Rinnovo sprint per il contratto dei chimici

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È bastata meno di una settimana, dalla presentazione della piattaforma sindacale, per trovare un accordo sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per gli addetti all’industria chimica, chimico-farmaceutica, delle fibre chimiche e dei settori abrasivi, lubrificanti e GPL, per il periodo 2019-2022. Il nuovo contratto, il primo ad applicare l’accordo interconfederale sulla contrattazione, riguarda oltre 176.000 addetti e circa 2.700 aziende.

Sul fronte del salario, è stato concordato tra sindacati, Federchimica e Farmindustria un aumento del Trattamento Economico Minimo (TEM) pari a 97 euro (categoria D1) nel periodo di vigenza contrattuale, che è stato allungato in via transitoria di sei mesi, ovvero fino a giugno 2022. Il Trattamento Economico Complessivo (TEC), comprendente altre voci e benefici, aumenta invece di 129 euro. Il TEM sarà implementato in busta paga in quattro step: 30 euro dal 1° gennaio 2019; 27 euro dal 1° gennaio 2020; 24 euro dal 1° luglio 2021 e gli ultimi 16 euro dal 1° giugno 2022. Inoltre, dal mese di luglio 2018 è confermato l’EDR di 22 euro a cui si aggiungeranno altri 9 euro da gennaio 2019 derivanti dalle verifiche del passato contratto. Infine, è stato deciso l’aumento di 1 euro per i turni notturni.

Novità anche sul meccanismo di compensazione degli scostamenti tra l’inflazione stimata e quella effettiva, a consuntivo. Il ruolo di ammortizzatore è stato affidato all’EDR (Elemento Distinto della Retribuzione), semplificando l’impatto delle verifiche annuali e fornendo maggiore certezza alle imprese e ai lavoratori. Oltre all’inflazione, per la prima volta il salario variabile sarà legato anche agli scenari di settore. Alla scadenza del CCNL sarà condotta una verifica complessiva per garantire l’allineamento del trattamento minimo contrattuale all’inflazione reale.

Alla contrattazione aziendale sono stati invece delegati alcuni aspetti di valore sociale quali l’inserimento e l’inclusione dei diversamente abili, le misure di conciliazione vita-lavoro, la cultura e il rispetto della dignità della persona e per contrastare le violenze e le molestie di genere, la solidarietà generazionale, lo sviluppo professionale senza distinzione di genere, orientamenti e nazionalità.

Sul tema dell’innovazione, in linea con Industria 4.0, nella contrattazione di secondo livello potranno essere introdotti nuovi profili professionali e inquadramenti specifici per tener conto del cambiamento dei ruoli in azienda.

Infine, per affrontare il problema dell’invecchiamento del personale e favorire un adeguato ricambio generazionale, il nuovo contratto introduce – tramite accordi di secondo livello – la possibilità di una riduzione dell’orario di lavoro per i lavoratori più anziani favorendo così l’ingresso di giovani, anche destinando a questo scopo le risorse economiche del premio di partecipazione.


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