Legge di Bilancio 2023: agevolazioni e incentivi per la plastica

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incentiviRifinanziati, nella recente Legge di Bilancio, agevolazioni e incentivi, destinati alle imprese e ai Comuni, per contribuire al processo di raccolta differenziata, implementando il riciclo della plastica.

Tra le novità della Legge di Bilancio 2023 non c’è solo il differimento della Plastic Tax: la plastica è protagonista attiva della manovra finanziaria, attraverso una serie di incentiviagevolazioni destinati alle imprese, in maniera più o meno diretta.

Con il Fondo MASE per l’acquisto di eco-compattatori – anche noto come Programma Sperimentale Mangiaplastica – e grazie al credito d’imposta per gli acquisti di prodotti riciclati o imballaggi compostabili o riciclati, l’Italia si avvia sempre più speditamente verso un percorso green, per ottemperare agli obblighi ambientali in ambito comunitario.

Analizziamo, quindi, le due agevolazioni, che non sono nuove ma, per il grande successo mostrato negli anni passati, vengono riproposte, attraverso un rifinanziamento delle risorse a loro destinate.

Il Programma Sperimentale Mangiaplastica: 14 milioni per gli eco-compattatori

Con la recente Legge di Bilancio è stato disposto un incremento di risorse per il Fondo del MASE, operativo dal 2021 e già noto come Programma Sperimentale Mangiaplastica – istituito con l’articolo 4-quinquies del DL 111/2019 (Decreto Clima)

Il Fondo, a sostegno della diffusione di eco-compattatori, evidenzia, senza dubbio, l’interesse del Ministero per un miglioramento della questione ambientale ma, soprattutto, punta sulla valorizzazione della plastica, nelle filiere del riciclo.

I dati degli anni passati sono molto positivi e, in considerazione di ciò, il MASE ha chiesto il rifinanziamento, attraverso risorse da mettere in bilancio nella recente manovra finanziaria.

Dunque, ai 27 milioni di euro, per le annualità dal 2021 al 2024 – di cui solo 4 per il 2023 e 2 per il 2024 – se ne aggiungono ulteriori 6 per l’anno in corso, e 8 per il prossimo: nel 2023, quindi, saranno disponibili 10 milioni, così come nel 2024. In questo modo, anche i Comuni minori potranno contribuire al processo di raccolta differenziata di bottiglie per bevande in PET, implementando il riciclo della plastica.

incentiviCon il Programma Sperimentale Mangiaplastica, verrà favorita la fase di riciclo: i macchinari, infatti, saranno in grado selezionare le tipologie di bottiglie e ridurne il volume.

Si tratta dell’ennesimo tassello verso la riconversione del sistema produttivo, impegnato nella trasformazione, da un’ottica di economia lineare a una sempre più green, di tipo circolare.

Gli incentivi per i destinatari del Fondo MASE

Grazie agli incentivi, destinati alle amministrazioni comunali, viene riconosciuto un contributo a fondo perduto per l’acquisto di eco-compattatori, provando così a contenere la produzione di rifiuti in plastica, attraverso la raccolta differenziata di bottiglie in PET.

Ogni beneficiario potrà quindi richiedere l’incentivo per l’acquisto dello specifico macchinario: la normativa ne prevede uno ogni 100mila abitanti e, ai soggetti ammessi, verranno assegnati fino a 15mila euro, in due rate (anticipo e saldo) per la spesa di un macchinario di media capacità (ovvero con una capienza inferiore a 30 kg o 1000 bottiglie da 1 litro), e fino a 30mila per quelli di soglia più elevata (alta capacità).

Per ottenere il contributo, attraverso una apposita piattaforma i Comuni dovranno presentare al Ministero competente i progetti finalizzati all’acquisto del macchinario.

Lo sportello aprirà, nuovamente, il prossimo 31 gennaio (con chiusura al 31 marzo 2023), e le richieste saranno valutate in ordine cronologico, fino ad esaurimento dei fondi.

Il credito d’imposta per prodotti o imballaggi riciclati

Sempre a proposito di plastica riciclata, in continuità con un discorso più ampio – finalizzato al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 e in linea con la Strategia Nazionale per lo Sviluppo – nella recente Legge di Bilancio (comma 685, art. 1) è stato nuovamente confermato lo strumento del credito d’imposta per le spese in prodotti o imballaggi riciclati, richiedibile dalle imprese per compensare i pagamenti in sede tributaria.

Oltre a ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi in plastica, con la scelta agevolativa si punta a favorire l’acquisto di prodotti realizzati con plastica riciclata.

Inoltre, il credito d’imposta dovrebbe incrementare la stessa raccolta differenziata, contribuendo al più ampio discorso ambientale, che vede la plastica come uno degli attori principali.

incentiviNon si tratta di una novità: l’agevolazione risultava già contenuta nella Legge di Bilancio del 2019 ed è stata un vero successo.

Negli anni scorsi, infatti, le domande di accesso al beneficio sono risultate di gran lunga superiori allo stanziamento disponibile.

È questo il motivo per cui la recente manovra finanziaria ha rifinanziato la misura.

L’aliquota al 36%: come funziona l’agevolazione?

Per rinnovare lo strumento del credito d’imposta è stato predisposto uno stanziamento pari a 15 milioni di euro: di questi, 10 verranno utilizzati per il 2023 e per coprire le richieste dello scorso anno, ancora inevase a causa dell’esaurimento dei fondi, mentre ulteriori 5 milioni saranno destinati alle istanze del 2024.

Nel dettaglio, le aziende potranno ottenere un credito d’imposta del 36%, per specifici acquisti, con un massimo compensabile pari a 20mila euro.

Le spese ammesse all’agevolazione sono quelle relative all’acquisto di prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, degli imballaggi biodegradabili e compostabili secondo la normativa UNI EN 13432:2002, nonché dei derivati dalla raccolta differenziata della carta, dell’alluminio e del vetro.

Entro marzo 2023 (ovvero entro 120 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio) si attende l’emanazione di un apposito Decreto attuativo del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – di concerto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze – per  definire modalità di fruizione, requisiti tecnici e certificazioni attestanti la natura ecosostenibile dei prodotti e degli imballaggi, con riferimento alle normative italiane ed europee.


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