Il PLA che resiste all’acqua bollente

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Foto Università di Akron, School of Polymer Science and Polymer Engineering

Spesso i vantaggi ambientali delle bioplastiche sono superiori alle loro prestazioni tecniche. Il gruppo del professor Shi-Qing Wang della School of Polymer Science and Polymer Engineering dell’Università di Akron (UA) si sta concentrando su questo aspetto con ottimi risultati. I ricercatori sono infatti riusciti a sviluppare un prototipo di tazza in acido polilattico (PLA) trasparente, con proprietà meccaniche e termiche particolarmente elevate. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Macromolecules.

Secondo un comunicato diffuso dall’UA, la scoperta rappresenta una svolta nel mercato del PLA, perché in virtù della sua capacità di resistere anche all’acqua bollente, potrebbe essere facilmente impiegato nell’imballaggio di alimenti caldi e contenitori usa e getta. Per spiegare le proprietà del prototipo Wang utilizza l’analogia degli spaghetti cotti. Se il PLA fuso venisse ingrandito di un milione di volte, ogni catena polimerica assomiglierebbe a uno spaghetto, lungo molti metri. “Affinché i materiali termoplastici (compreso il PLA) siano resistenti, è importante che la cristallizzazione non danneggi l’intreccio dei “fili di spaghetti”. Modificando il modo in cui si formano i cristalli e limitandoli a dimensioni nanometriche, gli scienziati sono riusciti a creare una struttura altamente intrecciata. Questa, se opportunamente manipolata, assicura che il PLA sia meccanicamente resistente senza cristallizzazione.


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