Nel mese di aprile sono comparse sugli scaffali dei supermercati le prime bottiglie per latte in PET opaco con una percentuale di riciclato intorno al 20%, che salirà al 25% a partire dal secondo semestre dell’anno. Sull’etichetta il marchio Granarolo, società che – a questo scopo – alla fine dell’anno scorso è entrata a far parte di Coripet, il nuovo consorzio per la gestione diretta degli imballaggi in PET per liquidi alimentari, bottle-to-bottle. L’ingresso di Granarolo nel Consorzio serviva proprio a potenziare la raccolta e riciclo di imballaggi in PET opaco, il cosiddetto “quarto flusso”, ritenuto fino ad oggi non riciclabile e destinato quindi ad alimentare i volumi delle frazioni miste.
Il processo prevede il riutilizzo delle bottiglie di latte in PET recuperate dalla raccolta differenziata, che, dopo una prima selezione, vengono igienizzate e trasformate in nuove bottiglie. La valenza ambientale viene sottolineata anche nell’etichetta, che riporta messaggi informativi relativi alla raccolta differenziata e al riciclo dei contenitori a fine vita.
Il piano avviato dall’azienda bolognese per rendere più sostenibili i propri imballaggi include anche altre azioni volte alla riduzione della materia plastica delle bottiglie, delle vaschette e dei film flessibili, e il passaggio a materiali riciclabili sulle referenze che oggi utilizzano multimateriale.