Gli accordi di sviluppo per il packaging ecosostenibile

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Attraverso lo strumento di politica industriale, il MIMIT autorizza un investimento che vale 105 milioni di euro, per realizzare in Campania un nuovo polo dell’imballaggio sostenibile.

Un accordo di sviluppo dal valore di 105 milioni di euro: è questo l’ammontare del nuovo progetto autorizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, su proposta della società campana Blu Plast, da anni attiva nella produzione e nella commercializzazione di film plastici e packaging industriale per l’imballaggio flessibile.

L’importante iniziativa, denominata EcoPack, si compone di sette progetti d’investimento produttivo, ciascuno in uno degli stabilimenti delle imprese partecipanti: oltre alla capofila Blu Plast di Pagani, in provincia di Salerno, Blu Plast Zingonia di Verdello (Bergamo), Di Mauro Officine Grafiche, Tecnocap, Nolanplastica, Flessofab e Re.Ma. Plast.

In Campania un nuovo polo dell’imballaggio sostenibile

L’accordo di sviluppo consentirà di creare in Campania un nuovo polo per l’imballaggio sostenibile (foto: MIMIT)

L’accordo di collaborazione renderà possibile la creazione di un nuovo polo dell’imballaggio sostenibile, con la realizzazione di un programma di sviluppo industriale nel settore del packaging. Si procederà attraverso diversi interventi strutturali e innovazioni di prodotto, ampliando la capacità produttiva anche grazie all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature da laboratorio

Contestualmente e parallelamente, si perseguirà un progetto associato di ricerca industriale per l’incremento dell’efficienza energetica e l’ottimizzazione dei processi produttivi aziendali, sia in termini di tutela ambientale che con riferimento alla sicurezza dei lavoratori. Saranno, allo stesso tempo, sviluppate nuove tecnologie e materiali per il packaging innovativi ed ecosostenibili.

La cooperazione con il substrato imprenditoriale locale, allocato in un raggio di 50 km nelle province di Napoli e Salerno, rafforzerà la territorialità e andrà a impattare positivamente sull’intera filiera, diretta e allargata: grazie alle diverse expertise dei partecipanti, ognuna in una differente tipologia d’imballaggio, sarà possibile operare secondo i principi dell’economia circolare, riducendo altresì le emissioni di gas. Un altro aspetto positivo è rappresentato dall’incremento del fattore occupazionale, con l’assunzione di 46 persone.

Il ruolo del MIMIT e gli investimenti nel packaging

L’accordo di sviluppo per il programma industriale di P2P ha l’obiettivo di realizzare una nuova unità per la produzione di materie plastiche riciclate ottenute dal recupero di imballaggi post consumo (foto: MIMIT)

Alla luce del forte impatto che il progetto potrà avere sul territorio, e in considerazione del ritorno economico per l’intera area, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha quindi deciso di autorizzare l’accordo di collaborazione, offrendo 41 milioni di euro in agevolazioni a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2021-2027. All’iniziativa partecipa anche la Regione Campania, con risorse per 4 milioni di euro, provenienti dalla disponibilità dei fondi regionali.

Non è comunque la prima volta che il MIMIT prende parte a un progetto nell’ambito del packaging: nel mese di giugno 2023 è stato infatti sottoscritto un precedente accordo di sviluppo per il programma industriale di P2P – Packaging to Polymer, società appartenente a SERI Plast e Unilever.

L’intento era quello di realizzare una nuova unità produttiva nel comune di Pozzilli, in provincia di Isernia, destinata alla produzione di materie plastiche riciclate ottenute dal recupero di imballaggi post consumo. In questo caso, il MIMIT ha messo a disposizione circa 82 milioni (30 a fondo perduto e 52 in finanziamenti agevolati), partecipando all’investimento il cui costo complessivo ammontava a oltre 109 milioni di euro.

Ma, di fatto, cos’è di preciso un accordo di sviluppo e come si chiede il supporto ministeriale?

Contratti e accordi di sviluppo, uno strumento di politica industriale

I contratti e gli accordi di sviluppo sono uno dei principali strumenti di politica industriale in Italia, per realizzare programmi di sviluppo strategici e innovativi, di rilevante dimensione, attraendo così anche gli investimenti esteri, con l’obiettivo di rafforzare la struttura produttiva nazionale. Possono coinvolgere le imprese italiane e straniere, indipendentemente dal fattore dimensionale, così come le reti di imprese con non più di cinque partecipanti.

L’accordo di sviluppo per il packaging ecosostenibile, recentemente autorizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha un valore di 105 milioni di euro (foto: MIMIT)

Andrà quindi realizzato un investimento sul territorio italiano, con una possibile quota ministeriale in contributo a fondo perduto in conto impianti, contributo a fondo perduto alla spesa, contributo in conto interessi o finanziamento agevolato. In base all’entità e alla grandezza del progetto, è possibile optare per i contratti di sviluppo o per gli accordi di sviluppo. I primi richiedono un investimento minimo di 20 milioni di euro (o 7,5 per la trasformazione di prodotti agricoli e per il comparto turistico), mentre i secondi si utilizzano per le esecuzioni di grandi dimensioni, con investimenti ammissibili pari ad almeno 50 milioni.

In particolare, in considerazione del significativo impatto sul sistema produttivo, per gli accordi di sviluppo è prevista una procedura di Fast Track: una sorta di corsia preferenziale per ottenere le risorse, ma anche una tempistica più veloce e un maggior coinvolgimento delle amministrazioni partecipanti. È fondamentale, però, che il programma agevolato dal MIMIT soddisfi almeno due delle condizioni definite “qualificanti”, secondo quanto stabilito dall’articolo 9 del DM 9 dicembre 2014, ovvero un positivo impatto sull’occupazione e la realizzazione o il consolidamento di sistemi di filiera diretta e allargata.

Per attivare l’accordo, le imprese proponenti dovranno procedere per via telematica, attraverso la modulistica messa a disposizione da Invitalia, il soggetto gestore della misura. La longa manu del Ministero affianca le imprenditorie attraverso i diversi step per sostenere i grandi investimenti: secondo i dati pubblicati sul sito dell’agenzia, nel dicembre del 2023 risultavano ammessi 350 progetti, con l’attivazione di 14,9 miliardi in investimenti, a fronte di 5,3 miliardi di euro in agevolazioni concesse.

Marianna Capasso


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