La sostenibilità è al cuore dell’innovazione nell’industria del packaging: la dimensione quotidiana del consumo crea necessariamente un coinvolgimento dell’utilizzatore, che, nel momento in cui butta via le confezioni, non può più non pensare all’isola di rifiuti plastici nell’Oceano Pacifico o ad altri disastri ambientali. Le prestazioni avanzate richieste al packaging farmaceutico e cosmetico finora hanno ritardato l’introduzione di materiali plastici facili da riciclare o riciclati, ma grazie alla rapida crescita qualitativa e a strategie di partnership nella supply chain lo scenario sta cambiando.
All’ultima edizione della fiera CPHI (Fiera Milano, 8-10 ottobre 2024) Berry Global ha proposto i flaconi per compresse ClariPPil, che, come il nome suggerisce, sono realizzati in polipropilene chiarificato e colorato in verde, in ambra chiara o scura, anziché con il consueto PET. Abbinati a chiusure ugualmente prodotte in PP, sono certificati come primi della classe per riciclabilità (RecyClass A).
Bottiglie e contenitori in PET colorati sono più difficili da riciclare e l’azienda dichiara che l’impiego del polipropilene ha permesso una riduzione di circa il 71% delle emissioni di CO2 nella lavorazione col processo di iniezione-stiro-soffiaggio. Migliora anche la protezione dall’umidità, fino all’84%, prolungando l’integrità e l’efficacia del prodotto contenuto.
Di Berry sono anche i nuovi flaconcini da 10 ml proposti a corredo degli erogatori multidose Ophthalmic Squeeze Dispenser (OSD) di Aptar Pharma. La scelta del polietilene a bassa densità (LDPE) è declinata in due versioni, più morbida o ibrida, entrambe comprimibili per assecondare il meccanismo di erogazione Tip-Seal di Aptar. Quest’ultimo utilizza un sistema meccanico per far cadere le gocce di collirio schiacciando il flacone ed evita il ricorso a conservanti chimici. Il design ergonomico e il formato tascabile facilitano il controllo del flusso e l’erogazione precisa.
Eco pharma
Nel processo di fermentazione sviluppato da LanzaTech Global le emissioni di anidride carbonica sono trasformate in molecole di CarbonSmart ™ MEG, che a sua volta è impiegato da Plastipak per sintetizzare il PET Carbon Capture, materiale riciclabile caratterizzato dalle stesse prestazioni fisico-meccaniche del polietilentereftalato standard. Ora Bormioli Pharma lo adotterà per la produzione di flaconi color ambra, realizzando una riduzione del 21,9% in kg di CO2 equivalente rispetto al PET tradizionale e con livelli di estraibili paragonabili.

Il test di raffronto è stato commissionati dal Gruppo Chiesi: i flaconi sono destinati al confezionamento di un farmaco dell’azienda indicato nelle profilassi e nel trattamento delle riniti allergiche stagionali e perenni e delle riniti vasomotorie.
“L’accordo raggiunto con Chiesi dimostra sia le prestazioni sia la sicurezza di questi contenitori, oltre al crescente impegno del settore farmaceutico verso la sostenibilità”, ha commentato Andrea Lodetti, CEO di Bormioli Pharma. “Quasi la metà delle nostre vendite è costituita da prodotti realizzati con materiali a basso impatto abientale, grazie allo sviluppo di EcoPositive, una delle più ampie offerte di packaging farmaceutico sostenibile, che comprende oltre 3000 articoli in vetro e plastica”.
Il marchio EcoPositive ha registrato una crescita a volume del +304% dal 2021 e contribuisce in misura sostanziosa all’obiettivo aziendale di impiegare per il 50% materiali sostenibili entro il 2025: nel primo semestre 2024 si è giunti al 47%.
Poliesteri riciclabili

Nell’ambito delle confezioni blister, il PET permette di sostituire il PVC laminato con alluminio. Per gli antidolorifici da banco a marchio Aleve, Bayer ha sviluppato insieme a Liveo Research una confezione in polietilentereftalato, agevolmente riciclabile, che riduce le emissioni di anidride carbonica del 38% e il consumo di acqua fino al 78%.
Anche il film in copoliestere kpNext MDR1 di Klöckner Pentaplast è riciclabile nel circuito del PET. Compatibile con le linee di confezionamento in uso per la termoformatura, il materiale fornisce trasparenza e una protezione robusta per accogliere ogni tipo di dispositivo medicale.
Questa soluzione plug-and-play è a norma ISO 11607-1 e ISO 10993-5 ed è compatibile con le tecnologie di sterilizzazione a fascio di elettroni, ossido di etilene e raggi gamma.