Polymore: l’ecommerce dell’economia circolare

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Fot Shutterstock

Lanciata a ottobre 2019, Polymore è la piattaforma online pensata dal gruppo KraussMaffei per mettere in contatto produttori e trasformatori di materie plastiche, in modo da facilitare i flussi di compound, masterbatches, materiali riciclati e residui di lavorazioni industriali. Il costruttore di macchine tedesco, forte di oltre 180 anni di esperienza sui mercati internazionali, grazie a questa iniziativa punta con decisione su un progetto sviluppato, oltre che per diventare uno strumento in grado di promuovere nuove possibilità commerciali tra gli operatori, soprattutto per favorire un cambio di mentalità nell’ottica della raccolta e del riutilizzo degli scarti. Trasformare quantità sempre maggiori di rifiuti in plastica, infatti, è solo una parte della sfida lanciata dall’economia circolare: per riuscire a reintrodurli nel ciclo, infatti, si deve affrontare anche il problema delle applicazioni che possano sfruttare in modo più efficiente ed economico le potenzialità dei compound rigenerati. Per questo è necessario trovare nuove modalità di incontro tra offerta e domanda.

A misura di utente

Polymore ha destato subito curiosità tra gli addetti ai lavori in Germania, raggiungendo in pochi mesi oltre 700 utenti registrati e richieste di compound e riciclati per oltre 80.000 tonnellate, con una tendenza in continuo aumento. L’Italia, secondo mercato europeo per volumi nel mondo della plastica, è oggi al centro di una importante attività di lancio e presentazione dei servizi proposti, affidati a un team giovane coordinato in Italia da Monica Mosconi. «La promozione è partita lo scorso febbraio attraverso un’azione davvero capillare su produttori di materie prime e trasformatori, specificando che non si tratta di una semplice “piazza” di scambio, ma di un servizio innovativo, soprattutto per un mercato come quello dei polimeri, fisiologicamente molto complesso» sottolinea la Sales Manager.

La piattaforma è molto orientata alle esigenze dell’utente, che vengono soddisfatte attraverso il supporto a tutto tondo dei consulenti della casa madre in Germania Monica Mosconi, Italia Sales Manager di polymore

Selezione all’ingresso

Il team Polymore – costituito da ingegneri ed esperti di materiali – non si limita alla consulenza tecnica, perché si impegna nella verifica della serietà e della conformità delle aziende che partecipano al progetto, nel quale vengono inserite realtà davvero operative nel settore delle materie plastiche.
«Anche in Italia stiamo destando curiosità e attenzione, forti della reputazione di un marchio come KraussMaffei, che ha sviluppato un servizio capace di implementare il tasso di digitalizzazione delle aziende del nostro paese anche nell’acquisto e nella fornitura di materie prime, tra l’altro in un momento storico nel quale il contatto diretto è ovviamente molto più difficile» continua Mosconi. Per il costruttore di macchine tedesco, Polymore è parte di una più ampia strategia, attraverso la quale sta concentrando importanti sforzi per favorire a 360 gradi l’ingresso del paradigma Industria 4.0 nelle fabbriche, applicato innanzitutto al proprio core business, per offrire impianti con un alto tasso di interconnessione e capacità di interpretazione dei dati, in grado così di migliorare tempi e qualità delle produzioni, ma anche introdurre nelle aziende la logica della manutenzione preventiva e predittiva. «Un pilastro di questa strategia è proprio rappresentato dal tema dell’economia circolare, facendo di Polymore un efficace strumento per aumentare le transazioni e la conoscenza tecnica sulle applicazioni di nuovi materiali con plastica rigenerata» precisa.

Segui l’intervento di Monica Mosconi di polymore al convegno di Plastix sullo stampaggio di polimeri sostenibili

Come funziona

Le aziende interessate possono accedere alla piattaforma, previa registrazione, in modo anonimo, gratuito e senza vincoli contrattuali. «Dal momento che le richieste dei trasformatori sono spesso molto specifiche, abbiamo sviluppato un form dettagliato, da compilare e inviare attraverso la piattaforma ai nostri consulenti, che si occuperanno di confrontare le richieste con le offerte di materiale disponibile più adatte» spiega Mosconi. «Più informazioni vengono fornite all’atto della compilazione del modulo, maggiore è la possibilità che gli esperti possano suggerire gli interlocutori adatti, vagliando le schede tecniche dei materiali messe a disposizione. Si tratta quindi di un processo di vendita assistita, con la garanzia di una selezione dei fornitori e di un contatto diretto curato: il cliente è seguito, può richiedere informazioni aggiuntive e soprattutto accedere a un’offerta ampia e qualificata. Al termine della procedura di selezione, si crea un contatto diretto tra venditore e cliente, che da quel momento avranno piena autonomia e indipendenza sulla contrattazione, il prezzo, le tempistiche di consegna e sull’eventuale fornitura di campioni di prova» precisa Mosconi.

Internazionalizzazione

L’accesso a un panel di oltre 700 aziende europee, nel quale brillano realtà ad alta specializzazione, rappresenta un grande valore aggiunto, «Soprattutto per le piccole e medie realtà italiane che, in tal modo, possono aprirsi a mercati e contatti che precedentemente potevano essere preclusi per mancanza di personale dedicato, impossibilità di partecipare a fiere ed eventi internazionali, scarsa dimestichezza con la lingua inglese» continua Monica Mosconi.

«Per il produttore di materia prima il vantaggio è identico: può accrescere il proprio network raggiungendo clienti di ogni dimensione e offrire lotti di prodotti specifici, anche piccoli e sviluppati ad hoc, con maggiore facilità. Un’opportunità che crediamo essere particolarmente appetibile per il compounder italiano, la cui reputazione da sempre esalta la spiccata capacità di specializzazione, ma anche un’ottima occasione per offrire, oltre a polimeri vergini, anche rigenerati e granulati da materiale di seconda scelta». Un’apposita sezione della piattaforma prevede infatti l’inserimento di materiali di scarto come rifiuti post industriali, stock di granuli, rimanenze di magazzino e slow moving.

«Il servizio è nato pensando ai trasformatori, ma ovviamente è aperto anche ai produttori di materie prime, che in questo modo hanno l’occasione di smaltire materiali difficilmente re-immettibili in circolo» afferma.

Work in progress

Nei primi mesi di attività nel nostro paese, la squadra Polymore ha avuto un discreto successo, registrando le prime iscrizioni e interesse tra i riciclatori, i produttori di materiali plastici e i trasformatori. «Questi mesi ci sono serviti non solo per presentare le opportunità offerte dalla piattaforma, ma anche per testare reazioni del mercato che ci saranno utili per rendere la piattaforma sempre più vicina alle esigenze degli utenti, pur lasciando inalterate le caratteristiche di semplicità dell’interfaccia e facile utilizzo, in modo che diventi uno strumento vivo e utile alla crescita delle transazioni. Ovviamente è ancora prematuro tracciare un bilancio, perché sicuramente il primo obiettivo è quello di destare la curiosità delle aziende italiane nei confronti di una nuova modalità di lavoro online già molto apprezzata in diversi paesi europei» conclude Mosconi.


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