Stefano Urbinati di Daire Chemicals: “Prodotti e mercati alternativi per superare la crisi”

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Stefano Urbinati, responsabile sviluppo prodotti di Daire Chemicals

Nel corso del 2019, l’andamento del mercato era già in lieve flessione rispetto al 2018, soprattutto trainato dalla situazione negativa dell’automotive – che registrava un -20% –, settore che per la nostra azienda, come per moltissime altre in Italia, rappresenta un’importantissima fonte di fatturato. Dal punto di vista di disponibilità, offerta delle materie prime e relativo andamento delle quotazioni, si registrava comunque una certa stabilità. Il 2020, quindi, è iniziato con la solita buona dose di entusiasmo, fiducia, e con un’interessante serie di nuovi progetti importanti, utili ad aumentare le vendite e la nostra presenza sul mercato. La pandemia ha ovviamente colto tutti impreparati, stravolgendo piani e strategie. Nei primi mesi abbiamo lavorato per garantire le forniture essenziali per i nostri clienti e, salvo alcune eccezioni, con performance tutto sommato positive. Con il passare delle settimane, l’esaurirsi degli ordini acquisiti nel corso del primo semestre ha portato a un progressivo e inesorabile calo dell’attività che, paradossalmente, si è acuito in maggio, con cancellazione di ordini, programmi rimandati a data da destinarsi, aziende rimaste chiuse o con la maggior parte del personale in cassa integrazione. A ciò si è aggiunta una crisi di liquidità per molte realtà, ancora in attesa di provvedimenti concreti da parte del Governo. Detto ciò, siamo impegnati per affrontare la situazione al meglio delle nostre possibilità, vagliando con attenzione nuovi progetti ad alto valore aggiunto che possono concretamente portare fatturato.

Per fortuna, il nostro cassetto delle idee non è vuoto. Stiamo collaborando con alcuni fornitori in modo molto positivo, organizzando call conference e webinar, coinvolgendo i clienti e gli uffici tecnici dei produttori di polimeri e compound nostri partner. Per far fronte a un’oggettiva diminuzione del lavoro si cerca quindi di compensare con progetti di qualità, investendo in comunicazione e rivolgendo la nostra attenzione a settori per noi poco esplorati, come quello biomedicale. Ovviamente tutti aspettano la ripresa dell’economia, dei consumi interni e per noi, vista la nostra presenza a Torino, del mercato dell’automotive, soprattutto marchiato FCA, di cui dovrebbero partire anche le nuove piattaforme in collaborazione con PSA. Da settembre, secondo alcune stime, potrebbe verificarsi una ripartenza, si spera favorita da un aumento delle immatricolazioni e dagli auspicati interventi del Governo sul sistema del credito e su possibili incentivi per l’acquisto di nuove autovetture.


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