Trattamenti al plasma: sostenibilità reale per veri innovatori

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Nella video intervista che segue l’amministratore delegato della sede italiana di Plasmatreat, Omar Falconelli, si sofferma sui vantaggi che le tecnologie di trattamento e i sistemi al plasma veicolati dalla sua azienda possono garantire a una molteplicità di settori della nostra industria manifatturiera. Fondata nel 1995 a Steinhagen, nella regione tedesca della Renania Settentrionale-Vestfalia, e presente dal 2005 in Italia a Marghera, presso il Vega Park – Parco scientifico tecnologico di Venezia, la società può vantare complessivamente un tasso di crescita medio pari al 10% l’anno. A trainare sinora i suoi successi sono state le soluzioni di trattamento superficiale Openair-Plasma®e quelle a pressione atmosferica. Rappresentano una valida alternativa sostenibile a un’ampia varietà di processi di pretrattamento industriale convenzionali e che siano eco-friendly lo conferma il fatto che il plasma prodotto con il Big bang è all’origine di tutta la materia che ancora costituisce il Pianeta azzurro.

Una risorsa illimitata

Si tratta quindi di una risorsa pressoché illimitata, che della sua natura green nulla perde in fase di applicazione: il plasma genera infatti una modifica chimico-fisica delle superfici senza necessità di abrasione né di ricorrere a solventi o liquidi di lavaggio.

Differisce quindi dalla fiammatura, che è tipica del mondo automotive e che richiede significativi consumi di gas da fonti non rinnovabili, e dal trattamento corona, basato sull’emissione di scariche elettriche direttamente sulla parte interessata.

Il plasma si forma quando ad un gas viene fornita energia. E’ un processo per il quale le molecole dell’aria, inizialmente neutre, vengono ionizzate

In luogo dei gas di processo che, a temperature elevate, finiscono per essere dannosi per l’ambiente, Openair-Plasma® predilige l’aria compressa e anche per questo può definirsi a pieno titolo amica dell’ambiente e invece strenua nemica dello spreco delle risorse naturali. Consente di produrre in modo più efficiente, minimizzando gli scarti, e di dare vita a progetti dal potenziale rivoluzionario.

Versatilità è il suo secondo nome

L’industria automobilistica, l’elettronica e il bianco sono, insieme ai materiali compositi, fra i principali settori di sbocco di Plasmatreat, che alla più recente edizione di Mecspe ha presentato un’isola robotica che integra il nuovo generatore compatto al plasma della Serie 8000 (nella foto d’apertura, ndr).

Utilizzando la tecnologia Openair-Plasma i produttori sono in grado di pretrattare i loro prodotti (compositi inclusi, come nella foto) direttamente in linea di processo e nel rispetto dell’ambiente

Quest’ultimo è espressione dell’adattabilità del plasma a settori quali quello altamente strategico delle batterie. È infatti utilizzabile per il trattamento delle celle al litio prismatiche o cilindriche e non rappresenta che una delle novità di gamma introdotte dal marchio tedesco.

Nella clip Falconelli descrive come le sue tecnologie possano efficacemente servire la causa del riutilizzo dei materiali derivanti dal riciclo, plastiche incluse; e quella dell’incollaggio di parti realizzate in materiali fra loro dissimili. L’altra tecnica brevettata PlasmaPlus® – che a sua volta non implica l’uso di solventi – ha trovato spazio nell’abbinamento di elastomeri (come il TPU) e polipropilene e nei sovrastampaggi di alluminio e poliammide. Il fil rouge resta il connubio fra efficienza, sostenibilità, risparmio di risorse. Il tocco in più sta nell’assenza, in fase di processo, di sostanze potenzialmente pericolose per gli operatori.

Roberto Carminati


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