Nasce Coripet, il consorzio per il bottle-to-bottle

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Si amplia la platea dei soggetti che nel nostro paese si occupano della gestione dei rifiuti da imballaggio in plastica. Accanto al Consorzio di filiera nazionale Corepla – parte di Conai – si sono aggiunti negli anni Conip e PARI, entrambi votati alla raccolta e al riciclo degli imballaggi secondari e terziari. Il primo ha ottenuto il riconoscimento definitivo nel 2016: si occupa del recupero e riciclo di cassette e pallet in plastica alla fine del ciclo vita raccolte su superficie privata. Il Sistema Pari (Piano per la gestione Autonoma dei Rifiuti di Imballaggio), il primo ad affacciarsi sul mercato, è stato promosso da Aliplast e da altre aziende per la gestione dei propri rifiuti da imballaggio flessibile.

Arriva Coripet

A fine aprile se ne è aggiunto un terzo: il Consorzio Coripet, promosso dai produttori di acque minerali per poter gestire in autonomia la raccolta e il riciclo di bottiglie in PET post-consumo con l’obiettivo di chiudere il cerchio. Il decreto di autorizzazione è stato firmato, per ora in via provvisoria, lo scorso 24 aprile dal Ministero dell’Ambiente.
Con il via libera ministeriale si chiude la lunga e approfondita fase istruttoria che ha coinvolto anche ISPRA per le valutazioni tecniche del caso. La domanda per il riconoscimento di sistema autonomo per la gestione diretta degli imballaggi in PET per liquidi alimentari era stata infatti presentata al Ministero dell’Ambiente il 12 aprile 2016.

Iter in due fasi

Come previsto dalla normativa in tema di riconoscimento dei consorzi autonomi, l’iter prevede due fasi. La prima, provvisoria, serve all’avvio e implementazione del progetto ed è soggetta a verifiche e controlli periodici sul raggiungimento degli obiettivi previsti. Trascorsi due anni, una volta attestata la funzionalità del consorzio e soddisfatti i criteri operativi, il riconoscimento diventerà definitivo e Coripet potrà operare sul mercato, a fianco degli altri operatori già autorizzati.
Il Consorzio seguirà due strade per intercettare le bottiglie post-consumo. Oltre alla raccolta differenziata operata dai Comuni con i quali saranno sottoscritti accordi – sulla falsa riga dell’accordo Anci-Conai –, Coripet prevede di utilizzare eco-compattatori installati, almeno in una prima fase, presso grandi negozi e supermercati, dove i consumatori potranno conferire le bottiglie di plastica vuote, con un sistema incentivante, per esempio ottenendo uno sconto sulla spesa.

Siamo lieti di poter avviare il nostro progetto di economia circolare per raggiungere obiettivi di riciclo sempre più ambiziosi, grazie anche a nuove modalità che coinvolgano e incentivino non solo i Comuni, ma anche direttamente i cittadiniGiancarlo Longhi, presidente di Coripet

Obiettivo closed-loop

Il Consorzio si impegna a recuperare un quantitativo di bottiglie in plastica almeno pari a quelle immesse sul mercato dalle acque minerali consorziate (Acque Minerali d’Italia, Ferrarelle, Lete, Gruppo Sanpellegrino e Drink Cup), raccogliendole e recuperandole nelle quantità obbligatorie per legge (oggi il 60%) per poi avviarle a riciclo meccanico. In questa attività, Coripet sarà supportato da alcuni soci riciclatori (Aliplast, Dentis Recycling Italy e Valplastic) che hanno già ottenuto il parere positivo dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) per la produzione di RPET idoneo al diretto contatto alimentare. L’obiettivo, infatti, è di arrivare a un riciclo bottle-to-bottle, se non per tutte le bottiglie, quanto meno per una quantità significativa. Per raggiungere questo obiettivo è necessario che l’intera filiera logistica sia controllata e certificata in ogni fase del processo (la cosiddetta catena di custodia). Il PET proveniente da raccolta differenziata sarà invece utilizzato in applicazioni non a diretto contatto con gli alimenti.

«Desideriamo che il riciclo da bottiglia a nuova bottiglia, diventi una possibilità concreta per i cittadini e le aziende» aggiunge Longhi. «Alla luce dei nuovi e ambiziosi obiettivi europei di riciclo, il riconoscimento di Coripet è un chiaro segnale che va nella direzione indicata dall’Europa: riciclare sempre di più e con una migliore qualità. Inizieremo a operare in sinergia e collaborazione con tutta la filiera: dall’attuale Sistema consortile ai Comuni, che rappresentano l’indispensabile anello di congiunzione con i cittadini, agli impianti di selezione, alla Grande distribuzione che, da tempo, si è mostrata attenta al nostro progetto».

Raccolta selettiva per il bottle-to-bottle

Attraverso l’utilizzo di eco-compattatori posti in prossimità dei punti vendita, Coripet punta alla “raccolta selettiva” di un solo tipo di plastica (PET) e di una sola tipologia di imballaggio: le bottiglie e i contenitori di liquidi alimentari (acque minerali, soft drink, latte…). Questi contenitori saranno così raccolti, immagazzinati e avviati direttamente a riciclo, senza dover passare dai centri di selezione. Ciò significa maggiore qualità del materiale post-consumo, una resa superiore e minori costi logistici. L’RPET così ottenuto, di maggiore qualità e purezza, è destinato al reimpiego nella produzione di nuove bottiglie per liquidi alimentari direttamente dai soci del consorzio.


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