Nuove tecnologie di granulazione da Tria e… un occhio anche al welfare aziendale

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Grazie al servizio Tcloud, durante la fiera K il team d’assistenza Tria era collegato in remoto a un granulatore funzionante presso lo stand di un altro espositore

Le tecnologie e le macchine presentate da Tria all’ultima edizione della fiera K (Düsseldorf, 19-26 ottobre 2022) hanno riscosso particolare successo, a partire dal servizio Tcloud, attivabile sia per i nuovi acquisti sia per granulatori già presenti in stabilimento. Presso l’area dimostrativa dello stand Tria, infatti, era possibile osservare il team d’assistenza collegato in remoto a un granulatore funzionante presso lo stand di un OEM. Tra le funzioni più interessanti di Tcloud vanno certamente citate: la visualizzazione in tempo reale di tutti i parametri di funzionamento; la possibilità di estrapolazione e analisi dei dati inviati dal granulatore; la possibilità di programmare in anticipo interventi di manutenzione ad hoc per ogni singolo utente, in base ai dati ricevuti.

Fin dal primo giorno di fiera, inoltre, i visitatori hanno potuto osservare da vicino anche due nuove serie di granulatori. Dopo l’ultima versione presentata al K 2013 e con oltre 500 unità installate in tutto il mondo, la Serie TF ha subito un aggiornamento consistente: Tria è stata infatti lieta di mostrare la nuova Serie TS, che arricchisce la gamma dedicata alla termoformatura.

Due granulatori della nuova Serie TS

I nuovi modelli vantano look e design rinnovati, diminuzione dell’assorbimento elettrico, aumento della silenziosità e della facilità nella pulizia, oltre ad altre importanti caratteristiche tecniche (Vedi: https://youtu.be/QRLRaQXr8rU).

 

La seconda linea in mostra, dedicata alla macinazione dei piccoli corpi cavi derivanti dai processi di soffiaggio, nasce invece dopo l’ascolto attento delle esigenze dei trasformatori di materie plastiche. Unendo infatti le peculiarità della camera tangenziale della “best seller” Serie BM con l’ingombro ridotto della Serie JM 20, è nata la Serie BM 20. Questo nuovo modello è adatto per tutte quelle aziende che hanno bisogno di una macchina performante con consumi ridotti, di dimensioni contenute e che permetta di macinare piccoli corpi cavi, come bottiglie, flaconi ecc.

Dal punto di vista del welfare aziendale, invece, dal mese di gennaio 2023 Tria ha deciso di passare alla settimana corta: tutti i dipendenti dell’azienda di Cologno Monzese sperimenteranno la riduzione dell’orario di lavoro da 40 a 36 ore settimanali, senza variazioni di stipendio.

La decisione parte da lontano, dal lockdown della primavera 2020 dovuto alla pandemia: l’azienda ha attivato da subito lo smart working e, da un giorno all’altro, i dipendenti hanno dovuto gestire il lavoro in autonomia, senza controllo dell’orario. Risultato: nel corso dei mesi dell’emergenza Tria ha visto la produttività migliorare e il fatturato aumentare.

La sede di Tria a Cologno Monzese (Milano)

Visti gli ottimi risultati ottenuti, allo scadere del termine obbligatorio per l’utilizzo del lavoro agile, il CEO di Tria, Stefano Venturelli, si è trovato di fronte al dilemma se porre ancora più attenzione al “work-life balance” di ognuno, dando più spazio per il tempo libero e la vita privata.

Così l’estate del 2022, ancora prima dell’uscita della notizia da parte di una delle banche più grandi d’Italia, la direzione e l’HR manager hanno cominciato uno studio di fattibilità sulla settimana lavorativa corta, arrivando a introdurla a partire dal gennaio di quest’anno per un periodo sperimentale di sette mesi.

“Il periodo della lotta al Covid-19 ci ha visto uscire più forti di prima”, ha dichiarato Venturelli, “e questa nuova modalità di lavoro ha permesso di dedicare più tempo alle proprie passioni e alla famiglia, nel rispetto delle esigenze professionali, con oggettivi miglioramenti sul piano dei traguardi aziendali”.

“Sarà sicuramente un progetto propedeutico a nuovi sviluppi”, ha commentato l’HR manager Stefania Fumagalli durante la presentazione ai dipendenti e agli organi preposti, nella quale sono state illustrate le modalità e le funzioni aziendali che hanno permesso quest’innovazione: i sistemi informativi rinnovati con l’introduzione del SAP nel 2018, la riorganizzazione dei processi produttivi, l’ottimo livello di produttività raggiunto.

L’idea della settimana corta è stata il frutto di un’attività concertata, che ha coinvolto nelle fasi di valutazione e definizione anche la sindacalista Rosy Baioni. La proposta è stata accolta con entusiasmo dai dipendenti, tutti coscienti della responsabilità e felici di poter essere una delle prime aziende italiane a rendere concreta questa nuova modalità di lavoro.


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