina, fino a raggiungere quasi il 50% dell’intera produzione mondiale, con la difficoltà di approvvigionamento dovuta alle complessità che stiamo vivendo.
Innovazione: cosa significa per una realtà come la vostra?
L’innovazione è l’ingrediente indispensabile e quotidiano delle nostre ricette. Regole, direttive, certificazioni, limitazioni e novità impongono un’attività frenetica, ma farci trovare preparati e al passo con i costanti cambiamenti ci permette di continuare a stare tra i primi e, soprattutto, di essere protagonisti e portatori di soluzioni e alternative valide.
Che ruolo gioca nelle vostre dinamiche operative l’attività di ricerca e sviluppo?
È il cuore pulsante della nostra azienda. Abbiamo collaboratori che sono con noi da più di vent’anni e sono cresciuti sperimentando, selezionando, testando e catalogando materie prime e prodotti finiti. Conoscono l’affidabilità e la serietà dei fornitori e sono in grado di intercettare una novità appena viene presentata. Molto spesso è il produttore dei chemical che ti chiede di testare le performance del suo composto, sulla base delle tue esperienze, e per assurdo sei tu a fargli conoscere, per certe applicazioni, la validità o i limiti di determinate molecole di sua proprietà.
L’esserci creati in tutti questi anni una reputazione nel campo dell’autoestinguenza ci aiuta a essere tra i primi coinvolti nelle scelte e nelle sperimentazioni di nuove molecole e, quindi, a partecipare a progetti congiunti. Il successo di un’azienda è una combinazione tra chi fa ricerca, chi sperimentazione, chi messa a punto dal cliente e chi ingegnerizzazione del compound finale, con uno sguardo sempre rivolto a costi e ricavi.
Come affrontate le tematiche “green” e come vi ponete in tale ambito in particolare?

Abbiamo cominciato ad affrontare tematiche di sostenibilità ambientale nel 2019, con un duplice approccio. Da una parte abbiamo iniziato a misurare le nostre prestazioni in termini ambientali, in particolare dal punto di vista delle emissioni di carbonio, lavorando per abbassare il nostro impatto e registrando tutti i progressi su piattaforme di condivisione identificate dai nostri clienti.
In parallelo abbiamo costruito una notevole offerta di prodotti ottenuti utilizzando polimeri da fonte sostenibile (riciclati meccanicamente, chimicamente o da polimeri derivati da fonti non fossili). Questa offerta è racchiusa nelle nostre famiglie Vampgreen e Denigreen, rispettivamente composte da prodotti ritardati alla fiamma e da prodotti tecnici ad alte prestazioni, su cui abbiamo investito, oltre che in ricerca, sviluppo e selezione di fonti d’approvvigionamento sostenibili a lungo termine, anche in certificazione di prodotto (abbiamo a oggi 14 carte gialle che certificano le prestazioni di resistenza alla fiamma di questi prodotti) e in valutazione dell’impronta carbonica.
Come è concepito il vostro nuovo sito web e quali sviluppi presenta?
Il sito nuovo è stato sviluppato a seguito dell’attività di rebranding portata avanti lo scorso anno con lo scopo di evidenziare l’attenzione all’innovazione e al servizio al cliente, oltre che alla struttura internazionale dell’azienda.
A parte la veste grafica, con i nuovi colori e i nuovi loghi, abbiamo voluto puntare su una navigazione intuitiva, coinvolgente e fruibile anche da dispositivi mobili. Il sito vuole essere una piattaforma dove il cliente conosce l’azienda, trova le ultime novità in fatto di certificazioni e la documentazione di marketing più recente, ma soprattutto dove può cercare informazioni sui prodotti e sui settori applicativi che ci vedono protagonisti.
Quali altri servizi offrite ai clienti e come fate sentire loro la vostra vicinanza?

I prodotti che formuliamo e vendiamo sono specifici per applicazioni con alto contenuto tecnico e con importanti requisiti di sicurezza. Riteniamo sia importante riuscire ad assistere il cliente in tutte le fasi dello sviluppo di un progetto, a partire dalla scelta del materiale, corredato dalle necessarie caratterizzazioni tecniche, supportandolo in fase di prima campionatura e fornendo il supporto regolatorio necessario per garantire la corrispondenza del materiale agli standard dei più importanti registri chimici internazionali.
Lo facciamo tramite la nostra rete di vendita e assistenza tecnica, formata da professionisti residenti nei più importanti mercati internazionali, con lunga esperienza nel mondo della plastica e una conoscenza specialistica nel settore dei compound ritardati alla fiamma.
Il tutto grazie all’assistenza e al supporto del nostro team di ricerca e sviluppo, che continua a essere il nostro punto di eccellenza per l’innovazione di prodotto. Inoltre, fattori importanti che i clienti ci riconoscono sono la qualità e la costanza delle forniture, risultati della costante ottimizzazione dei nostri processi interni, supportati negli anni da continui investimenti in personale e attrezzature per la produzione.
Risposte alle situazioni contingenti
“Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una forte attenzione all’aspetto regolatorio degli additivi utilizzati nella produzione dei materiali termoplastici, in particolare di quelli ritardati alla fiamma”, spiega Piero Eigenmann. “Inoltre, i cambiamenti geopolitici e le forti tensioni nel campo del commercio internazionale hanno portato a situazioni critiche per l’approvvigionamento e il prezzo di alcuni componenti usati nelle nostre formulazioni. Molto del lavoro fatto nei nostri laboratori di sviluppo prodotto negli ultimi anni si è quindi concentrato sulla messa a punto di soluzioni in grado di rispondere rapidamente ai cambiamenti regolatori e/o di disponibilità di alcuni di questi additivi.
Tra gli esempi più recenti vi sono: la messa a punto di prodotti esenti da PFAS (come il Vamplen 0024 F V0, compound a base di polipropilene con grado di autoestinguenza V0, certificato esente PFAS da UL in carta gialla); i costanti aggiornamenti formulativi in base alle evoluzioni delle liste di pericolosità previste dalla normativa Reach europea; la messa a punto di una gamma di prodotti con basso livello o assenza di triossido di antimonio (ATO free), per sopperire alla scarsità di offerta del prodotto sul mercato e al suo conseguente aumento di prezzo.
A questi si aggiunge la continua ricerca per migliorare le prestazioni della nostra gamma di prodotti ritardati alla fiamma esenti da alogeni e fosforo rosso, con l’aggiunta di prodotti che permettono di passare anche le stringenti norme del settore elettrodomestico riguardanti la resistenza al filo incandescente (IEC 60335), come il Vampamid 66 2528 V0 GW4, compound a base di PA66, esente da alogeni, rinforzato con il 25% di fibre di vetro, e il Vampamid 66 0024 V0 GW, sempre a base di PA66, senza cariche e rinforzi.
(Articolo tratto dalla rivista Plastix di ottobre 2025)



