Futuro a gonfie vele per le bioplastiche

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Fonte European Bioplastics e nova-Istitute (2018)

Sembra che il mercato globale delle bioplastiche sia destinato a crescere di circa il 25%. È quanto emerso ieri alla 13esima European Bioplastics Conference di Berlino, dove sono stati presentati i risultati dello studio di mercato elaborato ogni anno da nova-Institute. «Questa tendenza è possibile grazie alla domanda crescente di prodotti sostenibili da parte sia dei consumatori sia dei brand, a un maggiore sostegno politico per la bioeconomia e agli sforzi continui dell’industria delle bioplastiche per sviluppare materiali innovativi con proprietà sempre migliori e capaci di supportare nuove funzionalità» ha commentato Hasso von Pogrell, direttore generale di European Bioplastics.

Fonte European Bioplastics e nova-Istitute (2018)

Secondo il report, la capacità di produzione globale di bioplastiche passerà dagli attuali 2,1 milioni di tonnellate ai 2,6 milioni di tonnellate nel 2023, trainata da soprattutto da PLA (acido polilattico) e PHA (poliidrossialcanoati). La capacità produttiva dei PHA dovrebbe crescere in modo più importante, fino a quadruplicare, mentre è previsto un raddoppio per quella del PLA.

In crescita anche le bioplastiche non biodegradabili

Oggi le plastiche non biodegradabili ottenute da fonti rinnovabili (principalmente PE, PET e PA) rappresentano circa il 50% (1 milione di tonnellate) delle capacità globali della produzione di bioplastiche. Nel futuro l’offerta di polietilene verde dovrebbe continuare a crescere, man mano che entreranno in funzione nuove capacità in Europa, analogamente al PET da bioetanolo, che però non ha mantenuto le promesse annunciate in passato. L’attenzione si sta infatti spostando sul PEF (polietilene furanoato), un nuovo polimero completamente biobased, paragonabile al PET ma con proprietà termiche e barriera superiori, che promettono interessanti sviluppi nella produzione di bottiglie per bevande.
Entro il 2023 dovrebbe entrare nel mercato – con un forte potenziale di crescita – anche il bio-polipropilene.

Fonte European Bioplastics e nova-Istitute (2018)

Asia ai vertici nella produzione di bioplastiche

A livello geografico, l’Asia concentra oltre il 50% della produzione, mentre in Europa vale circa il 20%, percentuale che dovrebbe salire al 27% entro il 2023 grazie al supporto delle politiche di sostegno recentemente adottate in diversi Stati membri europei, Italia e Francia in testa. Nonostante le accuse mosse al settore, il terreno utilizzato per coltivare le materie prime rinnovabili per la produzione di bioplastiche è stimato in 0,8 milioni di ettari nel 2018, con una percentuale inferiore allo 0,02% della superficie agricola globale di 5 miliardi di ettari. Percentuale che non dovrebbe variare in modo significativo entro il 2023. «L’uso del suolo per le bioplastiche continua a essere insignificante» ha affermato Francois de Bie, presidente di European Bioplastics. «Il 97% delle terre arabili viene infatti utilizzato per pascoli, mangimi e cibo».

Fonte European Bioplastics e nova-Istitute (2018)

I settori di applicazione

Con quasi il 65% (1,2 milioni di tonnellate nel 2018) del mercato totale il packaging si conferma il più grande campo di applicazione delle bioplastiche, seguito a distanza da tessuti, agricoltura e orticoltura, beni di consumo e trasporti.

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