La produzione globale di bioplastiche resiste alle sfide del mercato e mostra un trend positivo

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Circa 360 operatori del settore dei biopolimeri hanno partecipato alla 17a conferenza annuale dell’associazione European Bioplastics (EUBP), che si è tenuta quest’anno a Berlino in forma ibrida, il 6 e 7 dicembre. Oltre 300 persone, infatti, hanno partecipato in presenza, mentre i restanti 60 hanno potuto seguire l’evento via web

Dopo un periodo di stagnazione che ha interessato l’intera produzione di materie plastiche nel 2020, dovuto principalmente alle sfide imposte dalla pandemia di Covid-19, i nuovi dati di mercato esposti da EUBP ed estratti da una più ampia ricerca condotta da nova-Institute, hanno fornito un quadro positivo e rassicurante per il settore. “La capacità produttiva globale di bioplastiche è destinata ad aumentare significativamente da circa 2,23 milioni di tonnellate nel 2022 a circa 6,3 milioni nel 2027”, ha dichiarato il direttore di European Bioplastics Hasso von Pogrell. “Tale sviluppo positivo va naturalmente visto nel più ampio contesto globale, provato dall’aumento dei costi energetici, dall’interruzione di diverse filiere produttive e logistiche e dalla crisi climatica in corso. Eppure, nonostante tali sfide, la capacità produttiva di bioplastiche sta crescendo. Ciò dimostra, ancora una volta, la resilienza e l’importanza della nostra industria”.

Esistono “alternative bioplastiche” per quasi tutti i materiali plastici convenzionali e le relative applicazioni. Grazie al forte sviluppo di polimeri quali PHA (poliidrossialcanoato), PLA (poli-acido lattico), poliammidi a base biologica e alla costante crescita del polipropilene bio-based, la capacità produttiva continuerà ad aumentare significativamente e in modo diversificato anche nei prossimi cinque anni.

L’imballaggio resta il maggior settore d’applicazione anche nel 2022, con una quota del 48% (pari a un milione di tonnellate) sul mercato totale delle bioplastiche. I dati confermano però che i materiali biopolimerici vengono già utilizzati in molti altri settori e che la gamma di applicazioni si sta ulteriormente diversificando. Segmenti quali automotive e trasporti, agricoltura e orticoltura, elettrico ed elettronico continueranno a crescere moderatamente durante i prossimi anni in termini di quote di mercato.

Produzione globale di bioplastiche tra il 2021 e il 2027, in migliaia di tonnellate. Fonte: European Bioplastics, nova-Institute (2022)

A livello geografico, l’Asia rimane il principale hub produttivo con poco più del 40% delle bioplastiche attualmente prodotte. Un quarto della capacità produttiva si trova ancora in Europa, anche se si prevede che tale quota e quella di altre regioni del mondo dovrebbero diminuire in modo significativo entro i prossimi cinque anni. Al contrario, l’Asia dovrebbe superare il 60% entro il 2027.“Nei prossimi anni assisteremo a un incremento impressionante della produzione di bioplastiche. Tuttavia, la grande domanda è: l’Europa vuole ancora svolgere un ruolo significativo nella “lega mondiale” delle bioplastiche o intende rinunciare alla propria leadership nel campo dei materiali sostenibili innovativi? Gli investimenti in ricerca e infrastrutture richiedono le giuste condizioni politico-normative ed economiche. Pertanto, i responsabili delle politiche europee dovrebbero utilizzare le numerose iniziative legate al Green Deal per riconoscere e promuovere chiaramente le plastiche compostabili e a base biologica”, ha proseguito Hasso von Pogrell. Si stima che la superficie utilizzata nel 2022 per coltivare le materie prime rinnovabili necessarie per la produzione di bioplastiche si aggiri intorno agli 0,8 milioni di ettari e continui a rappresentare solo poco più dello 0,01% della superficie agricola globale, pari a 5 miliardi di ettari. Nonostante

L’industria delle bioplastiche è pronta a impegnarsi con i politici europei sulla prossima legislazione

Un momento della conferenza annuale di European Bioplastics, tenutasi quest’anno a Berlino e via web

Alla conferenza di EUBP gli esperti del settore hanno discusso anche delle ultime innovazioni nel settore delle bioplastiche e dibattuto sui più recenti sviluppi nell’ambito della politica europea e, in particolare, sul primo quadro politico della Commissione sui materiali bioplastici innovativi, nonché sulla proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR). Sia gli esperti che i responsabili politici hanno convenuto che “l’ambiente normativoper le bioplastiche richieda una stretta e costante collaborazione tra industria e politica. Nel proprio discorso d’apertura, il presidente di EUBP Stefan Barot ha enfatizzato il ruolo di guida dell’Unione Europea nell’indirizzare le azioni legislative per affrontare le attuali sfide ambientali. Si è focalizzato in particolare sulla promozione da parte dell’UE di un’economia circolare volta a raggiungere la neutralità climatica europea entro il 2050 e sul contributo che i biopolimeri possono dare per raggiungere tale obiettivo. “Le bioplastiche hanno molto da offrire grazie ai loro vantaggi di inizio e fine vita e alle loro speciali proprietà. Lo stesso vale per l’industria che se ne occupa, importante protagonista del dibattito tecnico e politico. Tuttavia, per utilizzare appieno il suo potenziale al fine di sostenere gli obiettivi climatici dell’UE e promuovere l’innovazione, la nostra industria ha bisogno di un ambiente economico e normativo orientato al futuro, chiaro e trasparente”, ha affermato Barot.

Il variegato programma della conferenza, che ha esaminato questioni chiave lungo l’intera filiera delle bioplastiche, le ha consentito di rafforzare ulteriormente la propria posizione d’importante evento per il settore. In dieci diverse sessioni, oltre 40 relatori e moderatori si sono concentrati sul contributo che le plastiche a base biologica, biodegradabili e compostabili possono fornire per raggiungere una vera economia circolare. Tra i vari argomenti trattati, per esempio, le sessioni hanno messo in evidenza le migliori “best practice” nella raccolta dei rifiuti alimentari, hanno mostrato le nuove direzioni intraprese dalla ricerca per l’innovazione nel campo delle bioplastiche e hanno fornito una visione globale sulla standardizzazione e sulle normative collegate.

Il “policy panel” ha ulteriormente approfondito il ruolo della plastica compostabile all’interno dell’economia circolare. L’industria e i responsabili politici concordano sulla necessità di lavorare a stretto contatto per creare un adeguato ambiente legislativo per le bioplastiche. In altre sessioni gli astanti hanno anche discusso delle opzioni di fine vita delle plastiche compostabili e a base biologica e dei loro vantaggi. Ulteriori argomenti trattati riguardavano i recenti progressi negli imballaggi in bioplastica e le applicazioni più innovative in termini di sostenibilità.

Infine, nella parte espositiva dell’evento, circa 30 aziende e istituzioni hanno messo in mostra un’ampia varietà di nuovi prodotti, materiali e applicazioni. L’innovazione richiede anche un notevole lavoro di ricerca e sviluppo, quindi anche quest’anno l’evento di EUBP includeva una cosiddetta “poster exhibition” con le descrizioni di progetti relativi alle bioplastiche condotti da 14 differenti università e istituti di ricerca.

Riccardo Ampollini

 

 

 


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